Nelle terre di Honio: Fiorano al Serio, al centro di Honio
Dopo le lunghe sgambate nelle terre montane di Gazzaniga, in Fiorano si possono visitare le santelle con passeggiate distensive, se così si può chiamare anche quella che ci fa affrontare una breve salita al colle di S. Fermo. Questo comune di circa 3000 abitanti non ha infatti gli estesi territori montani dei suoi partners dell’antica confederazione, essendo contenuto in una superficie di poco più di 1 Kmq che lo classifica all’ultimo posto per estensione fra i circa 1500 comuni lombardi.
Non per questo è meno interessante la presenza di 15 unità devozionali, che anzi, in rapporto al numero di abitanti e se rapportate agli altri centri abitati escludendo le aree montuose, rientrano nella norma. Resta inoltre la possibilità che ulteriori eventuali segnalazioni facciano superare la norma rilevata.
Fiorano al Serio, all’origine comune rurale autonomo, si trova al centro della confederazione di cui fece parte fino al 1263, quando fu inglobato nel comune federativo di Gazzaniga, mentre nello spirituale rimase sede di parrocchia con Gazzaniga per quattro secoli, fino al 1830, nell’antica chiesa di S. Giorgio bell’esempio di stile gotico lombardo. Il nome pare derivi, più che da fiore, dal nome di un capo romano chiamato Florianus.
Approfittando dell’allenamento consolidato con i precedenti itinerari montani, cominciamo con la salita al Colle di S. Fermo. A piedi naturalmente, per poter fare prima una sosta alla bella e panoramica piazzola dove è stata eretta la elegante e vistosa cappella degli alpini. Questa sorge a circa metà della salita, tra un tornante e l’altro e vi si accede mediante una articolata scaletta. Il sagratino è una vera balconata sulla Valgandino e su gran parte della media valle Seriana.
Una preghiera ai caduti di tutte le guerre e poi si procede verso l’alto fino al termine della scaletta, si attraversa l’asfalto e si imbuca un’altra gradinata che porta al sommo del colle in Via Galileo Galilei, non senza aver dato un’occhiata dagli ultimi gradini ad una grotta di Lourdes coperta di edera.
Anche se non ci sono altre grotte sul colle, ma forse ce ne verranno segnalate, conviene soffermarvisi qualche istante per osservare e riflettere.
Il vasto pianoro si estende da est, dove digrada verso Semonte, a ovest dove è delimitato dalla Valle Misma che lo solca fino alla testata dove è notevole la località Grumelli. Su questo versante occidentale domina lo sguardo la seicentesca chiesetta dedicata ai Santi Fermo e Rustico, contenente la preziosa pala del Carpinoni. Verso nord-est il pianoro si fa gradualmente più ripido via via che si avvicina alla boscosa cima del Monte Cloca.
Il colle di S. Fermo è un ampio residuo del terrazzo fluvioglaciale più volte descritto. Il fIume Serio durante i periodi interglaciali del Quaternario a partire da 1,8 milioni di anni fa accumulò ghiaia e ciottoli portandosi a un’altitudine da 380 a 480 m, quale è quella del colle di S. Fermo e dell’altopiano di Casnigo. Durante gli ultimi interglaciali, ritiratosi il mare da Albino, il fiume, più impetuoso, solcò di nuovo quel terrazzo al centro, lasciando le colline laterali da Colzate a Comenduno, compreso il colle di S. Fermo. Qui un avvallamento poteva ospitare un lago di sbarramento, ma effimero, trovandosi con un fondo permeabile. Ora questo avvallamento è scomparso In seguito alla costruzione del nuovo villaggio, col dispiacere dei Fioranesi che hanno perso un bene ambientale inestimabile: l’antico oratorio di S.Fermo, ora rimane soffocato dall’urbanizzazione.
Scendiamo nel centro storico, dove ci aspettano per una visita diverse immagini murali e qualche grotta, dopo l’unica cappella che abbiamo visto salendo al colle. La cappella oltre il ponte di Gandino si trova nel territorio di Casnigo..
Il percorso proposto parte dalla chiesa di S. Giorgio, bell’esempio di stile gotico lombardo. Questa antica struttura presenta all’esterno affreschi cinquecenteschi sulla aggiunta parete settentrionale e due figure di angeli ai lati del rosone sulla facciata rinnovata nel 1968. Inoltre sulla facciata sono da ammirare due busti scolpiti ad altorilievo entro medaglie circolari raffiguranti l’angelo nunziante e Maria Annunciata.
Da dietro la chiesa, mentre scendiamo la gradinata, osserviamo alla nostra destra un affresco murale piuttosto sbiadito ma pregevole che esprime la devozione verso la Vergine Madre del Bambino Gesù. Da Via Piave raggiungiamo Via Sora e al n. 7 in alto ci appaga la vista un bel dipinto entro una nicchia rettangolare con la scena del patrono S. Giorgio a cavallo che lotta contro il drago. Al n. 23 della stessa via ci sorprende un altro bel dipinto entro cornice rettangolare centinata dedicato all’Immacolata.
Attraversato alla rotonda il provinciale, ci dirigiamo verso il ponte di Gandino in Via Caduti e al n. 7 possiamo gustare un nuovo saggio dell’arte figurativa murale, anche se dereriorato nella parte inferiore meno protetta, con le tre figure della Sacra Famiglia.
Due grotte in Via Trieste e una in Via Ripe rivelano la devozione verso la Madonna apparsa a Lourdes. Infine raggiungiamo Via Locatelli, lungo la quale, mentre ci dirigiamo verso Semonte, incontriamo due notevoli affreschi col Sacro Cuore al n. 27 e l’apparizione di Altino al n.57 e per ultimo al n. 62 un bassorilievo che rappresenta una scena della Deposizione.
Siamo vicini al confine con Vertova, per iniziare o programmare un nuovo percorso. Il prossimo mese.
Angelo Bertasa