Da 35 anni la Domenica sera si gioca a pallone
“Dai, forza, sei in ritardo; lo sai che alle 20,30 si inizia!”. Quante volte ci siamo sentiti ripetere da Gigi questa frase, quante volte l’abbiamo visto “arrabbiato” in campo per errori commessi nel giocare, ma quanta passione, quanta voglia di giocare a pallone, quanto desiderio di fare amicizia e quanta ricerca del creare “gruppo” e dell’accoglienza per tutti.
Da circa 35 anni (nessuno ricorda con sicurezza l’anno di inizio) un gruppo di amici si ritrova ogni domenica sera all’Oratorio di Albino per giocare a pallone con qualunque condizione atmosferica (Gigi non permette defezioni dovute alle condizioni del tempo).
Prima della partita negli spogliatoi il solito rito: ci si scambia qualche battuta sugli avvenimenti della settimana o della domenica calcistica, c’è chi racconta qualche barzelletta (Robi è un mito in tal senso: ne saprà migliaia!!), c’è chi racconta “immaginarie” avventure erotiche (e anche qui, senza far nomi, c’è qualcuno che le spara più grosse di altri!), ma poi arriva Gigi ha ridirci che siamo in ritardo e di non perdere tempo!
Come detto, inizio della partita alle ore 20,30 in punto; i rintocchi delle campane segnano alle 21,30 (dopo un’ora di gioco!) la fine del primo tempo . Dopo al massimo 3 minuti di intervallo (e comunque dopo che Gigi ha già detto almeno tre volte “dai che iniziamo subito, se no ci raffreddiamo!” ) inizia il secondo tempo che finisce coi rintocchi delle 22.
I più vecchi ricordano che nei primi quindici anni di questa avventura, il secondo tempo terminava coi rintocchi delle 22,30 o addirittura solo col vantaggio di 2 gol di scarto per una squadra, ma poi con l’invecchiare dei giocatori, la durata della partita fu accorciata e meglio definita.
In questi 35 anni l’età media dei giocatori è notevolmente aumentata: se il gruppo promotore era composto da ragazzi di 20-25 anni, ora giocano per lo più persone di 45-55 anni, salvo qualche eccezione (in più e in meno).
Nel tempo si sono avvicendati decine e decine di giocatori di ogni età ed estrazione sociale (operai, impiegati, medici, camionisti, professori, dirigenti d’azienda, architetti, artigiani, ecc.) e Gigi è sempre riuscito a trovare dei giocatori nuovi quando man mano “i vecchi” lasciavano: come sia riuscito nell’impresa non lo sappiamo!
Il regolamento è lo stesso da 35 anni: chi ha giocato l’ultima domenica sera acquisisce il diritto a giocare la domenica successiva; in caso di forfait bisogna avvisare Gigi che provvederà a trovare un altro giocatore (inutile sottolineare che Gigi è l’unico in grado di rintracciare tutti).
Negli anni il compito di Gigi si è fatto ovviamente sempre più difficile, perché se era facile 30 anni fa sostituire un trentenne con un altro trentenne, ben più arduo è oggi il compito di sostituire un cinquantenne con un altro ancora “attivo” e in grado di giocare a pallone.
Nemmeno l’impraticabilità del campo dell’Oratorio quando era in ristrutturazione o per le pozzanghere quando il fondo era ancora in terra battuta, fermò le partite: Gigi provvedeva subito a prenotare un altro campo agibile della zona e ad avvisare tutti. Ed è così che all’ultimo momento ci si trovava a giocare a Vertova o altrove.
A parte luglio e agosto e il periodo natalizio in cui Gigi a malincuore ci consente di riposare, l’ultima domenica in cui non si è giocato a causa del maltempo si perde nell’oscurità dei ricordi: c’è chi dice quando nel 1985 nevicò tantissimo, c’è chi dice che anche negli anni ’90 ci fu qualche interruzione. Ma, non ricordatelo a Gigi, perché ancora oggi sosterrebbe che in quella domenica si poteva giocare ampiamente!
Ah, dimenticavo, la composizione delle squadre è fatta amichevolmente o quasi ogni domenica, ma non dite a Gigi che lui ha voluto i giocatori migliori: non lo confermerebbe mai neanche sotto tortura! E guai ai suoi compagni di squadra in caso di sconfitta, ma in questo siamo tutti uguali…..anche dopo 40 anni di partite nessuno vuole perdere!
A volte pensiamo a come sarebbe bello trasmettere ai ragazzi di oggi la passione per il pallone e la voglia di amicizie di Gigi…..forse basterebbe dir loro una battuta sussurrata da Gigi alcune domeniche fa alla fine della partita al rintocco delle 22: “…. questo per me è il momento più triste della settimana!”.
Ma per tutti noi questa non era una battuta: questo è il vero pensiero di Gigi e se non ci fosse stato lui, in tutti questi anni le luci del campo dell’oratorio di Albino alla domenica sera sarebbero state desolatamente spente e il campo tristemente vuoto.
Grazie Gigi.
Per tutto il gruppo, Manuel (il più vecchio della compagnia che sogna ancora mille di queste domeniche)