Festa grande il 7 febbraio scorso, presso la Fondazione Honegger RSA di Albino. Nel rispetto delle norme di sicurezza e di distanziamento previste dall’emergenza sanitaria Covid-19, la signora Angelina Noris ha festeggiato l’ambito traguardo dei 100 anni. Già da alcuni giorni sulla “bacheca degli auguri” campeggiava il suo nome, corredato dalla data di nascita: 7 febbraio 1921. C’era grande attesa fra il personale della struttura assistenziale, gli ospiti e i parenti; e, alla fine, le aspettative non sono state tradite. Angelina, in carrozzina, è stata accompagnata, al mattino, nella speciale “stanza degli incontri” anti-Covid, un locale diviso da una parete in cartongesso con finestra trasparente in plexiglass, dotato di interfono. Qui, ha ricevuto i saluti, dapprima del figlio Gianluigi e di sua moglie Alma, poi del nipote Luca e della moglie Tamara; il tutto mentre, fuori dalla struttura, ma visibili dalle vetrate, i due pronipoti salutavano contenti la loro bisnonna. Alla gioia dell’incontro e della festa si è associato il personale medico e infermieristico, guidato dal direttore sanitario Tiziana Mosso; il gruppo di animazione, coordinato da Paolo Piccoli, la caposala del 3° piano Stefania Azzola; ma anche la stessa presidente della Fondazione Honegger RSA, l’avv. Delia Camozzi. Presente anche il vicesindaco, avv. Daniele Esposito, che ha fatto dono ad Angelina di una pergamena-ricordo. Da tutti tanti applausi e grandi sorrisi, continuati poi durante il pranzo, quando le tre cuoche della RSA hanno omaggiato Angelina di una torta con tre grandi candeline, a rappresentare i 100 anni.
“La pandemia e le regole stringenti nelle RSA per la protezione degli ospiti ancora non permettono la visita agli esterni – spiega il figlio di Angelina, Gianluigi Carrara – Ma la Fondazione Honegger RSA ha fatto le cose in grande stile, nel rispetto di tutte le condizioni di sicurezza. Ci è mancato starle vicino a spegnere le classiche candeline, ma la “Mami” ha avuto una festa bellissima, ben organizzata. Devo ringraziare veramente tutto il personale della RSA, per la sua disponibilità e partecipazione, e anche l’amministrazione comunale: tutti gentili”.
“Una bella persona – aggiunge la nuora Alma Frattini – Gran lavoratrice, sempre attenta alla famiglia, volenterosa e disponibile con tutti; negli ultimi tempi si è un po’ spenta, complice il sopraggiungere di qualche acciacco”.
Seppur in carrozzina e l’udito un po’ basso a tradirne l’età, la signora Angelina non disdegna di stare in compagnia con gli altri ospiti della Fondazione, partecipa alle iniziative animative e, se è anche presente nella struttura soltanto da qualche mese, è una figura ben conosciuta, amata e stimata.
Nata, appunto, nel 1921, a Fiobbio, in Valle del Lujo, Angelina, a soli 19 anni si sposa con un suo compaesano, Santo Carrara, detto “Papì”. I due si trasferiscono in località Pradella. E qui, nel 1941, nasce Gianluigi, che rimane il loro unico figlio, perché altri due muoiono poco dopo il parto per incompatibilità materno-fetale.
Con Santo una vita sempre in movimento. Angelina prima è balia presso una famiglia facoltosa, poi per alcuni anni emigra in Svizzera con il marito, in un’azienda tessile: lei alla filatura e lui come meccanico agli impianti. Poi, il rientro ad Albino. Mentre Santo svolge diverse occupazioni, all’Italcementi e, come operaio specializzato, alla Magrini, Angelina lavora ancora in una fabbrica tessile, ad Albino. Intanto, cambiano diverse abitazioni: prima in via Duca d’Aosta, poi in via Gobetti. Purtroppo, nel 2001 Santo muore, ad 85 anni. Angelina è sola, ma il figlio Gianluigi le trova un appartamento vicino al suo, in viale Aldo Moro, al secondo dello stabile sopra l’auditorium. Una vita in simbiosi, fino a qualche mese fa, quando alcuni problemi fisici la obbligano a trasferirsi alla Fondazione Honegger RSA.

Tiziano Piazza