Con i mesi caldi torna d’attualità la Val Vertova, semplicemente identificata come “valle” in paese dai suoi primi fruitori per cui è croce e delizia, tema dai pareri contrastanti: straordinaria opportunità di investimento, promozione e sviluppo oppure fonte unicamente di noie e problematiche legate alla gestione del flusso turistico che la anima?
Mentre si rinnova il dibattito e arduo pare un compromesso, l’argomento è entrato nella tesi di laurea di una giovane vertovese.
Maria Riccardi ha voluto dedicare al turismo in valle ampio spazio all’ interno della propria tesi per il corso di laurea magistrale dal titolo “Complexity and Covid-19. The impacts of Covid-19 on tourism and the case study of Val Vertova”, presentata e discussa in lingua inglese il 24 marzo presso l’Università degli Studi di Bergamo.
Lo studio effettuato è suddiviso in tre capitoli: dapprima l’analisi della pandemia di Covid-19 attraverso teorie che aiutano a spiegare le crisi globali come quella attuale; a seguire, un attento esame degli impatti della pandemia sul settore turistico, fra i più colpiti dall’ impatto del virus; quindi, con la consapevolezza che il turismo domestico, data la crisi di quello internazionale, può rivelarsi assai importante, ecco la Val Vertova, esempio delle nuove destinazioni privilegiate dai mutamenti dettati dal diffondersi del virus e dall’ esigenza del suo contenimento.
“E’ esempio” dice Maria motivando la propria scelta “di piccola valle che attrae migliaia di persone ogni anno e che non ha perso la sua carica attrattiva a differenza di altre destinazioni che si sono svuotate a causa delle restrizioni sugli spostamenti e la paura di viaggiare.”
Ci spiega come questo turismo domestico sia fondamentale per far ripartire il comparto durante e dopo la pandemia e quindi, per estensione, a sostegno di tutta l’economia; il turismo in Val Vertova, in particolare, può essere fonte di nuovi posti di lavoro per la popolazione locale e sostegno per attività già esistenti. Non manca tuttavia l’altro lato della medaglia poiché “il turismo di massa che ha caratterizzato l’estate 2020 ha enfatizzato alcuni problemi ad esso legati già esistenti da anni sul territorio: sovraffollamento turistico, inquinamento ambientale, mancanza di senso civico, conflitti fra residenti e turisti. Palese appare la necessità di avere un’efficiente gestione dei flussi e la promozione di un turismo sostenibile da realizzarsi attraverso una cooperazione pubblico-privato allo scopo comune di rispettare ambiente e popolazione locale ma contribuendo allo stesso tempo all’economia”.
La ricerca di Maria è stata portata avanti analizzando gli aspetti caratterizzanti una cultura allo scopo di capire il punto di vista dei suoi membri, sondando dunque l’opinione di residenti, proprietari di attività locali legate al turismo e autorità; un’analisi svolta sul campo ma anche on-line, trascorrendo tempo nel luogo oggetto di studio per incontrare gente ma pure lanciando un sondaggio social rivolto ai residenti per raccogliere opinioni riguardo al turismo in Val Vertova.
“Mi ritengo molto soddisfatta per il contributo offerto dai miei concittadini, 266 persone hanno preso parte al sondaggio” afferma “Tale partecipazione dimostra come il tema sia di grande interesse e molti sono stati anche i commenti assai utili ai fini della ricerca”.
Impossibile nel suo studio non soffermarsi sui progetti legati a turismo e riqualificazione intrapresi negli ultimi anni dall’ amministrazione comunale a dimostrazione della consapevolezza di quanto sia importante tutelare e valorizzare un tesoro naturale come la valle.
Le conclusioni a cui è giunta Maria ma che possono essere condivise tanto da chi scrive quanto da chi legge sono che “le crisi rappresentano non solo delle sfide, ma anche opportunità; innegabili sono i molti aspetti negativi ma, allo stesso tempo, anziché lasciarsi prendere dallo sconforto è bene riflettere sulle opportunità offerte grazie alle quali guardare il mondo con occhi diversi e prendere decisioni che in tempi normali mai verrebbero valutate. Il turismo di massa della scorsa estate ha messo in luce sia i punti di forza che di debolezza dell’area contribuendo all’attuazione e all’implementazione di nuovi progetti volti a preservare e valorizzare il territorio; intenti che non possono prescindere dal senso civico di chi è ospite”.
Maria si è laureata con 107/110, rappresenta il futuro denso di speranza di cui andare fieri, oltre che per l’argomento trattato le congratulazioni le sono dovute pure per il brillante risultato conseguito, ottimo viatico per l’ingresso da protagonista nel mondo del lavoro. Auguri Dottoressa!

Luca Gualdi