Lettera aperta ai cittadini della Mediavalle

 

Cari lettori, in questi giorni presso la Casa di Riposo San Giuseppe si sta portando a termine un altro grande progetto o meglio inizia un nuovo impegnativo cammino, una nuova sfida. Nasce il nucleo Alzheimer in cui tra le altre cose verranno attivate le cosiddette Terapie non Farmacologiche (TNF) dedicate alle persone affette da demenza. Sono stati pubblicati vari articoli in merito ma ora si sente la necessità di condividere in modo pratico e comprensibile a tutti quali e quanti cambiamenti verranno affrontati. Il progetto nasce dall’obiettivo di offrire un’assistenza sempre più centrata al malato andando a ridurre e a contenere i vari disturbi comportamentali mantenendo il più possibile le abilità residue. Curare attraverso una TNF vuol dire offrire un’opportunità nel quotidiano. Sottolineo la parola opportunità in quanto la costituzione di un nucleo protetto, quindi con un accesso esclusivo mediante porta a codice e vari accorgimenti posti all’interno del nucleo stesso, può far pensare che si voglia isolare il malato o addirittura classificarlo in modo negativo all’interno della Struttura. Gestire i malati con demenza è una sfida sicuramente faticosa per gli operatori e i familiari ma soprattutto per l’ammalato. La creazione di un ambiente protesico si pone obiettivi quali:

 

ottimizzare l’autonomia residua

promuovere benessere, rispettando e salvaguardando la dignità

– ridurre i disturbi comportamentali quali l’affaccendamento afinalistico, il vagabondaggio (wandering ) il disorientamento spazio/tempo, la paura, l’aggressività verbale e fisica, l’agitazione psicomotoria

stimolare ed attivare quelle percezioni che ancora sono vive

stimolare la memoria attraverso profumi, colori, suoni

ridurre le terapie farmacologiche e l’impiego dei mezzi di sicurezza

Il primo passo per la nascita del nucleo protetto è stato il dover individuare alcuni Ospiti considerati idonei basandosi su una valutazione non solo medica ( test di cognitività ) ma anche assistenziale quindi rivolta a persone con richiesta di maggiore attenzione nelle cure. Quasi tutti gli Ospiti erano già degenti nel nucleo in questione, altri sono stati spostati da un nucleo all’altro. Non è stato sicuramente un passo facile da affrontare per gli stessi Ospiti e i loro parenti ma tale cambiamento vuole davvero essere un ‘opportunità di cure innovative , un passo avanti per la gestione della demenza. Entrando nel dettaglio si spiega in modo sintetico cosa ci si pone di attivare grazie alla consulenza e presenza costante del Dr. Ivo Cilesi noto psicopedagogista e musicoterapeuta.

Porre al centro la persona significa conoscere le sue abitudini, usi e costumi, passato, i suoi ricordi, problemi familiari, abilità passate e ricercate pure in forma residua affinchè si ponga l’obiettivo di farle riemergere. Ogni intervento sarà comunque unico e anche se una TNF produce effetti positivi su un malato può invece risultare inefficace per un altro. Per ogni degente ci sarà un piano individuale non farmacologico visto come uno strumento di lavoro d’equipe, di valutazione degli obiettivi raggiunti, per la gestione quotidiana dell’Ospite e strumento di condivisione con i parenti.

Le TNF sono di varie tipologie ma quelle che per ora verranno considerate nella nostra Struttura sono:

DOLL-THERAPY O TERAPIA DELLA BAMBOLA: in questo tipo di trattamento si utilizza una bambola ( Joyk) con caratteristiche particolari ( peso, materiali, posizione degli arti e tratti somatici) che facilitano l’attivarsi di relazioni e riducono gli stati di tensione ed agitazione. Tramite l’accudimento e il maternage della bambola terapeutica/empatica la persona attiva reazioni tattili ed affettive. Il primo passo sarà l’attenta osservazione da parte del personale al comportamento dei dementi identificati come potenzialmente idonei cioè coloro che identificheranno l’oggetto come un bambino vero e proprio e quindi lo accudiranno più o meno intensamente durante la giornata .E’ un percorso di cura che favorisce il benessere ed è utile quando la persona inizia a staccarsi dalla nostra realtà per viverne una propria. Accudire il bambino riduce gli stati di isolamento relazionale, favorisce momenti di attenzione ed è di supporto anche per il personale in alcune attività ( es. il malato che non accetta il momento dell’igiene, attraverso l’accudimento sposta la sua attenzione sulla bambola e non sull’operatore). L’impiego della bambola non deve essere visto come una mancanza di rispetto verso l’anziano. Una volta individuati gli Ospiti che accettano questo tipo di approccio verrà monitorato il percorso mediante apposite schede e con continui aggiornamenti. Resta sottointeso che il personale verrà adeguatamente formato per poter gestire al meglio le TNF.

MUSICOTERAPIA/ARTETERAPIA: è una modalità di approccio che impiega la musica e i suoni come strumenti di comunicazione non verbale. Da alcuni mesi viene già sperimentata la musicoterapia ambientale mediante la filodiffusione per la fase dell’addormentamento e per quella del risveglio. La sequenza del dolce risveglio è costituita da musiche studiate e specifiche che favoriscono l’attivazione per la giornata.La sequenza per l’addormentamento invece favorisce il rilascio delle tensioni, pensieri e vissuti predisponendo al riposo. La musicoterapia aiuta anche l’orientamento temporale scandendo i vari momenti della giornata. Gli effetti si sono notati anche sugli operatori. Nel nucleo Alzheimer si attiverà anche la musicoterapia recettiva in cuffia sul singolo ospite, ciò favorisce l’elaborazione dei vissuti stimolando processi emozionali e cognitivi. Può essere somministrata anche come modalità preventiva di un disturbo comportamentale; pare infatti efficace sul wandering.

AMBIENTE DI CURA E DI VITA: la demenza obbliga a ritrovare una dimensione prettamente umana fondata sulla relazione che deve utilizzare l’intelligenza, la fantasia, l’intuizione, l’empatia, l’emozione e l’affettività .Avremo cura di migliorare gli spazi esistenti creando microambienti ad esempio attraverso focus attentivi con alternanza di spazi pieni e vuoti

( es. applicando pannelli con vari sfondi che ricreino ambienti rievocatori di ricordi o che camuffino vie di fuga).Ausili e supporti, eliminazione di ostacoli, buona illuminazione, impiego di calendari, colori ed orologi servono a creare un’ambiente sereno. Lo spazio e l’ambiente vitale rappresentano per il demente da un lato il motivo scatenante problemi comportamentali e dall’altra una risorsa terapeutica.

TERAPIA OCCUPAZIONALE: è un’attività individuale o di gruppo volta a stimolare le abilità residue inerenti ad attività di vita quotidiana. Questa terapia è già inserita nel programma settimanale dell’Educatrice ( es. laboratorio di cucito, di cucina….)

PROGETTO PARO: impiega un robot interattivo avanzato giapponese attivato per il senso tattile, per la luce, l’audio e la postura. Consente di ottenere i benefici della pet therapy riducendo lo stress, favorendo il rilassamento, la motivazione e l’attenzione. Ha la sembianza di un cucciolo di foca la quale attraverso sensori e attivatori reagisce agli stimoli ambientali e con comportamenti autonomi. Ha un ritmo fisiologico del giorno e della notte con alcuni desideri spontanei quali il sonno e la stanchezza. Se viene accarezzato gentilmente muove il capo mostrando apprezzamento, sbattendo le palpebre, emettendo suoni e facendo le fusa.

Questi progetti sono in fase di attivazione ma molti altri sono nei nostri pensieri tra cui:

LA STIMOLAZIONE MULTISENSORIALE SNOEZELEN

GENTLECARE

R.O.T. terapia per riorientare alla realtà integrandosi con la terapia occupazionale e di riabilitazione motoria

TERAPIA DELLA REMINESCENZA con stimolazione dei sensi

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Per una corretta forma assistenziale è necessario un giusto equilibrio tra il trattamento farmacologico e le TNF unito ad un corretto approccio e comunicazione efficace rispettando però i tempi relazionali del malato. Tutto verrà monitorato nel tempo anche attraverso l’impiego di schede specifiche ( MMSE-NPI).

L’Alzheimer non è guaribile ma curabile. Molte saranno le sconfitte che affronteremo e le critiche di chi ci osserverà, ma molte di più saranno le soddisfazioni anche per un solo piccolo risultato ottenuto.

“ NON ESSERE PIU’ ASCOLTATI….E’ QUESTA LA COSA PIU’ TERRIBILE DI QUANDO SI DIVENTA VECCHI” Albert Camus

Si resta a disposizione per chiunque abbia la necessità di avere informazioni e si coglie l’occasione per ringraziare quanti avranno piacere a svolgere attività di volontariato per i nostri Ospiti.

 

Infermiera Elena