Chapeau. Non si po’ che esprimere ammirazione, apprezzamento e gratitudine versi i tanti volontari che, in silenzio, con pinze e sacchetti in mano, vanno in giro per Albino a raccogliere rifiuti di ogni tipo, gettati dai soliti incivili. Sacchetti di plastica pieni zeppi di rifiuti, cartacce, oggetti di arredo, anche divani e materassi: si trova di tutto, ma soprattutto dappertutto, sotto i pali della luce, nei parcheggi, a fianco degli stessi cestini pubblici, sui sentieri come ai bordi delle strade. Rifiuti che compaiono d’improvviso, abbandonati di nascosto, in modo abusivo, da chi, maleducati è dir poco, si mostra incurante del decoro e del rispetto della cosa pubblica.
Una situazione difficile da contrastare con appelli e campagne informative, ordinanze e avvisi pubblici: azioni amministrative insufficienti contro questi incivili, inadatte a contenere il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti, che ogni anno, ad ogni stagione, è presente sul territorio albinese. Al che, quattro anni fa, durante il periodo del lockdown da pandemia Covid, un gruppo di persone ha detto “Basta! E’ tempo di agire”, e si è messo direttamente in strada, animato da un forte senso civico, avviando periodiche raccolte di rifiuti, che ora, a distanza di quattro anni, sono una costante ad Albino.
A guidare i volontari di “Puliamo Albino” (questo è il loro nome) è Silvana Letizia, di Bergamo, che proprio quattro anni fa, durante il periodo pandemico, ha avuto la brillante idea di iniziare per prima la raccolta di rifiuti, imbattendosi in questi “ricordini” di lontana educazione lungo la pista ciclabile, che percorreva da Bergamo ad Albino. “No, non è possibile, mi sono detta, bisogna fare qualcosa. – ha affermato Silvana Letizia – All’inizio ero da sola, e pensavo di essere solo io quella che raccoglieva carte e bottigliette, mentre passeggiava sulla pista ciclabile. Invece, dopo un “passaggio” su Facebook, ho incontrato altre persone che lo facevano. Mettersi insieme è stato veloce e, così, in poco tempo ci siamo trovati in una ventina. E l’essere un gruppo ci ha dato una carica fortissima per andare avanti, permettendo di ottenere risultati visibili e soprattutto di trasmettere un messaggio, quello del rispetto e dell’attenzione per i luoghi nei quali viviamo. Il Comune di Albino, nella persona della Dott.ssa Ruggeri, ci è venuto incontro, indicandoci i luoghi dove poter operare. Poi, grazie alla collaborazione dell’assessorato all’Ecologia, ci hanno anche fornito gratuitamente i sacchi trasparenti ed etichettati per la raccolta, e i luoghi dove consegnarli”.
“Ormai, siamo un gruppo consolidato e ben rodato, che ad ogni stagione aumenta di numero – continua Silvana Letizia – Diverse le raccolte che facciamo durante la settimana. Il mercoledì, giorno di mercato, l’uscita è pressoché fissa, come quella del sabato mattina. Ci occupiamo del centro storico, ma anche delle vallette nascoste, dove vengono spesso abbandonate grandi quantità di rifiuti di ogni genere. Ci attiviamo anche in base alle segnalazioni oppure qualcuno pulisce da sé la propria zona e ci chiama per ritirare il sacco: siamo felici di ogni azione che migliori il decoro di Albino. Ovviamente, siamo liberi di operare come vogliamo, non ci sentiamo assolutamente dipendenti comunali. Anche se il Comune potrebbe fare molto di più in termini di sensibilizzazione alla pulizia del territorio e al rispetto dell’ambiente. Come pure controllare come lavorano gli operai che svolgono la raccolta differenziata, che spesso, un po’ maldestri, fanno cadere i sacchetti dai camion di raccolta, andandosene senza poi ritirarli. In verità, sono già stati multati diverse volte, ma il problema rimane”.
Un plauso, dunque, al gruppo di “Puliamo Albino”, per il grande servizio che fa alla comunità. Lodevoli “acchiapparifiuti”, persone di grande sensibilità ambientale, che evidenziano, però, anche il rovescio della medaglia, la tanta, troppa, sporcizia che c’è in città.
Qualche esempio: Prato Alto, Parco Servali, zona stazione TEB, palazzetto dello sport, ponte romano zona ATS; addirittura, zona cimitero e posteggio, dove a gennaio sono state raccolte oltre 90 bottiglie di birra. Ma il top dei rifiuti sono le sponde del Serio, una vergogna.
“Si cammina sulla pattumiera – prosegue Silvana Letizia – Tonnellate e tonnellate di rifiuti raccolti in questi quattro anni, iniziative di sensibilizzazione nelle scuole, incontri anche con gli studenti dell’Isis “Oscar Romero” durante il “Monteore” (ah, una vergogna quanto abbandonato dai neodiplomati durante i festeggiamenti per il superamento dell’Esame di Stato, a luglio, ndr), ma ancora i rifiuti abbandonati punteggiano il territorio. Manca sensibilità ambientale, ma soprattutto educazione, coscienza etica e sostenibile, responsabilità civica e senso di appartenenza alla comunità. E poi servono maggiori controlli”.
Per informazioni: pagina Facebook “Puliamo Albino”
Paolo Salamoni