Ricordato con una messa Mimmo Tambone, il “poliziotto buono

Lo scorso 16 maggio, gli amici di Mimmo Tambone hanno ricordato il terzo anniversario della sua dipartita con una Santa Messa alla Chiesetta della Madonna della Neve, situata sul sentiero che porta a Selvino.

 

Mimmo era un amico, basterebbe questo come spiegare il motivo che ci ha spinto a ricordarlo con così profonda partecipazione; ma soprattutto era un generoso poliziotto, in servizio e in pensione, che ha donato molto, anzi moltissimo, in ambito sociale.

Il “poliziotto buono” ha saputo riconoscere nel volto del fratello “disperato”, senza tetto, tossicodipendente, o nelle associazioni ADMO e, ultimamente, negli ospiti della missione di Padre Fulgenzio Cortesi, in Africa, il suo prossimo, ossia il più bisognoso di quel preciso momento presente.

All’inizio della Santa Messa, è stata letta una poesia di Padre David Maria Turoldo, di cui hanno fatto riflettere questi due periodi:

No, credere a Pasqua non è giusta fede!

Troppo bello sei a Pasqua!

Fede vera

È al Venerdì Santo quando Tu non c’eri Lassù!

Alla Santa Messa, erano presenti: la moglie, i figli, i parenti e gli amici, ma anche gli Ispettori Capo della Polizia di Stato di Bergamo, Marco Conte e Mario Gallo.

La Santa Messa è stata celebrata da padre Damiano dei Frati Cappuccini che, giunto da Cremona, ha voluto essere presente a questa memoria.

Nell’omelia, commentando il Vangelo dell’Ascensione di Gesù al Cielo, il sacerdote ha ricordato che siamo uniti nella preghiera e, nell’interiorità del nostro cuore, sentiamo vicini Mimmo con tutti i nostri cari, che ci hanno solo preceduto nell’Immensità del Paradiso.

Un ringraziamento alla Corale “Famiglie Oratorio” di Albino che, con i loro canti, hanno reso più solenne questa celebrazione.

Un grazie particolare al signor Valle Silvano e ai collaboratori che, ogni anno, ci accolgono in questa chiesetta, curata con tanto amore e tanta passione.

Al termine, i familiari hanno offerto un rinfresco, che è stato un momento di cordiale amicizia.

 

Giovanni Bonaita