Tempo di restyling per uno storico edificio di Gazzaniga, che dopo tanti anni di oblio, sarà oggetto di un progetto di restauro e recupero funzionale, in vista di un suo riutilizzo a carattere pubblico. Recentemente, Regione Lombardia ha finanziato per un valore di 500.000 euro alla voce “recupero del patrimonio storico”, il progetto presentato dal Comune di Gazzaniga, per la ristrutturazione dell’ex ristorante Giardino, meglio noto come “ex-Casa del Fascio” e ancora come “ex-dopolavoro”, una struttura vuota e ormai chiusa da tempo, precisamente dal 1999.
Un finanziamento regionale oltremodo importante, che rientra fra i 22 milioni di euro che Regione Lombardia ha destinato alla provincia di Bergamo per interventi di vario tipo, il cui impegno da parte della Giunta Regionale è scritto nero su bianco negli ordini del giorno presentati dal capogruppo regionale della Lega, Roberto Anelli (ex-sindaco di Alzano), e approvati dal Consiglio Regionale nella sessione di bilancio.
La palazzina, che si affaccia in via Dante, nel centro storico del paese, è un pregevole esempio di architettura liberty, che conserva elementi e arredi che si rifanno all’Art Nouveau, un movimento artistico che si sviluppò nell’ultima fase della cosiddetta “Belle époque”, all’inizio del ‘900.
Il progetto di recupero, redatto dagli architetti Alessandra Kluzer, Mariangela Carlessi e Fabrizio Bonomi, punta innanzitutto a restituire coerenza ad una struttura architettonica molto raffinata, la cui originalità è quella di essere un “sistema” (dalle pietre artificiali, agli stucchi, al parquet), frutto di uno specifico clima culturale, artistico e tecnico inserito in un peculiare contesto.
“Questo contributo straordinario di Regione Lombardia darà nuova vita ad un edificio di pregio – ha affermato sulla pagina Facebook comunale il sindaco Mattia Merelli – Queste risorse si aggiungono ai 350.000 euro già assegnati al Comune di Gazzaniga, che permetteranno a breve di realizzare alcune opere pubbliche di abbattimento barriere architettoniche e di riqualificazione urbana. Un grazie a Regione Lombardia per il finanziamento riconosciuto, un grazie ai proponenti dell’ordine del giorno, i consiglieri Roberto Anelli, Monica Mazzoleni e Alex Galizzi”.
Il contributo regionale va a sostenere un progetto preliminare di restauro predisposto già nel 2015. Per ora, non sono state individuate le destinazioni d’uso dell’edificio, anche certamente le finalità saranno pubbliche: si pensa a una sala polivalente, un’aula magna, uno spazio d’incontro o espositivo, per mostre e manifestazioni. L’importante, comunque, è il miglioramento del patrimonio architettonico comunale.
Lunga e articolata la storia di questo edificio. Nasce in contrada Bonomari come “casa con botteghe”; poi, nel 1920, diventa albergo (ristorante Giardino); quindi, dopo aver cambiato diversi proprietari, viene acquisito da Enrico Beltracchini, industriale del Cotonificio Valle Seriana, il quale, l’anno dopo, lo vende allo stesso Cotonificio, che vi si insedia un circolo ricreativo chiamato “Nivis et nubis” (neve e nuvole). Successivamente, nel 1935 diventa proprietà del Comune di Gazzaniga: qui, hanno sede l’Opera nazionale Balilla e l’Opera nazionale maternità e infanzia, ma soprattutto la “Casa del Fascio”.
Nel 1937, nell’edificio si apre anche un “Circolo Dopolavoro”. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il Circolo diventa ristorante, che viene chiuso nel 1999.
A prescindere dalla destinazione d’uso, quello che conta, a livello progettuale, è il mantenimento degli elementi architettonici e di arredo riferibili all’Art Nouveau presenti al suo interno: segni di pregio dal grande valore storico.

PS