Dal 2015 è operativo il progetto “Città di Albino, comunità amica delle persone con demenza”, meglio detta “Dementia Friendly Community”, che qualifica Albino come città accogliente, solidale ed inclusiva, con una dichiarata cultura della solidarietà. La qualcosa è dimostrata dalla presenza di diversi enti, gruppi e associazioni di volontariato che sono impegnati in rete, per rispondere alle esigenze delle persone malate di demenza e dei loro familiari. Una “Comunità amica delle persone con demenza”, infatti, è una città che ha un alto livello di consapevolezza pubblica della demenza e di ciò che comporta, ed è in grado di offrire supporto e comprensione alle persone che ne sono affette e a coloro che se ne prendono cura quotidianamente, affinché si sentano sempre parte della comunità in cui vivono e possano parteciparvi attivamente. E’ una città dove le persone con demenza sono capite, rispettate e supportate, ma soprattutto messe nelle condizioni di poter ancora contribuire alla vita della comunità. Per far questo è necessario avviare un processo di cambiamento sociale, con il coinvolgimento di tutti i cittadini, le istituzioni, le associazioni, creando una rete di persone consapevoli che sappiano come rapportarsi alle persone con demenza.

In tal senso, Paese Mio intervista Elisabetta Rizzi, referente dei Tavoli di Lavoro “Dementia Friendly Community” di Albino, Nembro e Villa di Serio

 

Chi è Elisabetta Rizzi?

Sono un’educatrice counselor e lavoro per la Cooperativa SER.e N.A. di Bergamo. Da anni lavoro con gli anziani, prima come educatrice in una grande RSA di Bergamo (ora Carisma), poi come coordinatrice presso il Centro Diurno Integrato “Serafino Cuni” di Villa di Serio e il Centro Diurno Integrato, presso la Fondazione RSA Casa di riposo Nembro. Ho coordinato il servizio di assistenza domiciliare in Val Seriana ed attualmente svolgo supervisione per gli Sportelli di Ascolto Alzheimer di Nembro e di Villa di Serio e per i servizi del Caffè del Sabato di Nembro e del Caffè Sociale di Villa di Serio. Svolgo anche un servizio di volontariato in un Centro di Primo Ascolto.

Mi piace molto leggere, andare a teatro e fare passeggiate nella natura.

 

Cosa è una “comunità amica delle persone con demenza”?

Innanzitutto, è una comunità che non stigmatizza le fragilità cognitive personali, ma che anzi cerca di sostenere le persone malate ed i loro familiari. A questo proposito appare importante sensibilizzare la popolazione in merito a queste situazioni familiari, per attivare varie forme d’aiuto e di cura: per esempio, sviluppando risorse di buon vicinato, implementando attenzioni da parte dei commercianti che vengono in contatto con questa realtà, favorendo scambi intergenerazionali ricchi di calore umano e di vicinanza tra diverse fasce d’età. Gli esempi potrebbero essere molti … Il principale intento è quello di riuscire a mantenere le persone malate nei loro luoghi di vita, nei loro paesi, vicino alle persone care, trovando aiuti nei servizi territoriali dedicati, ma anche nelle relazioni quotidiane del proprio contesto esistenziale.

 

Quando è nato il Tavolo di Lavoro “Dementia Friendly Community di Albino?

Il Tavolo DFC (Dementia Care Friendly) di Albino è nato parecchi anni fa, nel 2015, quando il Comune di Albino è stato riconosciuto “Comunità amica delle persone con demenza” e quindi ha una storia rilevante alle spalle. Il tavolo si ritrova ogni mese ed è composto da: Medico di base, Ass.ne Volontari Milly Honegger, Società Servizi Val Seriana, Farmacista, Assistente sociale, Fondazione Honegger RSA onlus, Cooperativa Generazioni FA, Cooperativa SER.e N.A., Gruppo di Cammino, Punto di Ascolto Alzheimer, CDCD Gazzaniga, Servizio Anziani Ambito Val Seriana, ASST Bergamo EST. In verità, è difficile mantenere la frequenza di tutti gli attori in gioco agli appuntamenti mensili, per cui si condivide anche con gli assenti il verbale di ogni incontro.

 

Quali le azioni svolte in questi anni per sensibilizzare la comunità su questo tema?

Negli anni, sono state proposte diverse attività all’interno delle scuole, dei CRE, con momenti di festa in Oratorio o in luoghi pubblici, camminate, oppure proposte formative a vari livelli (per esempio, formazione dei commercianti della città, corsi parrucchieri ed estetiste, ecc.). Nell’anno in corso si è lavorato soprattutto sulla messa in rete dei quattro Centri Diurni Integrati anziani di Albino, Nembro, Ranica e Villa di Serio, insieme ai Tavoli DFC di Albino, Nembro, Scanzorosciate e Villa di Serio, coinvolgendo anche i relativi Comuni. Nello specifico, si sono realizzate le seguenti “iniziative in viola” (colore dell’Alzheimer) condivise: 19 gennaio, spettacolo teatrale al Modernissimo di Nembro; 28 luglio, pranzo in viola a Nembro; 13 settembre, cena in viola a Villa di Serio, 18 settembre, convegno sull’Alzheimer a Nembro, 18 settembre, degustazione disorientante a Ranica con spettacolo teatrale a seguire, 26 settembre, cena in viola a Scanzorosciate, 28 settembre, pomeriggio di suggestioni sensoriali presso i giardini del Centro Diurno e della RSA di Albino, 5 ottobre, camminata in viola da Albino a Nembro, 24 ottobre, serata di presentazione del podcast sulle demenze a Nembro con la giornalista Anna Maria Selini.

 

E cosa si è fatto nello scorso settembre, Mese mondiale per l’Alzheimer”?

Ad Albino, nella settimana dal 14 al 21 settembre, è stato chiesto ai commercianti di esporre il logo della DFC con alcune coccarde e volantini, per ricordare l’appuntamento mondiale della Giornata dell’Alzheimer (che ricorre il 21 settembre di ogni anno). Tutti hanno dato la loro adesione.

 

…e in questo autunno?

Ora, stiamo attendendo da ABF (Azienda Bergamasca Formazione) di Bergamo l’autorizzazione per riprendere la collaborazione (interrotta durante il Covid) per la formazione sulla demenza alle classi prime del Corso di Operatore del benessere personale ad Albino. Poi, prima della fine dell’anno, abbiamo in programma un appuntamento formativo presso il Centro anziani di Comenduno, oltre ad alcuni incontri con le classi prime dei Corsi per parrucchieri ed estetiste di Albino.

 

Quali le iniziative per il 2025?

Per il 2025, speriamo di riuscire a coinvolgere più persone nel Tavolo DFC; sarebbe importante trovare familiari disposti a collaborare, portando la loro esperienza e i bisogni che possono generare attenzioni specifiche, impegni e proposte della Comunità di Albino. Ci piacerebbe anche coinvolgere maggiormente i locali Istituti scolastici per implementare le relazioni tra gli studenti e le persone cognitivamente fragili, magari insieme ai loro familiari curanti. Oltre alle attività più routinarie da riproporre, stiamo pensando di realizzare alcuni flash mob in luoghi, orari e giornate strategiche nel territorio di Albino, per sensibilizzare la popolazione su questi temi. Poi, sarà indispensabile mantenere la rete con le altre realtà territoriali della Valle Seriana, anche per una programmazione condivisa di eventi specifici sempre nuovi.

 

Sogni nel cassetto?

Costruire un podcast a cadenza mensile, anche grazie all’aiuto di una psicologa, scegliendo 12 argomenti (uno per mese), particolarmente significativi rispetto al tema dalla cura delle persone con demenza e dei loro familiari, per cercare di raggiungere tante realtà diverse e prevenire forme di burn out nei caregivers.

 

T.P.