Gli angeli nella casa di riposo Fondazione Honegger

Si dice che gli Angeli siano in Cielo. Io invece ho incontrato quelli veri qui, ad Albino, nella casa di riposo della Fondazione Honegger, in questo luogo dove la malattia, la cruda realtà, spesso riesce a lasciare il posto alla speranza, ma anche alla serenità, alla pace, alla fede, alla meditazione.

La presenza di persone fantastiche, generose, disponibili, affettuose, e il loro infaticabile operato, hanno contribuito ad alleviare la dura prova alla quale il Signore ha voluto sottoporre mia sorella Franca, e con un leggero e silenzioso battito di ali, che si chiama vicinanza e affetto, l’hanno aiutata a volare lassù, dove veglierà su di noi.

Carissimo personale della Fondazione Honegger, sono passati quasi cinque mesi da quando mia sorella se ne è andata (era il 23 settembre 2013), ma il pensiero corre sempre a voi, medici, infermieri, operatori, volontari, e anche al presidente Tiziano Vedovati e al suo consiglio di amministrazione: mia sorella è stata ospitata da voi per nove mesi, al quarto piano, e tanti sono bastati per capire l’amore per il prossimo che regna in questo ambiente.

Vi ringrazio per l’assistenza che assiduamente, professionalmente, ma soprattutto umanamente, avete prestato a mia sorella, durante il breve decorso, purtroppo irreversibile, della malattia.

Il suo destino era ormai segnato, ma voi non l’avete abbandonata un attimo: sempre pronti a controllare, somministrare, incoraggiare e consolare, anche chi come me gli era vicino, per affrontare al meglio il doloroso distacco.

Ho notato in voi qualcosa che va aldilà del classico operatore sanitario; ho trovato in voi persone dedite amorevolmente alla sofferenza altrui. Grazie, grazie di cuore!

Quello che mi ha stupito non è tanto la professionalità, veramente alta, ma l’affetto caloroso che avete dimostrato, a tutte le ore. Al mattino, quando andavo a prendere mia sorella in casa di riposo, per trasportarla agli Ospedali Riuniti per la chemioterapia, era sempre pulita, profumata, ben vestita; e al ritorno, alle 14.30, quanti abbracci, quanti carezze da parte delle infermiere e dei volontari.

Con passione e attenzione vi siete impegnati oltre il vostro normale compito, dando affetto, amore, serenità. Mia sorella per nove mesi ha vissuto in un Paradiso, tante erano le amorevoli cure che avete prestato alla sua persona. Piccoli e grandi gesti di cura, tanta gentilezza, umanità. Un grazie immenso!

Un grazie che viene dal più profondo del cuore a tutti voi indistintamente, che vi impegnate con tutte le vostre forze e i vostri battiti del cuore a lenire i dolori dei malati e a prendervi cura di loro come se fossero dei vostri familiari.

Dimenticarvi sarà impossibile.

Un grazie veramente infinito.

 

Mariagrazia Gusmini