Coltiva la fotografia come interesse, passione e cultura dell’immagine, come forma di comunicazione e d’arte. Possiede buone attrezzature da livello pro-sumer (corpi macchina, lenti, flash e accessori) fino a quelle professionali. Ma soprattutto ha buona padronanza della tecnica fotografica e dell’attrezzatura. Insomma, un fotografo in piena regola, anche se non per professione. E’ Giulio Bani, nuovo presidente del Circolo Fotografico “Città di Albino”, eletto nello scorso mese di marzo, a seguito del rinnovo delle cariche sociali. Un fotoamatore, evoluto, appassionato, di quelli veri che escono alle ore giuste per fotografare, che va in giro per ore ed ore per portarsi a casa soltanto sei fotografie, accuratamente pensate, il cui unico intento è descrivere, comunicare, far arrivare un messaggio, intimo, vero e disinteressato, fatto solo per chi sa leggere e vuole capire la fotografia.

Nato a Pradalunga il 12 giugno 1965, Giulio Bani è sposato, fa di professione l’impiegato, e da circa sette anni è un appassionato di fotografia. Fotoamatore, quindi, che pratica la fotografia come hobby, ma mettendoci anche tecnica, feeling con l’apparecchio fotografico, una certa professionalità. Insomma, un buon fotografo.

Così, la redazione di Paese Mio lo vuole intervistare per conoscere i motivi che lo hanno portato a vivere questa passione, la fotografia; e come ha raggiunto i vertici del circolo fotografico.

 

Come si è avvicinato alla fotografia?

Ho sempre avuto la passione per la fotografia. Del resto, lavorando per anni nel campo delle immagini, per me iniziare a scattare fotografie è stato quasi naturale e immediato. Certamente, mi ha molto aiutato il fatto di vivere l’amicizia con persone che frequentano il nostro circolo fotografico, che mi hanno sempre sostenuto e spronato a migliorare, dandomi consigli e suggerimenti, i cosiddetti “trucchi” del mestiere, che mi sono servizi molti per consolidare la mia iniziale passione.

 

Da quando fa parte del circolo fotografico?

In verità, ho iniziato ad avvicinarmi al circolo e frequentarlo fin dalla sua fondazione, nel 2017. All’inizio un po’ timidamente, poi prendendo sempre più coraggio “fotografico”, facendomi catturare dallo spirito propositivo dei suoi componenti e dalla freschezza delle attività in programma.

 

Quali sono le iniziative più significative realizzate fin qui dal circolo fotografico?

Il nostro è un circolo molto attivo e dinamico, che ha visto un trend di sviluppo sempre crescente; un’attività sempre in progress, che soprattutto negli ultimi anni id crescita sempre ha visto una forte evoluzione, con la proposta di tantissime iniziative. Per esempio, gli incontri formativi, dal titolo “Thè fotografico”; i corsi di fotografia base e Lightroom base; i corsi di videomaking e photoshop; le conferenze-dibattito sui principali temi della fotografia; le serate tematiche di approfondimento tecnico; “Le nostre fotografie”, con l’analisi delle immagini scattate dai soci del circolo; le “uscite fotografiche” sul territorio e a Bergamo, a carattere mensile, dal titolo “4 scatti in compagnia”; la mostra “Il ritratto: Moroni e la fotografia contemporanea; la mostra su “Il monastero di Sant’Anna”, una “caccia fotografica” per immortalare lo stato di fatto del complesso monastico, e quindi per fare memoria di quello che è stato e che non sarà più visto dai posteri, in ragione dell’intervento di riqualificazione strutturale che verrà fatto; e i concorsi fotografici. Fra questi, il concorso fotografico nazionale “Città del Moroni, Albino”, espressione fra le più qualificate dell’attività del “Circolo Fotografico “Città del Moroni”, che quest’anno giungerà alla sua 6^ edizione. Ma quella che ci rende sempre più orgogliosi è la “Mostra collettiva annuale”, che realizziamo in occasione delle festività natalizie, che ci permette di regalare immagini di Albino sempre nuove.

 

Quali sono stati i risultati delle recenti nuove elezioni?

Nel mese di marzo, il circolo ha rinnovato le cariche sociali, un importante momento di vita associativa che ha visto una buona partecipazione di soci. Dopo due mandati consecutivi, il presidente uscente e uno dei fondatori del circolo, Mauro Monachino, ha passato in testimone. Il nuovo consiglio direttivo è così composto: il sottoscritto Giulio Bani, che sarà al timone di comando del circolo per i prossimi tre anni. Poi, come Vicepresidente, Tesoriere, Responsabile Logistica e Materiale, Mauro Monachino; Segretario, Tiziano Carrara. Come consiglieri, poi, Elisa Maria Mangili; Vannia Medolago, Mirko Mazzoleni, Adriano Azzola. Consigliere esterno, Emanuele Cassina.

 

Cosa bolle in pentola per il 2023?

Abbiamo da poco organizzato una mostra fotografica legata al cemento, dal titolo “La fabbrica di cemento”, allestita nell’atrio del Municipio di Albino, dal 5 al 23 maggio. In mostra le opere di Enrico Azzola e Rocco Bergamelli, entrambi di Pradalunga, compagni di avventure, appassionati di fotografia e riprese, specializzati nel “racconto” per immagini di luoghi abbandonati e dimenticati, edifici pubblici e privati in rovina. In questo caso l’ex-cementifico Italcementi, tra via Pradalunga, via Pradella, via Cave ed il sentiero pedonale che dalla chiesa di San Rocco ridiscende su via Pradalunga, un tempo adibito a stabilimento di leganti idraulici, dismessa nel 1995 e demolita nelle sue strutture produttive nel 2016. Presentata dallo storico Franco Innocenti, presidente del Museo Etnografico della Torre di Comenduno, l’iniziativa ha permesso di riscoprire la produzione del cemento ad Albino, e ha avuto un grande successo di pubblico. Ma abbiamo molta carne al fuoco: per esempio, il Concorso Fotografico Nazionale e le varie uscite di “4 scatti in compagnia”, che continueranno senza sosta tutti gli ultimi sabato del mese. Ma tantissimi sono gli eventi già calendarizzati: tra i più interessanti la serata “Camera oscura”, in cui riprenderemo le vecchie tecniche di stampa a pellicola. Mentre per il prossimo mese di dicembre stiamo preparando una mostra che avrà come tema “Le arti e i mestieri” di Albino.

 

Sogni nel cassetto?

Avvicinare sempre di più la gente alla fotografia, un momento che diventa quasi terapeutico, un modo di comunicare originale, diverso, ma mai scontato.

 

T.P.