Dopo la pausa estiva rieccoci a trattare del profondo rapporto fra Vertova e lo sport: non possiamo che farlo ripartendo proprio da dove si era voluto prendere il via, dal Gruppo Sportivo Vertovese che in questo 2022 compie cento anni di vita.
Riassumere un secolo di storia in pochi paragrafi non è certo semplice, ci vorrebbe almeno un libro…
Proprio a ciò ha pensato la dirigenza vertovese che, nella persona del Presidente Amabile Guerini in primis, ha voluto festeggiare il prestigioso traguardo non con un evento sportivo oppure con un appuntamento mondano, bensì attraverso una pubblicazione da poter tramandare ben oltre questo centenario.
Serata di presentazione del volume dal titolo “100 anni di calcio a Vertova” è stata sabato 24 settembre, durante la quale, sviluppando un’altra idea del Presidente, appassionato filatelico oltre che sportivo, è stato possibile anche ottenere l’annullo postale con il timbro per l’occasione realizzato da Poste Italiane e con riprodotto il logo sociale.
Elisa Cucchi, volto giornalistico provinciale chiamato a presentare la serata, ha dato innanzi tutto la parola a Mauro Guerini, direttore generale in rappresentanza della società, che, prima del tuffo nei ricordi del passato, ha sottolineato ciò che la stessa è oggi: presente non solo nel prestigioso Campionato Regionale di Eccellenza ma parecchio attiva pure nel settore giovanile dove conta sei rappresentative nonché la collaborazione con le realtà oratoriali di Vertova, Fiorano e Gazzaniga.
Presso la Sala Testori dell’ ex convento sono quindi intervenute figure di spicco del panorama sportivo e non: l’assessore della Lonbardia Lara Magoni, il consigliere regionale LND Gianlauro Bellani, il delegato FICG di Bergamo Nicola Radici, il sindaco di Vertova Orlando Gualdi.
Ad inframmezzare gli interventi è stata la presentazione vera e propria del libro da parte di Gian Pietro Testa che ha saputo illustrare con la giusta enfasi ciò che esso racchiude e cioè non tanto l’analisi storica delle squadre che si sono succedute quanto piuttosto sensazioni e aneddoti legati alla società Vertovese, ai suoi dirigenti e ai suoi giocatori.
Il volume intende essere una sorta di “libro-contenitore” ed andare oltre un semplice elenco di risultati, dati statistici e classifiche; non ci si è voluti limitare alla cronaca e ad essa si sono preferite le emozioni. Il percorso per realizzarlo è stato lungo e non certo semplice, a portarlo avanti è stato il Prof. Franco Irranca che ne ha curato la ricerca storica grazie alla collaborazione di Paolo Grassi e all’ archivio del G.S. Vertovese prezioso soprattutto per il materiale fotografico per anni raccolto e catalogato da Bruno Cuminetti, prima segretario e poi Vice-presidente ma soprattutto memoria storica venuta a mancare nel marzo 2020.
Il libro, disponibile presso la segreteria del Gruppo Sportivo oppure contattando direttamente Mauro Guerini o Gian Andrea Bortolotti, raccoglie inoltre immagini provenienti da collezioni private ma è soprattutto un distillato di emozioni suscitate da ogni singola parola e vive testimonianze di alcuni protagonisti delle diverse epoche si intersecano con i profili tracciati per tanti altri non più tra noi.
Di fronte ad esso, ogni tentativo di riassumere altrimenti la storia societaria, sfigura tanto per intensità quanto per approfondimenti; senza alcuna pretesa di andarci anche solo vicini, l’argomento merita comunque altro spazio, dovremo tornarci …
Ma Lasciamo ora che a parlare sia quest’opera con la speranza che possa rimandare al passato ma altresì dar modo di puntare lo sguardo verso il futuro per cui l’obiettivo non può che essere uno e cioè riportare la Vertovese a Vertova, sul suo campo di via Forni, quello inaugurato il 1° settembre 1971, oltre cinquant’anni fa, ed intitolato al Comm. Antonio Tognella, al tempo proprietario dello stabilimento tessile “Bustese”.
Purtroppo l’attualità ci dice che, da alcuni anni, per la prima squadra non è più così.
Sarebbero necessari interventi importanti… Servirebbe un forte supporto del Comune… I tempi non paiono propizi per un investimento in tal senso che da solo, probabilmente, non basterebbe comunque…
E’ un discorso certo più complesso dell’analisi storica ma anche un rammarico di fronte ad una storia secolare a cui ben s’intona l’appello in versi del compianto concittadino Vittorio Bellini, giocatore e Dirigente della Vertovese, nella lirica da lui dedicata a Vertova: “Non chiudete mai le porte del mio Paese”.
Luca Gualdi