Un anno particolare, vissuto intensamente, impossibile da dimenticare. Dopo il trionfo elettorale del maggio 2019, con la riconferma a sindaco conquistata con il 68,24% dei voti, Fabio Terzi pensava ad un nuovo mandato amministrativo in discesa, forte dell’esperienza maturata nella tornata precedente e facilitato dalla risoluzione di problematiche ereditate allora. Invece, ecco l’imprevisto, l’emergenza Covid-19, che ha sconvolto tutto e tutti. Prima la Fase1 con il lockdown, poi la Fase2 con la riapertura, ora la Fase3 con la ripresa: diverse situazioni, ognuna con le sue indicazioni, informazioni e disposizione. Per Fabio Terzi, padre di famiglia, imprenditore e sindaco, un surplus di impegno, concentrazione, disponibilità.
Ora, a sette mesi da quel tragico febbraio 2020, la comunità di Albino vuol rileggere quanto è accaduto e sapere quali saranno i prossimi scenari. Ecco, un’intervista a 360° con il sindaco Fabio Terzi, “come è andata” e “come sta andando”,
E’ cambiato il suo ruolo di sindaco dopo l’esperienza dell’epidemia?
L’epidemia da Covid-19 è piombata addosso a noi sindaci improvvisa e inaspettata. Nessuno di noi si sarebbe mai immaginato di dover affrontare una così terribile pandemia, in grado di mettere a rischio la vita di centinaia di nostri concittadini. In questi ultimi anni ci stavamo preparando ed attrezzando ad affrontare altre situazioni potenzialmente pericolose per la salute, come l’inquinamento atmosferico, il dissesto idrogeologico e i violenti fenomeni meteorologici dovuti ai repentini cambiamenti climatici. Ma ripeto, mai avrei pensato ad un nemico così pericoloso, insidioso, invisibile, sconosciuto, imprevedibile. Sì, dopo questa drammatica esperienza è cambiato tutto. Nel senso che non sono tanto cambiati i ruoli e i compiti di noi sindaci, ma il modo di interpretarli. Quando vedi attorno a te che la tua gente si ammala, sta male, muore, e questa situazione va avanti per giorni, settimane, allora tu sindaco, che sei nella catena di comando l’ultimo, ma il più vicino alla gente, ti senti caricato di una responsabilità pesantissima, smisurata, unica. Capisci come fare il sindaco sia davvero una cosa seria, che richiede non solo il massimo del tuo impegno e delle tue capacità, ma anche tanta sensibilità, comprensione e pazienza. Dalle tue scelte, da una tua ordinanza, da una tua parola possono dipendere le vite dei tuoi concittadini. Ecco cosa è cambiato, un sindaco deve certo avere polso, deve avere un quadro completo della situazione e sapere cosa fare, ma senza l’umiltà e il cuore non va da nessuna parte.
Certo, dolore e sofferenza per il Covid-19, ma come si è comportata la comunità di Albino?
La nostra comunità è stata una delle più colpite dal Covid-19. Nel solo mese di marzo, 150 nostri concittadini ci hanno lasciato, centinaia di famiglie sono state colpite dall’epidemia ed hanno avuto cari o amici che sono stati davvero molto male, chi a casa, chi ricoverati in ospedale. Gli albinesi hanno davvero sofferto in maniera indicibile, non solo chi ha contratto il virus, ma anche coloro che vedevano i propri cari star male per i terribili sintomi della malattia o coloro che non avevano notizie dei propri cari perché in ospedale isolati. Ma nonostante questa situazione drammatica, sconcertante e sconfortante, i miei concittadini non solo hanno dimostrato una grande dignità e un’ammirabile compostezza, ma soprattutto sono sempre stati animati da un incredibile senso di solidarietà e sorretti da una sconfinata fiducia che ce l’avremmo fatta. Tutto ciò è stato motivo per me di grande conforto, aiuto e sostegno nella mia attività amministrativa durante un periodo così difficile.
Alla luce di quanto successo, quali sono i settori sui quali pensa di rimodulare l’azione amministrativa?
I Comuni, i tanti bistrattati Comuni, durante l’emergenza Covid-19 sono quelli che hanno dato la risposta migliore, andando ben al di là delle proprie competenze e possibilità. Da una parte, l’azione delle amministrazioni comunali più coinvolti, dall’altra le energie di tante persone che prestavano il proprio aiuto volontario in maniera spontanea o più strutturata attraverso l’associazionismo. In effetti, non vedo motivo di rivedere o rimodulare l’azione amministrativa. Noi Comuni, sottolineo per quanto di nostra competenza, eravamo già attrezzati con organi e protocolli per affrontare un’emergenza, anche se non di questo tipo e così prolungata. Da tempo, molti Comuni sono dotati di un Piano di Emergenza Comunale ed hanno istituito il COC, ovvero il Centro Operativo Comunale per le situazioni di emergenza. Questi strumenti e queste procedure codificate e collaudate sono stati fondamentali nella fase più cruenta del Covid-19, come pure gli organismi amministrativi e tecnici sovracomunali che fanno capo all’Ambito della Media-Bassa Val Seriana. Tutti quanti, amministratori, funzionari comunali, Polizia Locale, Protezione Civile, fino ai volontari spontanei o inquadrati nelle varie associazioni, hanno fatto l’impossibile.
Quali sono i progetti e gli interventi già in calendario che state riavviando in questa fase?
In questa lunga fase della ripartenza, ancora molto condizionata da un’epidemia non ancora debellata del tutto, ci stiamo occupando soprattutto di coloro che più hanno pagato il lungo “lockdown”, ovvero i bambini e i ragazzi. In primis, per restituire quella socialità perduta durante la quarantena: in estate, abbiamo investito molto in termini economici e di progettualità per l’attivazione in sicurezza dei Minicre e dei Cre. In secondo luogo, l’Ufficio di Piano dell’Ambito Media-Bassa Val Seriana, guidato dal Dott. Costantini, ovvero il responsabile dell’Area alla Persona del Comune di Albino, ha sviluppato un “progetto pilota” (primo in Italia) per portare in tutta sicurezza gli assistenti educatori a casa di quegli studenti disabili che più di tutti hanno sofferto per la didattica a distanza. In questi giorni, invece, stiamo lavorando per garantire la ripresa della scuola in massima sicurezza e con tutti i servizi di sempre. Fermo restando che le scelte sulla didattica e l’orario scolastico spettano alla Direzione Didattica. L’amministrazione, in base alle richieste provenienti dall’IC Gioele Solari, ha investito moltissimo per l’acquisto di banchi monoposto, divisori in plexiglass o in legno, pareti in cartongesso e altro materiale, per garantire distanziamento e sicurezza nei vari plessi. In collaborazione con la SerCar stiamo organizzando anche il servizio mensa in sicurezza, per esaudire tutte le richieste pervenute.
Cosa vuol dire agli studenti?
Anche io ho due figlie che frequentano le scuole superiori a Bergamo. Ho verificato che il lockdown e la didattica a distanza hanno profondamente provato e disorientato i nostri ragazzi. E’ assolutamente necessario che gli studenti ritornino in classe per stare assieme e con i propri professori. Ma per far questo, bisogna rispettare alla lettera tutte le norme di sicurezza anti Covid-19. Quindi, invito tutti gli studenti a seguire con senso di responsabilità tutte le indicazioni e le buone pratiche richieste per evitare nuovi contagi e una ripresa del virus: mascherina, lavaggio frequente delle mani e distanziamento minimo. Molto dipende anche da loro se riusciremo a superare indenni questa fase di transizione e finalmente tornare alla normalità. Ho piena fiducia nei nostri ragazzi, non ho motivo di pensare il contrario, visto lo splendido esempio che fino ad ora la stragrande maggior parte di essi ha dimostrato.
Industria, commercio, artigianato: Albino è una delle realtà più importanti della Bergamasca. Quali le leve che intende proporre per favorire il lavoro?
Quando si parla di lavoro, il Comune è sì l’ente più vicino al cittadino, ma anche quello che ha meno voce in capitolo (vedi leggi e investimenti).
Certamente, ci siamo mossi in varie direzioni per sostenere le attività danneggiate dal lockdown. Come l’intervento per la riduzione della TARI (tassa sui rifiuti), a beneficio delle utenze commerciali e produttive; o l’azzeramento della TOSAP (tassa per l’occupazione di spazi e aree pubbliche) per bar e attività di ristorazione in genere. Poi, abbiamo stanziato anche un fondo di 70.000 euro a sostegno dei commercianti che, assieme all’associazione “Le Botteghe di Albino” decideremo come impiegare. Ma siamo consapevoli che tutto ciò, nonostante i nostri sforzi, è una goccia nell’oceano. L’epidemia Covid-19 non ha fatto altro che aggravare una situazione di stallo che già da tempo gravava sulla nostra economia. Da anni si parla delle “famose” riforme strutturali in campo economico e fiscale, ma questo è compito del Governo di turno, ormai diciamo così. Con il Recovery Found, poi, l’Italia riceverà una “vagonata” di miliardi di euro: l’occasione è unica, ma se il governo o i prossimi governi non sapranno approfittarne, per dare finalmente una svolta a questo Paese, beh allora …
Quali le “parole d’ordine” che vuole indicare per il futuro?
Una sola è la mia parola d’ordine: “Ciascuno faccia la sua parte”. Solo insieme, e con ognuno di noi impegnato a fare la propria parte, potremo come Italiani sperare in un futuro luminoso.
Volontariato, settore sempre più strategico: come valorizzarlo e renderlo più funzionale?
Non c’è alcun dubbio, chi meglio di un sindaco può rendersi conto di come il mondo del volontariato sia vitale e essenziale per garantire certi servizi a tutti i cittadini e sostenere le persone più fragili nelle più svariate situazioni. Se ci fosse stato bisogno di un’ulteriore conferma, ma non è così, le tragiche settimane dell’emergenza non hanno fatto altro che confermare come la galassia del volontariato sia divenuta ormai indispensabile e insostituibile. Ma non bisogna poi mettere mille lacci e lacciuoli alle varie associazioni. Io non ne posso più. Dal governo, e non ne faccio una questione di colore, da anni ormai è così: ripeto, ogni volta dal governo ne arriva una nuova. Non se ne può più. Si inventano di tutto: come Comune, ormai, dobbiamo trattare le varie associazioni e i volontari quasi come se fossero dei fornitori. E bilancini, e le pezze giustificative, e le assicurazioni per gli associati e i volontari e chi più ne ha più ne metta: ti fanno scappare la voglia. E, poi, la Corte dei Conti, pronta e vigile se dai un contributo in più del dovuto. Non va bene così. Basta con tutta questa burocrazia, lasciamo che i volontari possano fare i volontari. Solo questo chiedo come Sindaco.
Quali sono i programmi del 2021?
Per il 2021 non voglio parlare d’altro che di Gian Battista Moroni. Il 2021 è l’Anno del Moroni, è l’anno di Albino Città del Moroni, perché ricorre il 500° anniversario della nascita dell’illustre pittore albinese. Stiamo già scaldando i motori. Io e l’assessore alla Cultura stiamo tessendo tutta una serie di contatti per gettare le basi su cui costruire un grande progetto che coinvolgerà tutte le associazioni albinesi e le nostre comunità, e dar luogo così ad un intero anno di celebrazioni.
Ha dei sogni nel cassetto?
Vorrei che questo “anno moroniano”, il 2021, possa davvero rappresentare per Albino un momento di rinascita, non solo culturale, ma anche sociale e, perché no, economico.
Tiziano Piazza