Festa per il 15° anniversario dell’inaugurazione del monumento al paracadutista
Lo scorso 5 luglio, a Vertova, si sono svolti i festeggiamenti pe ril 15° anniversario dell’inaugurazione del monumento al paracadutista. Per la felice occasione, la sezione A.N.P.d’I. Valle Seriana, che ha sede a Vertova, ha chiamato a raccolta i propri tesserati e simpatizzanti. Dopo il ritrovo nella sede sezionale, i partecipanti si sono trasferiti presso la chiesa prepositurale di Vertova per la S. Messa, celebrata dal prevosto don Giovanni Bosio.
La successiva cerimonia si è svolta al Campo dell’Oèra (area dell’ex-storico cimitero), dove è collocato il monumento ai Caduti di tutte le guerre, oltre ai cippi della Marina, dei Paracadutisti e dell’AVIS; presenti i labari delle sezioni A.N.P.d’I. di Bergamo, Saronno, Lago d’Idro e del Gruppo Alpini Vertova-Colzate.
Al suono degli inni si è tenuta la cerimonia dell’alzabandiera e della deposizione della corona d’alloro; a seguire, un breve intervento del presidente di sezione Davide Bressan e del sindaco Luigi Gualdi; quindi, la benedizione del monumento.
La felice circostanza ha avuto due momenti importanti. Il primo con la consegna, da parte dell’istruttore Alberto Benzoni, degli attestati e dei brevetti ai nuovi soci paracadutisti abilitati: caso più unico che raro a livello nazionale, la contestualità del brevetto conseguito da Agnese e Filippo, rispettivamente mamma e figlio. Il secondo, con la consegna alla sezione da parte dei famigliari di Daniele Capponi della Medaglia d’Argento concessa sul campo di battaglia di Takrouna (Tunisia) il 20-21 aprile 1943.
L’attestato cita “Medaglia concessa al paracadutista Capponi Daniele, 66° fanteria Trieste, btg Folgore, che, a conoscenza dell’impiego del proprio reparto in azione di contrattacco, sebbene ammalato e febbricitante, raggiungeva i propri compagni partecipando alla dura impresa. Scalato il roccione impervio piombava sulle postazioni di tiratori scelti nemici, causando loro gravi perdite e catturando prigionieri. Resisteva epicamente e rientrava nelle linee dopo acrobatica discesa. Esempio di spregiudicato ardimento”.
La sezione, oltremodo riconoscente, ha fatto dono del libro “El Alamein”, dove lo stesso Capponi ha combattuto; è una raccolta di foto, documenti e storie dei fatti d’arma accaduti in terra d’Africa Settentrionale da parte dei paracadutisti chiamati “Leoni della Folgore, davanti ai quali dobbiamo inchinarci”, come citato da Wiston Churchill all’Assemblea dei Lords di Londra.
T.P.