La canonizzazione dei due “papa Giovanni” su maxi-schermo

Una giornata memorabile, incredibile, che ha spinto la comunità a sperare. Una mattinata di gioia che ha dato fiducia a tutti i partecipanti, alle famiglie, ai giovani soprattutto, accorsi numerosi. Così è andata domenica scorsa 27 aprile, nella parrocchia di San Giuliano, dove il prevosto don Giuseppe Locatelli, recependo l’invito dapprima del cardinale Loris Capovilla e poi del vescovo mons. Francesco Beschi, per “vivere l’evento della canonizzazione di papa Giovanni XXIII e di papa Giovanni Paolo II come un’esperienza comunitaria, da spendere nella propria parrocchia, in forma familiare e condivisa”, in collaborazione con il Servizio di Assistenza Sale Cinematografiche (SAS) di Bergamo, ha organizzato, alle 10, presso il cine-teatro dell’Oratorio di Albino (guarda caso dedicato proprio a Giovanni XXIII), un collegamento diretto con il Centro Televisivo Vaticano (guarda caso istituito da Giovanni Paolo II, nel 1983), per assistere alla Messa di canonizzazione.

 

Una bella intuizione: la “diretta” televisiva della canonizzazione… direttamente in parrocchia, fra amici, fra famiglie che per l’occasione si incontrano, stringono legami, si riconoscono in un evento grandioso, che colpisce l’animo, che provoca emozioni, che rinnova la fede.

Ovviamente, per far questo, la Messa domenicale delle 10.30 è stata anticipata alle 9.30, resa più semplice e breve, senza omelia.

“Certo, i nostri pellegrini a Roma hanno vissuto una grande esperienza – spiega il prevosto don Giuseppe Locatelli – Ma anche noi, qui nella nostra comunità, fra famiglie, gruppi di giovani e volontari della parrocchia, abbiamo vissuto intensamente questo felice momento, che tocca fortemente la nostra fede, la nostra storia di cristiani. L’iniziativa è di per sé semplice: è bastato installare un’antenna parabolica e collegarsi con il Centro Televisivo Vaticano. Per la verità, già siamo fortunati, perché disponiamo del sistema digitale, che ci permette una visione in alta definizione. E così è stato. Ne è scaturita una bella iniziativa, un’iniziativa di comunità. La nostra partecipazione alla Messa è stata molto diretta. E con una felice appendice. Infatti, terminata la Messa di canonizzazione e salutate le immagini dei “2Papisanti”, tutti si sono recati in Oratorio, per una pranzo comunitario, frugale, al sacco, come una volta, perché questo momento è da vivere in modo sobrio ed essenziale, vera occasione di incontro fra le famiglie”.

Per la cronaca, altre iniziative, per lo più estemporanee, hanno arricchito di profondi significati la stupenda giornata del 27 aprile, ad Albino. Merito, per esempio, del “tuttofare” Luigi Rivellini, attivissimo volontario del Circolo Acli “Giorgio La Pira”, che di sua spontanea iniziativa, peraltro apprezzata non solo dagli altri soci del circolo, ma anche dai passanti in Piazza San Giuliano, ha staccato dai muri interni della sede sociale delle Acli uno dei due grandi quadri che fanno bella mostra nella sala riunioni, che raffigurano proprio Papa Giovanni XXIII, e l’ha attaccato all’esterno della sede, opportunamente addobbato. Un segno semplice, ma significativo, di forte appartenenza ad un’esperienza cristiana

 

P.S.