Era il 23 maggio del 1964 quando il giovane Andrea Paiocchi veniva ordinato sacerdote dall’ allora Vescovo di Bergamo Mons. Clemente Gaddi; il giorno successivo celebrava la sua prima Santa Messa in Vertova, sua parrocchia d’origine.
A sessant’ anni di distanza, la stessa Vertova non poteva esimersi di celebrare l’anniversario e rendere giusto omaggio al proprio concittadino che, dopo il susseguirsi di diverse esperienze nel corso della sua vita consacrata, è tornato nel paese natio allorché, al compimento del 75° anno di età, è scattata la canonica rinuncia all’ufficio; un passaggio che non significa comunque non svolgere più attività a servizio di una Parrocchia ma solo un passo indietro sul piano delle responsabilità: un prete rimane tale anche se scatta la cosiddetta età pensionabile, come recita il Salmo 109 “Tu sei sacerdote per sempre”.
Domenica 29 settembre è stata quindi giornata di gran festa presso la Prepositurale di Santa Maria Assunta con la Messa solenne concelebrata assieme agli altri sacerdoti presenti a Vertova. Vi hanno preso parte inoltre le diverse associazioni attive in parrocchia ma anche le istituzioni politiche locali in rappresentanza di tutta la comunità vertovese al fine di rivolgere a Monsignor Andrea non solo gli auguri per l’ importante ricorrenza ma anche un doveroso e sentito grazie per il proprio servizio sacerdotale. La funzione è stata allietata dal canto della Corale Santa Cecilia e del Coretto dell’ Oratorio, mentre, al termine, il Corpo Musicale Vertova ha eseguito alcuni brani accompagnandone l’uscita verso l’esterno della chiesa.
Con grande modestia, Monsignor Andrea ritiene “un gran dono del Signore” il ministero svolto che lo ha visto attivo in diversi campi; sottolinea inoltre come, senza presumere nulla, abbia sempre accettato le scelte pensate per lui dai superiori, nella convinzione che fossero le più opportune ma soprattutto conscio che, in ogni caso, si trattasse di un gran regalo messo dal Signore a sua disposizione.
Il realtà gli incarichi che ha ricoperto sono spaziati in diversi settori anche al di fuori delle ristrette realtà parrocchiali con ruoli di uno spessore che merita certamente di essere messo in risalto.
Il giovane Don Andrea ha vissuto la prima esperienza da sacerdote consacrato come curato presso l’oratorio di Bariano nel biennio 1964-66, sono seguite quelle maturate, sempre in ambito oratoriale, a Sorisole, fino al 1969, e a Ponte San Pietro dove è rimasto per sette anni.
Nel 1976 viene nominato parroco di Vercurago, qui esercita la propria missione fino al 1982; in tale anno viene infatti chiamato presso la Curia Vescovile dove gli viene affidato il delicato incarico di Direttore dell’Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro. L’esperienza curiale prosegue nel 1986 con la nomina a Vicario episcopale per l’educazione e la formazione del Popolo di Dio, in questo periodo, nel 1989, riceve l’onorificenza di Monsignore o più precisamente di Prelato d’onore di Sua Santità.
Nel 1991, allora cinquantunenne, gli viene affidata la Parrocchia di Borgo Santa Caterina in città. Vi opera per ben 25 anni, un quarto di secolo durante cui al proprio ministero affianca anche una rilevante attività autorale; già giornalista e collaboratore per L’Eco di Bergamo, dedica alla realtà locale alcuni volumi, preziose fonti storiche, religiose e civili. Dopo la rinuncia all’ ufficio, rimane per un altro anno a servizio della “sua” comunità che gli è assai grata tanto da riconoscergli il titolo di Prevosto Emerito presso di essa.
Ritiratosi a Vertova, come già detto, continua nel proprio ministero sacerdotale essendo tutt’ora collaboratore nella Parrocchia di Leffe dove quotidianamente celebra la Santa Messa.
I festeggiamenti vertovesi sono in realtà solo gli ultimi in ordine di tempo, preceduti da altri, quali quelli in Santa Caterina, il 2 giugno, oppure a Leffe, in occasione della festività di San Rocco, il 16 agosto.
La giornata, dopo la celebrazione eucaristica, è proseguita presso l’Oratorio con un pranzo conviviale a cui hanno partecipato amici e parenti a partire dalla sorella Delia, sempre al suo seguito nelle varie destinazioni; assente giustificata l’altra sorella Suor Teresa che da quasi cinquant’anni è missionaria saveriana in Brasile. Siamo certi che anche lei, in cuor suo, ha partecipato con gioia per quello che il fratello, prendendo spunto dalle sue stesse parole, rappresenta dal 1964: “un Dono del Signore”, più che mai tangibile e a servizio della Chiesa e della comunità.
Luca Gualdi