Bandiera Gialla

 

Un autentico bagno di folla ha accolto i cantanti di Bandiera Gialla, lo spettacolo musicale completamente gratuito tenutosi sabato 10 maggio 2014 presso il Cinema Teatro Loverini di Gandino e dedicato agli ospiti della Fondazione Cecilia Caccia in Del Negro.

 

Organizzata dalla Scuola di Ballo Mery di Semonte, presentata da Beppe Locatelli e sponsorizzata dall’azienda Edilizia Interna di Gandino, la kermesse canora ha visto esibirsi sul palco Gianni Pettenati, Tony Dallara, Paki dei Nuovi Angeli, Aida Cooper, I Camaleonti e Orietta Berti, per un evento della durata di tre ore senza interruzioni e dalla linea scorrevole ed elegante.

Come nella creazione di uno splendido mosaico, anche nell’organizzazione di uno spettacolo la chiave del successo risiede nella cura minuziosa per il dettaglio. All’interno di un teatro allestito con gusto e ricercatezza, l’eleganza del personale (rigorosamente dotato di cravatte e badge gialli), la premura dello staff (bottigliette d’acqua e bandierina gialla per ogni posto a sedere) e le delicate musiche di sottofondo, hanno deliziato gli ospiti presenti in sala, facendoli sentire importanti e coccolati.

Il titolo dello spettacolo è una dedica speciale alla popolare trasmissione radiofonica degli anni sessanta composta da Arbore e Boncompagni: è stata proprio questa trasmissione che ha fatto conoscere in Italia artisti del calibro dei Beatles e dei Rolling Stones.

Oggi viviamo in un presente nebuloso, pieno di dubbi e incertezze per i giovani. Immergersi in una serata dedicata agli anni 60’ invece, significa rivivere un florido periodo storico, nel quale ciascuno poteva essere artefice del proprio futuro. Per la prima volta nella storia, anche i figli degli operai e dei contadini ebbero la possibilità di uscire dal loro paese per frequentare le scuole superiori o per cercare fortuna nelle grandi città, allineandosi con i ragazzi dei ceti sociali più abbienti. Tutto sembrava possibile, non solo la pace e il benessere, ma anche i sogni potevano essere realizzati: basti pensare alla Luna, che veniva celebrata e desiderata dai cantanti negli anni 50’/60’ e poi realmente raggiunta dall’essere umano nel 1969.

Una vera e propria Rivoluzione, come il titolo della canzone presentata al Festival di Sanremo nel 1967 da Gianni Pettenati e che ha aperto ufficialmente lo spettacolo organizzato da Mery Anesa, seguita da “La tramontana”, altro successo del cantante piacentino.

Ma gli anni 60’ andarono anche a scuotere le fondamenta della musica italiana tradizionale: l’arrivo del rock‘n’roll -con Adriano Celentano e Little Tony- e degli urlatori al Festival di Sanremo e a Canzonissima stravolsero completamente l’ensemble canoro. Ed è proprio l’urlatore per antonomasia Tony Dallara a presentarsi sul palco del teatro Loverini, accordando la propria simpatia alle note musicali dei suoi successi: Come prima, Bambina bambina, La novia, e Romantica.

Quando il fenomeno Beatles e Rolling Stones dilagò in Italia creando il fenomeno Beat, i critici musicali non vedevano di buon occhio le band musicali, convinti che i genitori di allora li potessero associare al “ragazzo poco di buono”. Per i primi anni infatti, i gruppi non ebbero vita facile nelle più importanti manifestazioni canore (Sanremo, Festivalbar e Una Canzone per l’Estate) e tra questi c’erano anche i Nuovi Angeli, rappresentati per l’occasione da Paki che si è esibito con pezzi del proprio repertorio (Color cioccolata, Anna da dimenticare, Singapore, Donna felicità) e con una dedica speciale all’amico Roberto Vecchioni (Luci a San Siro).

È poi arrivato il momento di Aida Cooper, straordinaria solista e vocalist, che si è esibita in quattro splendide canzoni degli anni 60’: Una ragione di più di Ornella Vanoni, Ciao amore ciao di Luigi Tenco, Quelli che hanno un cuore di Petula Clark e La notte di Salvatore Adamo. Al termine della performance, la visita a sorpresa sul palco di Loredana Bertè, che insieme ad Aida hanno ricordato l’indimenticabile Mia Martini, rispettivamente sorella e amica delle cantanti.

Non solo musica: con una coreografia suggestiva e sulle note di Volare dei Gipsy King, sono salite sul palco due talentuose ballerine di flamenco: Lisa Dallara (figlia di Tony) e Roberta Canziani, che hanno deliziato il pubblico dentro e fuori il teatro.

Se Sanremo rimase l’espressione più rigorosa della tradizione, fu un’altra manifestazione ad aprire il mondo della musica ai giovani, il Cantagiro, una manifestazione itinerante che suddivideva i cantanti in tre fasce: giovani, veterani, gruppi. È da quest’ultima categoria che i Camaleonti si fecero conoscere al grande pubblico, con pezzi storici come L’ora dell’amore, Io per lei, Eternità, Applausi e Come passa il tempo, cantate per l’occasione per il pubblico di Bandiera Gialla.

Ma gli anni sessanta sono stati anche l’humus sociale per il movimento del 68’, in cui il genere femminile combatte per ottenere maggiori diritti nei confronti dell’uomo, a livello professionale e sociale. Sono gli anni delle minigonne, di Twiggy Lawson e dei capelli a caschetto, che influenzeranno le cantanti dell’epoca come Mina, Rita Pavone, Caterina Caselli e Orietta Berti. Ed è proprio l’usignolo di Cavriago ad emozionare il pubblico del teatro Loverini di Gandino, esibendosi in Tu sei quello, Io ti darò di più, L’altalena, Quando l’amore diventa poesia, Via dei ciclamini, Il nostro concerto e Fin che la barca va.

L’elevato numero di spettatori ha reso necessario l’allestimento di uno spazio all’esterno del cinema, con posti a sedere al coperto. Tuttavia, l’installazione di due schermi e di un piccolo palco, hanno virtualmente “annullato” la parete che li divideva, permettendo al pubblico esterno non solo di godersi lo spettacolo, ma di poter abbracciare anche i propri beniamini: al termine della performance musicale infatti, ciascun cantante si è presentato al di fuori del teatro, ricevendo calorosi saluti e complimenti.

Per i saluti finali, è salita sul palco l’organizzatrice dell’evento Mery Anesa, per ringraziare lo sponsor Renato Nodari e la figlia Nicol, il presentatore Beppe Locatelli, le forze dell’ordine, le autorità civili e religiose, lo staff, il personale e tutti i volontari complimentandosi per l’ottimo lavoro svolto. Inoltre, ha espresso un piccolo desiderio, quando ha chiesto allo staff di accompagnare davanti al palco tutti i protagonisti di Diversamente Disco (iniziativa promossa dalla Scuola di Ballo a favore dei ragazzi disabili), oltre ad augurare una pronta rinascita a tutti i giovani della Comunità Don Chino Pezzoli.

Terminati i ringraziamenti, cala il sipario sul teatro con il cantante che ha aperto la kermesse, Gianni Pettenati, e con la canzone da cui prende il nome lo spettacolo, Bandiera Gialla.

Alla fine di questo splendido viaggio musicale, ci si è resi conto di quanto gli anni 60’ abbiano influenzato le generazioni successive e che -nonostante tutto- ancora oggi sia possibile realizzare i propri sogni, conquistando il sole che illumina Bandiera Gialla.