Classe 1944, gazzanighese doc, Angelo Ghisetti è un personaggio stimato e apprezzato in paese, per la sua grande vitalità culturale e artistica, che negli anni lo hanno fatto diventare un punto di riferimento per i cultori di storia locale. Diplomatosi come geometra, presso l’Istituto San Marco di Bergamo, ha invece svolto la sua attività professionale nel campo sanitario presso diverse strutture ospedaliere, come provveditore economo. Sposato (ma ora vedono da oltre vent’anni) è padre di due figli: Michele e Raoul.
Dallo spirito eclettico, nella sua vita ha manifestato interesse in vari campi, con un chiaro filo conduttore, l’amore per il proprio paese. In tal senso si è sempre mosso, animato dalla volontà di realizzare qualche iniziativa che potesse farlo conoscere e valorizzare, come monumenti, installazioni, iniziative culturali, ricerche, libri. Soprattutto in questi anni, da quando, nel 2000, è andato in pensione. E, alla luce delle sue tante ideazioni e attività, si può ben dire che ci è riuscito.
Angelo Ghisetti come appassionato di Gazzaniga?
Esatto. Ormai, sono in pensione da oltre venti anni, ma in modo propedeutico la pensione l’ho preparata prima. Il lavoro mi ha assorbito molto tempo ed energie, come è giusto che sia, ma mi ha anche dato il tempo di pensare, di sognare, di fare progetti. Quindi, quando ritenevo di avere una bella idea (almeno a mio giudizio) aprivo un cassetto della scrivania e la mettevo dentro. Quando, poi, sono andato in pensione non ho fatto altro che aprirlo e il mio tempo futuro era già pronto, lì in quel cassetto, pieno di sogni, di idee, di progetti da realizzare.
Qual è il filo conduttore presente in tutte le sue iniziative?
In verità, io provengo da esperienze giovanili diverse, ma che mi hanno messo sempre a contatto con la natura. Sono sempre stato curioso e ogni cosa l’ho vissuta con entusiasmo e determinazione. Ho praticato prima la speleologia e poi la montagna, in tutti i suoi aspetti, come alpinismo, scialpinismo, roccia, trekking. In seguito, mi sono interessato alla geologia e alla mineralogia. Da qui alla riscoperta e valorizzazione del “marmo nero di Gazzaniga” il passo è stato breve: un passaggio naturale, quasi obbligato.
Può farci l’elenco delle opere che ha realizzato per Gazzaniga?
La prima realizzazione è stata il Museo tecnico scientifico “M.o Luigi Pezzera”, presso le Scuole Elementari, circa 20 anni fa. In quegli anni ero nel Consiglio di Classe, in quanto mio figlio Michele stava ultimando le elementari. Ricordavo che il maestro Luigi Pezzera, che aveva insegnato negli anni ’60, aveva costruito e raccolto parecchio materiale didattico. In particolare, aveva realizzato interessantissime apparecchiature scientifiche e collezionato minerali e fossili. Ma di quelle esperienze non c’era più traccia. Così, mi sono messo a frugare nei locali della scuola ed ho rinvenuto in un sottoscala alcuni scatoloni contenenti i suoi lavori. Assieme all’amico Pietro Guerini e Alberto Bonomi, che è stato un allievo del maestro, li abbiamo puliti, riassemblati ed esposti in vetrinette messe a disposizione dal Comune e collocate all’ingresso e lungo il corridoio della scuola. Così, oggi l’originale museo è a disposizione di tutti, diviso in diverse sezioni: apparecchiature tecnico-scientifiche, corpo umano, minerali, fossili, oggettistica varia, corpi solidi.
Ma lei è anche scrittore…
E’ vero, ho iniziato a scrivere, perchè sollecitato dal prof. Angelo Bertasa che, come me, era andato in pensione nel 2000. Così, ho progettato il libro “CAI Gazzaniga, 25 anni di storia”. Nel 2002, invece, ho realizzato il libro “50° di fondazione della società La Recastello”. E nel 2006 ho pubblicato il libro “Il marmo nero di Gazzaniga, la pietra, le cave i manufatti”. Ma ancora, nel 2009, il libro “CAI Gazzaniga, 35 anni di storia”; nel 2011, il libretto “Guida alla Chiesa prepositurale di S. Maria Assunta e S. Ippolito di Gazzaniga”; nel 2013, il libro “200 santelle nella terra di Honio”; nel 2015, il libro “Diari di montagna”, per ricordare mio fratello Michele; nel 2017, “I Manni, scultori e intarsiatori del marmo nero nella bottega di Gazzaniga e di Desenzano al Serio”; nel 2020, “Di via in via, per le vie di Gazzaniga, Rova, Masserini e Orezzo”; e nel 2023, “Saluti da Gazzaniga, storia e immagini di un borgo attraverso le vecchie cartolina”. Molti di questi libri li ho realizzati con gli amici del CAI, il prof. Angelo Bertasa, mio mentore, Giordano Santini per la parte grafica e Rinaldo Pezzera per le fotografie.
Ma ci parli delle sue installazioni…
Nel frattempo, nel 2006 ho realizzato l’“Area espositiva del marmo nero”, vicino al Municipio; nel 2008, il “Giardino geologico della Valle Seriana” con gli amici geologi Daniele Ravagnani, Pietro Guerini e Carlo Gusmini; nel 2011, il “Museo dello sci” con l’amico Arnaldo Gusmini, Pietro Guerini e Giordano Santini, sempre presso le Scuole Elementari; nel 2013, il grande Obelisco in marmo nero di Gazzaniga, presso la rotatoria vicino alla stazione; e, alla fine del 2014, il nuovo “Monumento al marmo nero” in Orezzo, questo con gli amici Flaminio Coter, Alberto Bonomi e Riccardo Merelli. Poi, sempre con Coter, nel 2015 ho realizzato in acciaio corten, lo Skyline sotto la scuola ISISS “Valle Seriana”; il “Monumento al viaggiatore” nel 2020, presso la stazione delle autolinee; e nel 2023, il “Monumento alla famiglia”, in Piazza 25 Aprile.
Quali le altre sue iniziative culturali?
Con il prof. Bertasa effettuo visite guidate ai monumenti cittadini, come la Chiesa, il Mausoleo Briolini, il Giardino Geologico della Valle Seriana, la chiesetta di San Rocco al lago, il centro storico con i suoi luoghi di interesse particolare. Inoltre, sempre con il prof. Bertasa e Giordano Santini, abbiamo arricchito Gazzaniga con pannelli informativi per la conoscenza del territorio e dei monumenti (Giardino Geologico, Mausoleo Briolini, ponte del Bellora, Area espositiva del marmo nero). Quindi, 8 pannelli lungo il percorso turistico/culturale dei colli di Gazzaniga e, con Coter, quelli posti sulla facciata della Biblioteca che illustrano la storia del paese. Infine, svolgo lezioni nelle scuole, incluso l’ISISS “Valle Seriana”, per approfondimenti sulla geologia e sulla mineralogia; e all’Università della terza. E lezioni culturali presso il Centro Sociale, sempre per approfondire la storia e la cultura locale. Il tutto sempre a livello di volontario.
Come ha fatto a realizzare tutte queste iniziative in autonomia e solo in maniera volontaria?
Orbene, ho realizzato questi lavori principalmente grazie al fatto che credo nei miei progetti e nelle mie idee: dai sogni tolti dal cassetto, uniti ad una grande dose di entusiasmo e di spregiudicatezza, fino ala loro concreta realizzazione. Per far questo ho mosso persone, istituzioni, ditte, sponsor ed amici, specie quelli del CAI Gazzaniga che mi hanno sempre supportato, spronato ed aiutato. Anche l’Amministrazione Comunale ha sempre dato il suo patrocinio e mi ha agevolato nella concessione dei permessi per la realizzazione delle opere che, ripeto, sono frutto di interventi e sponsorizzazioni private, sia in termini di lavoro che a livello economico: tutti interventi senza l’utilizzo di soldi pubblici. A me piace il mio paese, sognavo da tempo di poter realizzare qualche iniziativa tesa a farlo conoscere e valorizzare, e credo di esserci riuscito. Del resto, quando si crede in un progetto o in un sogno, non si guarda alla sua difficoltà, ma si va avanti e si muovono le montagne pur di realizzarlo. Come diceva Martin Luther King: “I have e dream” (io ho un sogno).
Ed ora cosa ci riserva per il futuro?
Ormai, a 80 anni, sto gradualmente richiudendo il cassetto che avevo aperto e dove avevo riposto i miei sogni, non perché siano finite le idee, ma perché mi sento appagato dagli obiettivi raggiunti in 23 anni di “vita da pensionato”. Ma, in verità, ultimamente ho riscoperto, celati in fondo al cassetto, altri sogni che aspettano di essere riesumati e realizzati. Quindi… forse… un giorno… chissà…
Ti. Pi.