Più sicurezza per il nuovo ponte di Comenduno e la ciclopedonale della Valle del Lujo
È già passato un mese dall’insediamento della nostra nuova amministrazione. Questi trenta giorni ci hanno visto prendere confidenza con questa complessa macchina organizzativa che è il nostro Comune e, se da un lato ci siamo subito attivati per cercare di perseguire gli obiettivi che abbiamo per migliorare la qualità del nostro territorio, dei servizi e della vita dei nostri cittadini, alcune vicende ci hanno sin da subito distolto da queste prime azioni, che siamo comunque in procinto di portare avanti.
Non che non sapessimo quello che ci aspettava, di cui non abbiamo mai fatto mistero nemmeno nel periodo di campagna elettorale, ma quanto abbiamo ereditato dalla precedente amministrazione è forse più pesante di ciò che immaginavamo.
In questo mese abbiamo quindi trascorso quasi interamente le nostre giornate impegnati tra riunioni sul nuovo ponte di Comenduno ed incontri per porre rimedio a tutte le emergenze causate dal maltempo che nelle ultime settimane ha colpito a più riprese il nostro territorio.
Del ponte ci sarebbe molto da dire, …ma sicuramente c’è ancor molto di più da fare: un’opera di cui la precedente amministrazione non ha mai condiviso l’utilità e che, forse proprio per questo motivo, sembra abbia maggiormente sofferto di una mancanza di volontà nel portarla a termine.
Dopo cinque anni, con un progetto realizzato e finanziato dalla vecchia amministrazione Rizzi, la discussione era ancora ferma sulla necessità di varianti alle opere di fondazione, con lavori che dal mese di ottobre del 2013 sono andati via via rallentando. Troppi attori seduti attorno al tavolo, con opinioni a volte divergenti e mai con la volontà di superare le criticità che sono di volta in volta emerse; un gruppo di lavoro che è riuscito poche volte a dialogare in maniera costruttiva e, come se non bastasse, una convenzione urbanistica sottoscritta nel 2013 con l’operatore privato che sta realizzando l’opera partita decisamente con il piede sbagliato, priva di specifiche condizioni che potessero disciplinare sin dall’inizio un corretto rapporto tra tutti gli operatori coinvolti.
Soltanto due giorni dopo il nostro insediamento abbiamo preso, come si suol dire, “il toro per le corna”, organizzando riunioni anche con cadenza giornaliera. La posta in gioco era troppo alta ed il nostro Comune non poteva permettersi di perdere i finanziamenti che Stato e Regione gli hanno accordato, né il nostro territorio può fare a meno di questo collegamento strategico, indispensabile sia per la valle del Lujo che per il resto del territorio (si pensi quale tragitto, ad esempio, sono costretti oggi a compiere gli autotrasportatori che devono recarsi nella zona industriale di Comenduno, attraversando interamente il nostro territorio comunale).
Dopo un mese di incontri, oggi possiamo dire che le opere, peraltro mai sospese, riprenderanno a pieno ritmo, garantendoci così di poter terminare l’opera entro la fine dell’anno in corso, senza così privare il Comune dell’importante contributo finanziario che gli è stato garantito.
Stiamo inoltre lavorando su una variante al progetto per consentire di svincolare il tracciato della pista ciclopedonale dalla viabilità ordinaria. Se la precedente amministrazione, per ridurre i costi d’intervento, ha eliminato dal progetto il percorso riservato al traffico ciclopedonale, la nostra amministrazione non vuole in maniera più assoluta mantenere l’attuale previsione di un attraversamento “a raso” della ciclopedonale alla fine del ponte (in via Serio a Comenduno), che riteniamo rappresenterà, un punto piuttosto trafficato della nostra viabilità locale.
Siamo fermamente convinti che lungo i nostri percorsi ciclopedonali, proprio perché legati al tempo libero e frequentati anche da famiglie con bambini piccoli, debbano essere il più possibile evitate le intersezioni con la viabilità veicolare.
Tale convinzione è alla base anche della variante che intendiamo introdurre al percorso ciclopedonale della Valle del Lujo attualmente in corso di realizzazione, anche se sarebbe meglio dire “in corso di non realizzazione” visto che i lavori sono completamente fermi ormai da due anni, e non per i vincoli imputabili al patto di stabilità (come l’ex-sindaco Carrara ha continuato a sostenere), ma per questioni burocratiche legate alla modifica di alcuni aspetti di dettaglio del progetto, nonché a situazioni relative agli accordi bonari da sottoscriversi con alcuni dei proprietari delle aree interessate dal passaggio del tracciato.
Come dichiarato in campagna elettorale, la variante che intendiamo proporre è quella di creare un sottopasso in corrispondenza dello svincolo per Cene (all’incrocio tra via Pradella e via Pertini), opera che, ribadiamo ai più scettici, non inciderà in maniera più assoluta sui costi previsti poiché la sua realizzazione vedrà, per contro, l’eliminazione del ponte sul torrente Lujo previsto qualche centinaia di metri più a monte.
Quanto alla situazione di emergenza che abbiamo doluto gestire a causa degli improvvisi e forti eventi atmosferici che si sono abbattuti sul nostro territorio, siamo convinti che le cause principali dei disagi sino da ricercarsi non nell’eccezionalità dei fenomeni meteorologici, ma da una situazione di mancata manutenzione del territorio e, quando non proprio mancata, assolutamente non organizzata.
Sembra assurdo, ma da molti anni il Comune di Albino gestisce, ad esempio, gli interventi di pulizia di pozzetti e caditoie stradali soltanto “in emergenza”, senza un serio programma d’intervento da attuarsi previa mappatura delle singole caditoie o, in alternativa, di una suddivisione per zone del territorio comunale, operazione che riteniamo indispensabile effettuare al più presto sia per garantire una pulitura periodica delle singole caditoie che per poter verificare l’effettiva effettuazione degli interventi, spesso affidati a soggetti diversi.
Un discorso simile riguarda anche la manutenzione del verde, servizio per il quale il Comune di Albino sembra avere in corso più contratti con altrettanti soggetti, ed il risultato del sistema sino ad oggi attuato credo sia sotto gli occhi di tutti.
Non possiamo più permetterci di dare ai nostri cittadini un territorio in tali condizioni d’incuria, come è stato fatto sino ad oggi, né di intervenire soltanto a seguito di emergenze o segnalazioni dei singoli. Per questo ci impegneremo per garantire un lavoro di manutenzione del territorio scrupoloso e adeguatamente programmato e organizzato.
Cristiano Coltura – Assessore ai Lavori pubblici e Commercio