Un viaggio alla scoperta del patrimonio culturale delle “Magnifiche Valli”, tra bellezze artistiche, luoghi del lavoro, storie di passione e ingegno, unite dal tema dell’acqua. Organizzata da Serio Art, tavolo operativo che in Promoserio si occupa di cultura, ecco “Serio Art Ti Racconta…” la nuova rassegna culturale di visite guidate abbinate a letture teatrali o accompagnamenti musicali, in luoghi “alternativi” della Val Seriana, normalmente non aperti al pubblico (per l’occasione aperti in via eccezionale), lontani cioè dalle consuete “vie turistiche”. Presentata la scorsa estate presso la Centrale Enel Liberty dei Dossi di Valbondione in occasione dell’apertura straordinaria del sito, questa prima edizione, come detto, ha per tema “Acqua, preziosa acqua”: una serie di 11 appuntamenti che, iniziati a proporsi lo scorso 28 agosto, si allungheranno in cartellone fino al 5 novembre.
La tappa a Gazzaniga è in programma il 1° ottobre: “Il fiume, il mare, il marmo nero”, una visita guidata con concerto; il ritrovo è alle 15, davanti al Palazzo Municipale, in via Marconi 18. A partire dal Municipio si seguirà un percorso alla scoperta di diverse testimonianze di edifici e monumenti del territorio comunale realizzati con il marmo nero di Gazzaniga, prima di arrivare alla chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta che conserva importanti opere d’arte legate alla storia locale e alla tradizione della lavorazione di questo pregiato materiale.
Così, si legge sul sito internet del Comune di Gazzaniga: “Fin dal 1400 in Gazzaniga erano aperte delle cave che davano lavoro a molte persone della zona. Le cave fornivano prevalentemente pietrisco e pietre, anche di grandi dimensioni, utilizzate nelle costruzioni di muri, di case e di edifici pubblici. Verso la fine del 1400 le vene di roccia fornivano già delle “pietre nere”, che vennero impiegate nella costruzione della chiesa di San Rocco al lago, al Castello e San Defendente a Rova, nonché servirono per l’ingrandimento della chiesa della Natività, o della Misericordia (attuale chiesa parrocchiale). All’inizio del 1600 la roccia nera estratta ha palesato le sue peculiarità di colore intensamente e omogeneamente nero. Questa, lavorata e lucidata, iniziò ad essere utilizzata nelle chiese e nei palazzi, in quanto ben si prestava ad un lavoro di intarsio policromo dettato anche dalle esigenze del Barocco e della Controriforma.
I maggiori artisti intarsiatori di quel periodo furono i fratelli Manni e i componenti della famiglia Alio, provenienti dal Canton Ticino, che si trasferirono a Gazzaniga. Oggi, si può affermare che non esiste costruzione di culto nella Bergamasca (e molte anche in Lombardia) che non abbia risentito di questa influenza e non abbia all’interno un manufatto eseguito con il marmo nero di Gazzaniga.
Le fasi di escavazione, con alterne vicende, si sono susseguite fino al 1960, anno della definitiva chiusura della cava di Plaz, di gran lunga la più importante. Essa ha anche fornito il materiale migliore (Nero Assoluto d’Italia), che grande concorrenza ha fatto, in quel periodo, alle più grandi ed importanti cave di marmo nero del Belgio.
Nel 2006, la sottosezione del CAI di Gazzaniga, sensibile agli aspetti storico-culturali del territorio, si è fatta promotrice del recupero della tradizione di questa importante attività ed ha realizzato due importanti eventi: l’allestimento di un “Museo del Marmo Nero” all’aperto in un giardinetto attiguo al Municipio e alla Biblioteca, con il recupero di grossi monoliti semilavorati e posizionati in questo spazio pubblico; e la pubblicazione del libro “Il Marmo Nero di Gazzaniga, la pietra – le cave – i manufatti”, presentato il 30 settembre 2006 in occasione dell’inaugurazione del Museo. Il libro è stato redatto a cura del geom. Angelo Ghisetti, del dott. geol. Daniele Ravagnani e del prof. Angelo Bertasa, mentre le fotografie sono di Rinaldo Pezzera e il progetto grafico è stato curato da Giordano Santini.
Il libro spiega e ripercorre le tappe fondamentali e storiche delle cave del marmo nero, dall’inizio fino alla loro chiusura; illustra alcune significative realizzazioni e presenta foto e documenti dell’epoca che testimoniano il duro lavoro degli operai di quel tempo”.
Dopo la visita guidata, si terrà un concerto (i dettagli sono in corso di definizione).
P.S.