Luca Carrara
Primo cittadino di Albino
Sono trascorsi ormai 5 anni da quando, il 22 giugno 2009, Luca Carrara è stato eletto sindaco della Città di Albino. Tra poco più di un mese scade il suo mandato; ci pare giusto dedicare questo spazio del giornale alla sua figura per “raccontare” ai cittadini di Albino qual è stato il suo operato in questi 5 anni, quali le gioie e quali i momenti buoi attraversati.
Sindaco, il suo primo mandato si avvia alla conclusione, ha comunque deciso di ricandidarsi alle prossime elezioni. Quindi la sua esperienza amministrativa è stata positiva?
Al 100%. Seppure nelle mille difficoltà. È una delle esperienze umane e politiche più ricche della mia vita. Potersi dedicare al bene comune, gestire la casa di tutti i cittadini albinesi, nell’ottica del padre di buona famiglia, mi ha portato grandi soddisfazioni.
Amministrare non è semplice, a volte è necessario decidere fra interessi contrapposti e altre volte vorresti poter dare delle risposte che invece non sei nelle condizioni di dare. In questi 5 anni sono stato accompagnato da persone eccezionali, sia gli assessori che il gruppo consiliare di maggioranza mi hanno aiutato tantissimo in questa esperienza.
Oggi posso affermare che il gruppo che mi sostiene è un vero raggruppamento civico, è un collettivo di persone che, con storie ed esperienze diverse, hanno deciso di lavorare insieme per il bene della città, dimostrando coesione, condivisione degli obiettivi e dei mezzi per raggiungerli. Grazie allo spirito di gruppo che abbiamo creato in questi 5 anni ho potuto lavorare libero da qualsiasi condizionamento mai sottoposto al veto di segreterie politiche o gruppi di potere: non potevo lasciare questa esperienza a metà.
Cosa le ha dato maggiore soddisfazione in questi 5 anni?
Le assicuro che si possono trarre grandi soddisfazioni nelle piccole gestioni quotidiane dell’agire amministrativo e nei rapporti con la popolazione, a cui credo di aver sempre dimostrato la mia totale disponibilità, infatti la porta dell’ufficio del sindaco è sempre stata aperta a tutti i cittadini.
La cosa più bella che mi è capitata? Trovare il disegno di un bambino sulla mia porta. Dopo un mio intervento in Consiglio Comunale dei Ragazzi, un bambino ha sentito il bisogno di comunicare con me e lo ha fatto con lo strumento che gli era più familiare: un disegno. Tengo ancora quel disegno incorniciato nell’ufficio, ci sono affezionato.
Assicurare il futuro migliore possibile ai nostri figli credo che debba essere l’obiettivo di tutte le persone che si trovano ad avere incarichi di governo e vogliono portarli avanti con responsabilità. Garantire ascolto e partecipazione credo sia la prerogativa del buon amministrare e il punto di partenza per qualsiasi progetto. A cosa servono le grandi opere se non sono capite e condivise dai cittadini che ne pagano la realizzazione con le proprie fatiche? Bisogna riuscire ad ascoltare i bisogni che ti vengono espressi dai cittadini, prima ancora che agire calando dall’alto le grandi imposizioni politiche, magari condizionate dall’esterno.
La peggior delusione?
Senza dubbio partecipare al corteo insieme alle lavoratrici e ai lavoratori del cotonificio Honegger. Il fatto che il Comune abbia potuto giocare solo un ruolo di spettatore ha generato in me ancora maggiore amarezza.
Perdere il lavoro è una cosa terribile non solo per le difficoltà economiche che ciò crea, ma anche perché dentro il lavoro le donne e gli uomini realizzano se stessi maturando un loro ruolo sociale. Ed è proprio per l’aspetto che gioca il lavoro nella nostra società che la mia amministrazione ha voluto mettere in campo delle azione che favorissero la crescita di occupazione del nostro territorio, pur non essendo nei compiti principali di una amministrazione locale.
Cosa ha funzionato in questi 5 anni?
Come ho già detto ha funzionato la squadra. Credo che abbiamo lavorato tanto e bene insieme. Le do alcuni dati che abbiamo mostrato alla cittadinanza durante le assemblee di fine mandato.
Rispetto all’amministrazione che ci ha preceduto le iniziative culturali in auditorium sono aumentate del 150%. Non tutte sono state organizzate da noi, ma questo forte incremento significa che la città si è rimessa in moto ed esprime un fermento culturale per certi aspetti inedito. Abbiamo dato un grosso impulso alle energie rinnovabili, Albino è il primo comune della bergamasca per numero pro capite di pannelli solari, ed è il secondo comune della Valle Seriana ad avere installato una caldaia a legna, così invece di spendere i soldi nel metano li investiamo nella manutenzione dei nostri boschi. Abbiamo interrotto una tendenza pericolosa, consolidata nel quindicennio leghista, di costruzione selvaggia e consumo del suolo del nostro territorio, prima di noi non solo si costruiva tanto, ma si costruiva anche male, si pensi alle numerose case in Valle del Luio che oggi presentano numerosi problemi con l’acqua potabile e la fognatura.
Vorrei fare un altro esempio: provi a pensare al prato di fronte al piazzale ASL? È un’area verde di ampio respiro a ridosso del fiume, il punto di partenza della pista ciclabile della Valle Seriana… se non ci fossimo stati noi, lei oggi non avrebbe più una visuale aperta sul fiume, bensì vedrebbe tre torri alte 30 metri e un’altra area commerciale che era stata pensata come una media struttura di vendita…
Abbiamo vissuto un periodo di ristrettezza economica. Come ho già avuto modo di dire, noi in 5 anni abbiamo potuto spendere quanto l’ex Sindaco Rizzi ha speso in un solo anno di amministrazione. Eppure oggi le finanze del Comune sono più in ordine rispetto al passato. Abbiamo ridotto pesantemente l’indebitamento, si pensi che alla fine del mandato di Rizzi ogni cittadino di Albino è come se avesse avuto circa 1000 euro di debito, oggi questa cifra si è ridotta a poco più di 500 euro.
Se non ci fossimo stati noi oggi l’ex convento della Ripa non sarebbe stato ristrutturato. Se avessimo seguito i consigli di Fabio Terzi oggi quell’importante bene storico sarebbe finito nelle mani di un impresario che avrebbe fatto delle residenze private, ma forse, visto gli interessi che sostengono la sua candidatura a sindaco è proprio quello che avrebbe voluto. Vorrei anche ricordare che la vendita dell’ex convento non è stata gestita dalla mia amministrazione, bensì dall’ex Sindaco Rizzi. Noi abbiamo contribuito a creare le condizioni affinché si potesse realizzare il progetto che porterà a restituire una funzione pubblica ad un importante monumento della nostra città.
Ma non è vero che tutto ha funzionato, già la accusano di non aver sistemato le buche nelle strade….
Se vuole le aggiungo anche altre cose così risparmiamo la fatica all’opposizione: il centro storico di Albino necessita di un ripensamento importante e per questo stiamo lavorando ad una proposta programmatica che trovate già anticipata sulle pagine del notiziario in questo numero di Paese Mio. Abbiamo fatto degli importanti interventi sulle scuole di Albino e Desenzano-Comenduno, ma abbiamo la necessità di intervenire anche sulle scuole e sulle strutture sportive della Valle. Abbiamo la necessità di reperire risorse straordinarie per recuperare il patrimonio pubblico, si pensi a Villa Regina Pacis e all’ex ACLI di Albino. Insomma c’è ancora molto da fare, e ci sarà sempre bisogno di migliorare l’operato amministrativo.
E allora cosa risponde a chi la critica?
L’ex Sindaco Rizzi ha governato per 15 anni, 10 anni da vicesindaco e assessore al territorio e 5 anni da sindaco, e oggi è il principale sostenitore della candidatura di Terzi, suo capogruppo di maggioranza quando era sindaco. Questi signori sono i principali responsabili del degrado che abbiamo ereditato, in 5 anni non potevo certo recuperare i 15 anni di sfacelo amministrativo.
Ma passiamo a cose più serie, posso parlare del Moroni e della promozione che in questi 5 anni abbiamo portato avanti?
…No di questo parleremo sul prossimo numero…lo spazio a disposizione è finito…