Ciao Luigi,
prima di quel tragico 24 settembre io no ti conoscevo. Appresa la notizia, mi ha assalito una vampata di tristezza mista a rabbia e commozione; quando poi ho realizzato che mio figlio ha la tua stessa età, mi sono immedesimato nei tuoi genitori e sono scoppiato a piangere!
E’ vero, tu come Paolo e Simone ti sei trovato nel posto sbagliato nel momento sbagliato…certo, come detto sui social, per la strada, sui giornali, diversi accorgimenti si potevano adottare per abbassare le probabilità che si verificasse l’incidente: la presenza dei vigili, maggiore e migliore colloquio fra scuola e impresa di trasporti, adeguamento delle strutture perché più di 1000 ragazzi in un piazzale non possono stare sotto le pensiline, almeno potrebbero essere “aiutati” da personale dell’azienda dei trasporti… Ma, spetta alle indagini in corso stabilire la dinamica, le responsabilità oggettive di quanto è accaduto e fare giustizia, ma siamo convinti che il discorso non possa fermarsi lì. La sicurezza, principalmente, è un compito che spetta alle istituzioni ma, in fondo coinvolge la società intera: nell’educazione a comportamenti adeguati, nella predisposizione di tracciati protetti, di prassi positive. Sì perché, cari ragazzi, la colpa di quanto è successo sta nel senso civico di tutti noi; compreso chi scrive!
Quante volte, andando in macchina, io non osservo le regole (non mi allaccio la cintura di sicurezza, rispondo al telefono, parcheggio dove non devo…). Allo stesso modo non osservo le regole quando vado in bicicletta, in motorino o a piedi. E ancora, non sempre mi comporto bene con i miei figli, i miei genitori, i miei compagni di classe, i miei colleghi di lavoro…
La vita è fatta di attimi: abbassiamo le probabilità affinché uno di questi non diventi quello fatale per noi o per il nostro prossimo.
Per questo motivo, caro Luigi ti chiedo se dall’aldilà, oltre aiutare i tuoi cari a sopportare questo dolore disumano, puoi aiutare tutti noi a rispettare quelle piccole regole che possono migliorare la qualità della vita perché….Non si può morire a 14 anni tornando da scuola…