…Andando sempre contro corrente…

Ho letto con molto interesse la lettera “il coraggio di andare contro corrente”, inviata dal gruppo di genitori e insegnanti in merito alle proposte ricreative per adolescenti e giovani promosse dagli Oratori di Albino e Comenduno, in occasione delle scorse feste estive.

Innanzitutto, è opportuno fare una premessa: ormai da diversi anni nelle nostre piccole comunità gli Oratori soffrono: abbiamo ambienti belli, nuovi, ristrutturati, ma purtroppo sempre più vuoti (forse si è investito più sulle strutture che sulle persone e, nel frattempo, si sono riempiti i centri commerciali!!!)

I tempi cambiano, la società si è repentinamente non solo trasformata, ma stravolta, la tecnologia ci obbliga a stare al passo con i tempi, per non rimanere “tagliati fuori”. Di conseguenza, anche gli Oratori devono prendere atto di questi profondi cambiamenti e far sentire la loro presenza in questa nuova realtà, così radicalmente modificata.

Pertanto, proporre per i nostri ragazzi momenti di festa e di svago, come lo “schiuma party” piuttosto che l’esibizione di un lancio da 70 metri di altezza, non è poi così fuori luogo, purché la proposta non rimanga fine a se stessa; ma in quel contesto gli educatori facciano sentire la loro presenza e la loro attenzione verso i ragazzi che magari, dopo essersi divertiti a quella particolare festa, ritornano in Oratorio, perché hanno trovato un clima aperto e accogliente.

Come dicono bene gli autori della lettera, nessuno ha le soluzioni in tasca e nemmeno la bacchetta magica, ma diventa sempre più difficile attirare i ragazzi, proprio perché i cambiamenti di cui sopra li hanno portati ad essere sempre più isolati, egoisti e indifferenti a tutto e a tutti. Agli incontri personali preferiscono quelli virtuali, dove prevalgono l’esibizionismo e la finzione.

Forse, è proprio su questo che dobbiamo riflettere: dobbiamo ribellarci a questo modo di vivere le relazioni e recuperare quei valori di umanità e fraternità di cui abbiamo tanto bisogno, non solo come cristiani ma come cittadini del mondo.

Il compito degli Oratori dovrebbe essere proprio questo, ma i Parroci e i Curati non possono fare molto da soli, hanno fortemente bisogno del sostegno e della collaborazione dei genitori.

Le famiglie devono, in un certo senso, “abitare” l’Oratorio: devono prendersene cura, per sentirsi “a casa”. Forse questo è il coraggio di “andare contro corrente”; ben vengano poi anche le proposte ricreative…

 

Una mamma che, nonostante tutto, continua a credere nell’Oratorio.