Dieci anni spesi bene!

Paese Mio, pubblicazione mensile studiata per informare, consigliare e divertire chi vive e lavora nel territorio che fa riferimento ad Albino, compie dieci anni. Sì, proprio dieci. Anche se pare passato solo un breve tratto della vita di tutti noi, consegniamo all’archivio del nostro impegno questo primo decennio che ci ha visto, mi auguro, in prima linea nel mantenere le promesse fatte ai lettori all’esordio di questa bella avventura editoriale che abbiamo inaugurato nel lontano 2003. Ad Albino abbiamo sperimentato la formula, semplice e diretta, gratuita e distribuita a tutte le famiglie, di comunicazione con le molteplici realtà del luogo. Ogni mese, senza interruzioni di sorta, il nostro giornale si è fatto promotore della mission dichiarata nel primo numero: dare voce a cittadini, amministratori, operatori commerciali, sportivi e società che li raggruppano, volontari e associazioni che si spendono, ogni giorno, per la loro comunità. Con l’intenzione di offrire la giusta risonanza a coloro che intendano evidenziare le peculiarità della propria realtà. Politici e amministratori compresi che sono chiamati, in tempi ostici a programmare strutture e servizi ai propri cittadini. Da parte nostra, non vi è mai stato nulla di recondito o di preferenziale. Nessun accordo, né tanto meno convenzioni con questa o quella parte politica e non. Solo la pubblicità, che mese dopo mese, avete visto pubblicata, a sostegno economico del nostro lavoro. Vale a dire che intendevamo coniugare, nel miglior modo possibile, l’informazione giornalistica e la comunicazione di marketing, sotto l’egida della correttezza e della limpida operazione commerciale che lanciammo con il numero uno. Politica, cultura, scuola, sanità, sport e tempo libero: questa la panoramica che abbiamo coltivato con passione. E che intendiamo portare avanti nel tempo con la stessa tenacia e disponibilità.

Negli anni abbiamo guadagnato larga parte dell’affetto dei lettori, ne sono certo, traducendo le molte peculiarità e la ricchezza sentimentale di una comunità fervida, attenta ai bisogni soprattutto di coloro che sono meno fortunati, creativa sotto il profilo imprenditoriale e produttivo. Contiamo di dare sempre più spazio agli impegni civili, con l’umiltà della consapevolezza che, lungo il percorso, si debbano approfondire e mettere a punto molti aspetti del nostro lavoro.

«Paese Mio» si è, così, offerto con il suo supplemento originale (un’edizione esce da molti anni anche nei 5 comuni della media Valle Seriana: Cene, Gazzaniga, Fiorano, Vertova e Colzate) di pregio perché di pregio è questa straordinaria parte della provincia bergamasca. Infatti, nonostante la crisi che ci attanaglia, non è escluso che nell’immediato futuro «nascano» altri supplementi.

«Non può che far bene all’informazione, la pluralità di voci e di scenari, ove i lettori possano esprimere la loro opinione e creare un dialogo aperto con la collettività». Un invito più volte esplicitato da queste pagine del mensile, al quale mi auguro tutti si sentano per così dire vincolati, anche quando piccole o grandi vicende danno il là ad una lunga serie di commenti e scritti ai quali non sottraggo la soddisfazione della pubblicazione. Un impegno assunto volentieri, come direttore della testata, che rimarrà immutato anche per il futuro.

Doveroso è, a questo punto, ringraziare il grande pubblico albinese che ci sostiene e ci apprezza. Come editore, sento di darmi un plauso per aver «saputo osare» in un momento nel quale molte esperienze come la nostra avevano vita breve; di aver trovato quell’equilibrio e quella sobrietà di modi che rendono facile il rapporto con gli altri. Un ringraziamento anche a tutte quelle persone che, numero dopo numero, hanno dato contenuto e sostanza a «Paese Mio», interpreti fedeli della realtà territoriale, il plauso che meritano per avere reso vivace e longevo il nostro giornale. Alla comunità albinese, alla quale appartengo nonostante sia residente a Nembro! Una promessa: lo strumento editoriale che ogni mese visita le vostre case è completamente dedicato a tutti quanti vorranno partecipare attivamente alla crescita e allo sviluppo della società. Pagine aperte, dunque, per farsi interpreti di quanto il territorio esprime.

 

Paolo Salamoni