Don Gianluca Colpani è dallo scorso autunno il nuovo parroco di Vall’Alta e Fiobbio. Nato a Treviglio il 7 giugno 1978, è originario della parrocchia di Brignano Gera d’Adda, nel cuore della Bassa Bergamasca. Figlio unico, è uno spirito vivo e fervido, dalle tante passioni, fra le quali si distinguono le automobili e la musica. La Valle del Lujo e l’omonima Unità Pastorale, lo ha accolto lo scorso autunno: un doppio ingresso, una doppia folla, prima la comunità di Vall’Alta, che ha portato in dono il santuario della Madonna di Altino, poi la comunità di Fiobbio, che ha omaggiato il nuovo parroco della spiritualità della Beata Pierina Morosini.

Naturale che la redazione di Paese Mio lo intervisti, già a quattro mesi dalla sua presa di possesso della duplice parrocchia, per conoscere la sua storia, la sua personalità, i suoi progetti.

 

Come è nata la sua vocazione

La mia vocazione è nata in modo molto normale nella mia parrocchia di Brignano Gera d’Adda, dove ho frequentato l’oratorio e ho avuto modo di conoscere figure di preti che sono stati molto importanti nella mia vita e mi hanno aiutato a vedere il bello di questa vita. Sono entrato in Seminario nel 1992, in prima superiore, e sono diventato prete il 31 maggio 2023 per le mani del Vescovo di Bergamo mons. Roberto Amadei.

 

Quali sono stati i suoi primi incarichi?

Come primo incarico quello di vicario parrocchiale alla Ramera e a Ponteranica), dal 2003 al 2008; quindi, in Val Seriana, prima come curato di Nese e Monte di Nese, fino al 2014, e poi, da quell’anno, fino al 2023, parroco di Premolo. Dal mese di settembre dello scorso anno sono diventato parroco di Vall’Alta e di Fiobbio.

 

Come ha vissuto questi primi mesi da parroco nelle due comunità?

I primi mesi, è la verità, sono stati molto caotici: i nomi, le situazioni, le cose da imparare e conoscere, tante richieste e tante situazioni alle quali fare fronte mi hanno fatto capire che qui la mia vita sarebbe cambiata.

 

Qual è il rapporto con gli altri parroci della valle?

Ho la fortuna di avere un buon rapporto con gli altri parroci che operano nelle parrocchie della Valle del Lujo, che ringrazio molto per come mi hanno accolto e credo che l’Unità Pastorale, pur con tutti i suoi limiti, sia il futuro della nostra Chiesa. Andando avanti nel tempo i cristiani diminuiranno di numero e nei nostri paesi incontreremo tante persone buone che non avranno nulla a che fare con la Chiesa e questo ci imporrà di ripensare, seriamente, il nostro modo di essere Chiesa. Questo imporrà anche a quei cristiani che ancora frequenteranno la vita della Chiesa, di farsene carico in modo che sia veramente una comunità.

 

Quali iniziative sono in calendario per il 2024?

Per questo 2024 ci sono alcune iniziative di rilievo in calendario. Certamente, è da ricordare il Giubileo straordinario a Fiobbio, per i 100 anni della chiesa parrocchiale di Sant’Antonio di Padova. Il calendario delle iniziative è in fase di costruzione e a breve verrà stilato. Certamente, iniziamo domenica 21 gennaio con la presenza in frazione di S.E. Card. Angelo Bagnasco, che celebrando la Messa delle 10.30 aprirà questo tempo straordinario. Papa Francesco ha concesso l’indulgenza a chi visiterà la chiesa di Fiobbio fino al mese di settembre (un grande evento per la comunità avere in frazione un prelato di così alta levatura, presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) dal 2007 al 2020 e Arcivescovo metropolita emerito di Genova, ndr).

 

Lei è il rettore del santuario della Madonna di Altino, cosa ne pensa?

Nel programma annuale, resta poi importante la festa della Madonna di Altino, il 23 luglio. Il santuario mariano di Altino è un punto centrale per tutta la nostra diocesi, e non solo per le nostre comunità. Spero che sia sempre più frequentato e sono convinto che sia un luogo di grazia.

 

Altre iniziative in cantiere per il 2024?

Come nuova esperienza è previsto il soggiorno al mare per i bambini e ragazzi delle cinque comunità della Valle del Lujo nel mese di giugno; come pure il pellegrinaggio in Sicilia nel mese di settembre. Insomma, siamo in divenire, ma le cose da fare sono sempre tante.

 

Come vede il mondo associativo delle due parrocchie?

Le parrocchie di Fiobbio e Vall’Alta vanno avanti per l’impegno dei volontari e di questo sono certo! La fatica di coordinare tutto c’è, ma la buona volontà non manca e questo è un punto certamente significativo.

 

Qual è il suo sogno nel cassetto?

Riuscire a fare il bene di queste comunità. Può sembrare banale, ma per un parroco è fondamentale!