La protesta del “Movimento 9 dicembre” sbarca in Valle Seriana

E’ presente anche in Val Seriana, con il presidio permanente di Nembro, la protesta del “Movimento 9 dicembre”, moto spontaneo di cittadini che protestano contro l’attuale governo “blocca Italia” e chiede a gran voce le dimissioni di questa classe politica.

“L’Italia migliore siamo noi: le persone normali siamo noi“, “Politici, amministratori e sindacati ladri legalizzati“, si legge su alcuni striscioni esposti dai manifestanti sui piloni della superstrada di Val Seriana, all’altezza della rotatoria che la imbocca, in località Cupola. E altri slogan nel gazebo allestito sotto la rotatoria dagli stessi cittadini: “Basta con lo Stato ladrone”, “Alcuni italiani si ribellano”, “Movimento 9 dicembre, Nembro presente”.

“No, noi non siamo andati a Roma lo scorso 9 dicembre, per protestare contro lo Stato, così come aveva richiesto il “Movimento dei Forconi” – sottolinea Roberto, imprenditore, uno dei manifestanti, dallo scorso 30 dicembre presente con una dozzina di cittadini sotto la superstrada (si alternano nel sit-in), in rappresentanza del “Presidio di Nembro” del “Movimento 9 dicembre” – Noi non siamo, e lo voglio ribadire, un’emanazione del “Movimento dei Forconi”. Magari qualcuno di noi ne ha fatto parte, altri hanno una loro storia politica particolare, ma non sono qui con le loro “bandiere”. Noi siamo liberi cittadini arrabbiati, che si ribellano, che si sono mossi per protestare contro un’Italia che non li rappresenta più. Noi siamo giovani, adulti, padri di famiglia, disoccupati, precari, studenti, padri e madri, figli e fratelli…siamo italiani, innanzitutto. Noi siamo italiani, che non ne possono più della crisi economica, della globalizzazione che ha sterminato il lavoro degli italiani, dell’attuale modello di Europa che guida i Paesi membri. Noi siamo l’Italia che produce, ma anche quella dei giovani che vorrebbero produrre ma non hanno i mezzi per farlo. Siamo cittadini che vogliono riprendersi la sovranità popolare e monetaria, riappropriarsi della, far rispettare la Costituzione contro un governo di nominati, per difendere la nostra dignità”.

“Ma, attenti – continua Roberto – Il rischio è che dentro il “Movimento 9 dicembre” si possano unire violenti o vandali. Noi, invece, non vogliamo essere strumentalizzati. Proprio per evitare di essere confusi con dei facinorosi, ci definiamo liberi cittadini, privi di colorazione politica, svincolati da qualsiasi organizzazione e ben decisi a non lasciarsi manovrare. Le nostre azioni, anche se nette e forti, sono pacifiche: presidi, blocchi stradali al momento limitati, distribuzione di volantini, presenza in piazza. I motivi di protesta sono chiari: le leggi europee, i tassi delle banche, la mancanza di crediti alle aziende, la disoccupazione, più in generale la situazione insostenibile per le famiglie e i lavoratori. E ancora protestiamo contro i provvedimenti esecutivi di Equitalia. Vogliamo il congelamento del debito pubblico e il ripristino della sovranità monetaria (per capirci, niente euro); e la convocazione immediata di nuove elezioni. In pratica, si protesta contro il governo e per la mancanza di lavoro e futuro, e contro l’intera classe politica. Non ci sono sigle sindacali o di partito, manca l’organizzazione tipica dei gruppi sindacali o politici, ma c’è la presenza delle persone, massiccia e rumorosa. Non vogliamo la politicizzazione della protesta, noi siamo, finché le cose non cambieranno, un gruppo spontaneo di cittadini, uno dei 950 presidi presenti in Italia, segni tangibili del disagio che vive il nostro Paese, lacerato da una crisi che deve alla politica le sue ragioni”.

“Ci siamo organizzati in modo da presidiare giorno e notte questa rotatoria, con tende per dormire e una cucina da campo improvvisata – prosegue Roberto, intento a rompere della legna per bruciarla e stare al caldo – Veniamo da Seriate, Albino, Nembro, Alzano,… Ogni tanto distribuiamo volantini agli automobilisti per sensibilizzarli alla protesta e coinvolgerli nel movimento. Il nostro scopo è cambiare le cose. Vogliamo mandare a casa quelli che ci governano: sono loro i veri fuorilegge, non noi. Chiediamo di andare immediatamente alle elezioni. Ora stiamo mettendo a punto altre strategie. Nel frattempo, continuerete a vederci protestare”.

“La protesta andrà avanti finché non si deciderà di fare altre iniziative, non si fermerà dopo poche settimane – promettono i manifestanti – Si parla di rintracciare una sede del movimento, a Bergamo. Questa classe politica deve tornarsene a casa. E’ illegittima e ha già fatto danni incalcolabili al nostro Paese. L’Italia deve ripartire dalle persone. In piazza ci sono i cittadini comuni, e noi speriamo che altri se ne potranno aggiungere. La battaglia che portiamo avanti è in nome di tutti. A tal proposito, invitiamo altri cittadini a unirsi a noi, nella rotazione del presidio, per esempio, ma anche portandoci da mangiare da bere, sostenendoci con una sosta per una chiacchierata”.

 

Ti.Pi.