Ci eravamo lasciati lo scorso anno con un “Arrivederci”, e ora eccoci qua a raccontare come è andata la “Fiera delle capre”, altrimenti detta “Mostra della capra rustica autoctona (orobica e multirazza)”, edizione 2022. E anche stavolta, alla sua quarta edizione, la fiera caprina è stata un grande successo, con un crescendo di numeri, in termini di partecipazione e consensi, peraltro in soli quattro anni. Un segno, questo, di freschezza e bontà della proposta, con una formula particolarmente gradita da parte degli espositori. In quattro anni, infatti, dai 50 capi del 2019, la fiera può contare oggi una presenza media di 450 capi, fra capre, becchi e caprette, in rappresentanza di una quarantina di allevatori, provenienti da Bergamo e anche da fuori provincia: dalla Valtellina alla Valsassina, dalla Val Camonica alla Val Trompia, fino al Lago di Como. Il tutto, per una fiera zootecnica che sta guadagnando i gradi di prima della classe, promossa a ricordo di Dario Capitanio, appassionato allevatore di Cene, scomparso a 29 anni in seguito a un incidente stradale nel 2018.
Ed è proprio la forte motivazione che sottende la fiera che porta gli organizzatori ad allestire un evento di alto livello e gli allevatori a partecipare con convinzione. Quasi un dovere, per fare memoria di un amico, Dario Capitanio, scomparso troppo presto, il cui suo sogno era quello di organizzare una fiera delle capre, in Valle Rossa. Purtroppo, non ha fatto in tempo a realizzare il suo sogno, ma ci hanno pensato i suoi amici, e con ottimi risultati.
Come da tradizione, il punto di ritrovo è stata la chiesina di Sant’Antonio, in Valle Rossa. Sabato 8 ottobre, durante il “Day1”, apertura della festa nel tardo pomeriggio, con aperitivo-party prima e cucina bergamasca poi; a seguire, musica Dj set con dj Nello. Domenica 10 ottobre, invece, durante il “Day2”, grande fiera zootecnica, con l’arrivo dei capi nel primo mattino, alle 7; inizio della mostra con la valutazione e la selezione dei capi delle varie categorie: capre e becchi 1, 2, 3 anni, capi adulti, Re e Regina con sezioni separate, orobica e multirazza; e, a seguire, le premiazioni.
Da sottolineare la grande qualità degli stand delle bancarelle presenti, che hanno messo in mostra trattori, abbigliamento tecnico per agricoltori e allevatori, scarponi, ferramenta di settore; poi, un gazebo con dimostrazione della lavorazione del legno e dell’arte del bastone; oltre a dolci per i bambini. Senza dimenticare la cucina e il ristoro, veramente ben fornito, con piatti della cucina bergamasca, forniti da “La cucina di Peter Pan”. Ben gradita la lotteria, ricca di premi.
Presenti alla fiera il sindaco di Cene Edilio Moreni e il nuovo parroco don Primo Moioli, che ha benedetto la manifestazione.
Ci sono volute più di tre ore di “passerella” perché i giudici riuscissero a decretare i vincitori, in particolare le nuove Regine e i nuovi Re nelle categorie separate orobiche e multirazza. Le due Regine sono espressione dell’azienda agricola Binda, che opera in provincia di Como. E sempre dal comasco è arrivato il becco vincitore nella categoria multirazza, precisamente dall’azienda Tavella. L’azienda Rota, invece, è risultata la vincitrice del titolo di Re orobico.
Felici gli organizzatori, nonostante la pioggia abbia un po’ limitato la fiera, soprattutto perché gli “amici” di Dario non sono mancati all’appuntamento, offrendo il loro contributo per far continuare negli ani la festa, che vede il consenso di anno in anno di tanti caprari. Da sottolineare la presenza di tanti giovani e ragazzi, appassionati di questo tipo di allevamento. Sono loro il futuro.