Era silenzioso il 25 luglio scorso il paese di Fiorano al Serio. Lasciata la strada provinciale, un’atmosfera surreale incombeva nelle vie del centro storico. Nessun vociare o animarsi, gente a capo chino che andava per la sua strada, poco voglia di parlare, solo qualche bisbiglio. Del resto, la notizia della morte di suor Assuntina Selini è stata una pugnalata nel cuore della comunità. Chi non conosceva don Assuntina? Chi non le voleva bene? Così tenera, così amabile, così disponibile. Oltre metà della sua vita in mezzo alla gente di Fiorano al Serio, nella salute e nella sofferenza. La malattia che l’aveva colpito, il male incurabile che la minava dall’interno, unita alla naturale stanchezza senile, l’hanno fermata per sempre, a 94 anni, presso l’Istituto Sant’Angela Merici delle Orsoline di Gandino, dove risiedeva.
E un intero paese ha pianto suor Assuntina, al secolo Isabella Maria Caterina Selini, una vera istituzione per Fiorano al Serio, che tutti ricordano per la sua attività di maestra alle scuole elementari.
Suor Assuntina, infatti, ha offerto ben 50 anni della sua vita nelle classi dell’istituto, educando e facendo crescere generazioni di bambini, all’insegna dei valori cristiani.
Nata a Mornico al Serio il 20 luglio 1923, da Giovanni e Assunta Francesca Omacini, all’età di 21 anni, il 16 agosto 1942, entrò nell’Istituto delle Suore Orsoline di Gandino. Il 1° aprile 1943, con il rito della vestizione, assunse il nome di suor Assuntina e intraprese il cammino del Noviziato, insieme ad altre 12 giovani (una delle quali vivente ancora oggi a Gandino: suor Casta Conti, di 91 anni).
Il 30 agosto 1945 emise la prima professione a Bergamo, in casa generalizia e sei anni dopo, il 30 agosto 1951 celebrò la professione perpetua. Trascorse i primi due anni di vita religiosa nella comunità di Trastevere, a Roma, poi le fu chiesto di prestare servizio al collegio di Fiorano al Serio, fino al 1956. Quindi, ritornò nella capitale come studente per conseguire prima il diploma di insegnamento nelle scuole materne (1957) poi quello di abilitazione magistrale (1958). Dal 1962 al 1966 insegnò a Roma. Nel 1966 rientrò in terra bergamasca, nuovamente a Fiorano, dove continuò la sua missione di educatrice insegnante nella scuola elementare e, nella scuola magistrale, proseguì le attività di educazione fisica.
“Educatrice aperta e saggia – spiega suor Maria Rosa Cattaneo – disponeva i suoi alunni a vivere esperienze anche fuori i confini delle aule scolastiche, stimolandoli ad attività caritative e di solidarietà, a favore di persone bisognose sul territorio, favorendo così l’integrazione tra cultura, vita e fede. Per le ragazze aveva avviato attività di cucito. Univa all’impegno scolastico quello di una pastorale attiva nella parrocchia, dedicandosi alla catechesi, all’animazione liturgica, alla visita agli ammalati, offrendo loro il dono dell’eucarestia. Spesso presente in oratorio, era per i giovani una figura di riferimento, vivace e propositiva. Visse il servizio educativo, inserita a pieno titolo nella scuola, fino al 1989, poi offrì il suo aiuto alla comunità in vari modi. Si dedicò con particolare cura all’incarico di portinaia, osservando chi entrava e usciva dall’“Istituto S. Angela”. Anche questo servizio le offrì l’opportunità di mantenere relazioni con molte persone, famiglie della scuola, ma anche ex-alunni ed ex-collegiali. Nella comunità di Fiorano, dove ha pronunciato il suo ultimo “FIAT”, è rimasta per ben 50 anni, considerando l’interruzione di dodici mesi (dall’agosto del 1989 al settembre 1990) passati al pensionato di Bergamo, in Città Alta”.
Numerosa la partecipazione della comunità fioranese, e non solo, ai suoi funerali, a dimostrazione dell’affetto che le gente nutriva per suor Assuntina.

Ti.Pi.