RINA ABBADINI

Referente del Canile di Colzate

Originaria di Piario ma residente ad Ardesio, Rina Abbadini, 61 anni, è il punto di riferimento del canile di Colzate. Ex-commerciante in prodotti alimentari, da quasi vent’anni si occupa di trovare una sistemazione a cani abbandonati o randagi, e dal 1998, data di inaugurazione apertura del canile consortile, ne è la responsabile. Giornalmente, con amore e dedizione, si impegna ad accudire i numerosi cani presenti nel rifugio e a trovare per molti di loro una nuova dimora dignitosa, in una famiglia che possa donare loro affetto e attenzioni.

 

 

Come e quando è nato il canile di Colzate?

“All’incirca 20 anni fa, avevo un negozio di alimentari a Piario, e ogni volta che veniva trovato in zona un cane vagabondo, ero io che mi interessavo della sua sorte. E’ a questo punto che è nata in me l’idea di aprire un canile, un posto sicuro per tutti quei cani che non hanno sistemazione o proprietario. Dopo qualche anno di battaglie con gli enti pubblici, sono finalmente riuscita a realizzare il canile, con la partecipazione di Asl, Regione e Comunità Montana, con la quale ho firmato una convenzione: era il 1^ novembre 1998. Oggi, il canile di Colzate coinvolge un’area di 21 Comuni, da qui fino all’Alta Valle Seriana, e, insieme a 20 volontari, peraltro molto attivi, mi occupo di accudire gli “ospiti” a quattro zampe del canile e molto spesso anche trovare loro una nuova sistemazione”.

 

Quali problemi affrontate quotidianamente?

“Il problema principale potrebbe essere definito “questione del microchip”: da molti anni, come è ormai risaputo, c’è l’obbligo di dotare i cani di un microchip, che viene posizionato dal medico veterinario sotto pelle, in un punto specifico; questo serve per il riconoscimento del cane, qualora venisse disperso. Attualmente, capita che arrivino al canile anche molti cani dotati di microchip, il canile in un certo senso può accoglierli, ma le istituzioni, per questioni legislative, non sono tenuti a contribuire al mantenimento di questi animali”.

 

Chi visita il canile?

“Fortunatamente c’è sempre volta gente che giornalmente viene al canile; ci sono i volontari, ma ci sono anche molte famiglie con bambini, che si fermano per giocare con i cani, o per portarli a fare una passeggiata sulla vicina pista ciclabile. E’ veramente un bellissimo gesto nei confronti di questi cani, che hanno bisogno di affetto e di qualcuno che si interessi a loro. A volte capita che una famiglia si innamori di un cane e venga per molto tempo a trovarlo, per poi decidere di adottarlo. Questa sarebbe, tra le altre cose, il modo migliore per adottare un cane: un graduale inserimento e contatto con nuove persone, soprattutto per capire se per la famiglia si tratta del cane ideale e viceversa. Dopo tutto, lo si dà per scontato, ma i cani si distinguono a seconda delle esigenze”.

 

Sensibilizzazione: cosa si fa per aiutare gli animali?

“Chi acquista o adotta un cane, deve essere consapevole dell’impegno a cui va incontro. Ci arrivano segnalazioni di cani incatenati senza spazio per muoversi o cani tenuti in un recinto isolato. Un cane va accudito sempre, non va lasciato in balìa di se stesso. Dall’altro lato c’è anche chi eccede nelle cure e tratta il cane come un bambino, lo porta a spasso nella borsetta e gli fa indossare vestitini diversi ogni giorno; anche fargli la manicure non è corretto. Occuparsi con amore del cane va più che bene, ma esagerare può portarlo a raggiungere alti livelli di stress”.

 

Quale messaggio volete lanciare?

“Un’unica parola: agire. Agire di fronte ai maltrattamenti, chiamare le autorità competenti, intervenire per denunciare chi fa del male. Ma agire anche facendo volontariato: chiunque può occuparsi dei cani, oltre che un atto di bene è anche un passatempo divertente e piacevole”.

 

Quali sono i progetti per il futuro?

“Il progetto imminente è la ristrutturazione del canile, abbiamo in programma di ridipingere le pareti e sistemarlo internamente, per creare un ambiente più gradevole in cui far vivere i cani. Il secondo programma si sta concretizzando proprio in questi giorni: “Il Bepi” ha appena lanciato un nuovo cd, contenente una simpatica canzone su di un nostro ospite, Poldo, e il ricavato delle vendite verrà devoluto al canile. Un bellissimo gesto da parte de “Il Bepi” che da molti anni collabora con noi per il bene dei cani, che anche lui ama”.

Oggi, il canile ospita 36 cani, sistemati in box di calcestruzzo con copertura in legno. Inoltre, è presente una palazzina servizi, con un ufficio, l’infermeria, un magazzino per i pasti e i servizi del personale. La struttura, poi, è dotata di parcheggio e di uno spazio recintato per il passeggio degli animali.

Silvia Pezzera

 

Canile di Colzate

Via Bonfanti, 110

24020 – Colzate (BG)

canilecolzate@hotmail.it

Tel. 348/4400305

Orari di apertura:

da giovedì a domenica, dalle 14 alle 17