Nel segno della tradizione montana, una devozione sincera e un’antica lezione di vita. Come è consuetudine ormai da oltre 15 anni, grazie ad un’idea lanciata dal presidente onorario Giovanni Bana, l’associazione Anuu Migratoristi, in collaborazione con i cacciatori della Media Valle Seriana, che coinvolge i gruppi di Cene, Fiorano al Serio, Gazzaniga, Vertova e Colzate, ha organizzato la “Messa di Sant’Eustachio”, in segno di gratitudine verso il patrono dei cacciatori e della caccia, per richiedere buoni auspici per tutti i seguaci di Diana, contro eventuali incidenti di cacia, e le loro famiglie. L’appuntamento si è tenuto sabato 12 novembre, alle 18, presso la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, a Casnigo, in Val Gandino. A celebrare la Messa è stato don Giuseppe Berardelli, arciprete plebano di Casnigo; ad animarla nei canti è stata chiamata la Corale “Madonna d’Erbia”. Durante la funzione, a suo suggello, è stata letta la “Preghiera del Cacciatore”, che gode di approvazione ecclesiastica sin dal 1991. Erano presenti i vertici dell’Anuu Migratoristi: il past-presidente e ideatore della “Festa del Cacciatore” Giovanni Bana; il presidente provinciale ANUU di Bergamo Carlo Piffari; il presidente del gruppo ANUU di Casnigo Giampiero Zilioli; e molti dirigenti e associati della Media Valle Seriana, che dopo la Messa, si sono ritrovati presso l’Oratorio Papa Giovanni Paolo II – San Giovanni Bosco per un incontro conviviale, con la tradizionale “Cena del Cacciatore”, a base di ottimi piatti preparati e serviti da instancabili volontari.
“La caccia è una componente essenziale delle tradizioni legate all’ambiente rurale e montano – hanno sottolineato dalla sede dell’Anuu Migratoristi – Certo, la caccia moderna ha perso i significati legati alle necessità alimentari, ma ha pur sempre conservato tutti gli altri elementi di più elevato valore simbolico: una valenza culturale chiaramente rievocata dal ricordo di Sant’Eustachio, la cui conversione nel corso di una battuta di caccia, suscitata dall’apparizione di un cervo con il crocefisso tra i palchi, è passata alla storia, e non soltanto della Chiesa”.

Ti.Pi.