ALDO MORETTI
Assessore al Bilancio
Figlio di Giuliano e Teresa, albinesi da generazioni, Aldo Moretti si vanta di essere albinese doc, nato nella casa di famiglia 48 anni fa. Diplomato come geometra, attualmente ricopre la carica di amministratore unico di alcune società che operano nel campo immobiliare in tutta Italia.
Divorziato, convive con Roberta e ha tre figli: Simone, Matteo e Matilde, per i quali commenta: “Sono il vero motivo per cui ho deciso di smettere di lamentarmi e di provare a fare qualcosa per il loro futuro; non ho ambizioni politiche, mi piacerebbe solo riuscire a migliorare un poco la mia città”.
Qual è lo stato della finanza albinese?
Prima di tutto un saluto ai miei concittadini. Se parliamo di finanza albinese, non posso che rispondere che è in perfetta salute, siamo un ente virtuoso che effettua i pagamenti verso i propri fornitori in tempi strettissimi, che ha un avanzo di bilancio che supera i 2 milioni di euro e che offre servizi di ottimo livello ai propri cittadini; se invece parliamo delle “regole contabili” a cui il Comune deve sottostare, purtroppo non si può dire che sia tutto ok: i vincoli del patto di stabilità non ci permettono di spendere i soldi che, come concittadini, abbiamo versato nelle casse del Comune. Per questo, faccio un banale esempio: Il Comune mi chiede di pagare 100 € di tasse, ma ne può spendere solo 80… allora perché non mi ha chiesto solo 80?
Qual è il rapporto fra amministrazione comunale e i tagli di Stato e Regione?
Ogni anno i tagli ai trasferimenti dello Stato aumentano ed ogni anno si è costretti a rivedere – come abbiamo fatto per la stesura del bilancio di previsione 2015 approvato in questi giorni – ogni capitolo di spesa; di questo passo, inevitabilmente i servizi ai cittadini, che prima ho chiamato di ottimo livello, subiranno ulteriori cali, sia in termini di quantità che di qualità. Speriamo che le promesse riduzioni di spesa pubblica – enunciate più volte negli ultimi tempi ma mai sino ad ora attuate dal governo – si riferiscano alla spesa statale e non ancora alla spesa degli enti locali, che negli ultimi anni si sono visti tagliare risorse essenziali!
E il patto di stabilità?
L’obiettivo del patto di stabilità di questo 2015 sarebbe facilmente raggiungibile se non fosse aggravato dal pagamento, effettuato all’inizio dell’anno in rata unica, del ponte di Comenduno; quest’opera, che finalmente si è conclusa, va a gravare tutta sull’obiettivo di patto 2015, proprio perché la modalità di pagamento è in unica rata, pagata a gennaio 2015. Centrare l’obiettivo di patto, quindi, non sarà affatto semplice, nonostante le azioni di recupero dello scostamento da noi messe in atto, alienazioni, richiesta di spazi al patto verticale e orizzontale, alla regione.
I vincoli finanziari. Come avete rintracciato le risorse (entrate tributarie, tasse e tariffe…)?
I tagli di cui ho parlato prima ci hanno costretto ad una scelta decisamente impopolare, aumentare l’addizionale Irpef comunale.
Non avremmo voluto, ma la disponibilità in spesa corrente, cioè i soldi che il Comune può spendere subito per le manutenzioni, per i servizi e per il sociale, non sarebbero stati sufficienti a garantire un livello adeguato di servizi, che purtroppo ogni anno, da ormai troppi anni, subisce tagli e riduzioni. Tutte le altre tasse e tariffe rimangono invariate; anzi, la bolletta relativa ai rifiuti quest’anno sarà un poco più leggera, per effetto del calo dei costi di smaltimento, dato dalla riduzione del contratto di gestione.
Qual è lo stato della spesa corrente (per settori)?
La spesa corrente del bilancio comunale comprende tutti i costi che, a vario titolo, si sostengono nell’esercizio per l’erogazione dei servizi; sono i più consistenti e soprattutto quelli su cui negli ultimi anni le amministrazioni hanno sempre minori margini di scelta, per l’incidenza delle spese definite “rigide”, quali spese di personale, rimborso rate muti, utenze…
In un clima di progressiva riduzione delle spese, tutte le acquisizioni di beni o di prestazione dei servizi hanno subito tagli, ad eccezione delle spese relative ai servizi sociali, che sono aumentate, per una domanda sempre più in crescita dei bisogni primari, diventando però un problema per tutte le amministrazioni.
Ecco, in sintesi, qualche numero per spiegare le spese previste nel 2015, suddivise per funzioni:
Spese generali di amministrazione, gestione e controllo: 2.702.311 euro;
Polizia locale: 784.347 euro;
Istruzione: 2.085.407 euro;
Cultura e beni culturali: 625.340 euro;
Sport e turismo: 357.748 euro;
Viabilità: 521.264 euro;
Territorio ed ambiente: 1.494.953 euro;
Servizi Sociali: 3.450.157 euro (di cui circa 1.300.000 euro di spesa per servizi sociali per conto di altri Comuni rimborsati dallo Stato e dalla regione);
Rimborso quota capitale di mutui: 617.820 euro;
E le spese in conto capitale… opere pubbliche?
Lo stanziamento complessivo delle opere pubbliche previste nel bilancio 2015 è di 7.343.000 euro. Le spese di investimento vengono impegnate solo quando il loro finanziamento si è realizzato. Il Programma delle opere pubbliche definisce gli investimenti che l’amministrazione potrebbe attivare, ma sempre in subordine al rispetto dell’obiettivo patto.
Quali scenari per il futuro?
Sinceramente, se non si mette mano veramente ed in modo energico ai costi generali dello Stato riducendoli drasticamente, le disponibilità dei Comuni sono destinate a ridursi sempre di più e purtroppo il settore che ne pagherà per primo le conseguenze sarà quello legato al sociale, che è un settore di spesa che per la maggior parte comprende servizi non obbligatori, ma che per tutti noi ormai, dopo anni di cui ne usufruiamo, sono divenuti essenziali.
Sogni nel cassetto?
Non sono un sognatore, mi piace essere pratico e pesare ogni mossa, soprattutto perché sono consapevole che le scelte che dovrò fare non riguardano soldi personali ma quelli della collettività; quindi, il peso delle scelte è grave e non posso pretendere che tali scelte vadano bene a tutti; sono convinto, però, che il mio dovere la sto facendo e, nel mio piccolo, in questi anni, cercherò davvero di lavorare per migliorare Albino.
T.P.