Nato a Gazzaniga nel 1972, residente a Vertova da oltre 25 anni, Stefano Testa è il presidente dell’Associazione Volontari e Sostenitori dell’Hospice di Vertova, che proprio lo scorso anno ha festeggiato il 15° anno di vita. Sposato con Margherita e padre di due figli Francesco e Giorgia, ha una laurea magistrale in Economia e Commercio, conseguita all’Università di Bergamo e un Master in Finanza con SDA Bocconi. Lavora in un importante gruppo bancario e si occupa di analisi del credito. Gli piace ascoltare la musica, che ha anche praticato frequentando il Conservatorio di Bergamo: una passione che gli è rimasta nel cuore, ma ad oggi limitata all’ascolto per limiti di tempo.

 

Quando è nato l’Hospice di Vertova?

E’ nato nel 2008 su un progetto da tempo in elaborazione e che io ho avuto l’onore di inaugurare allora, in qualità di vicepresidente della Fondazione Card. Gusmini. Inizialmente, disponeva di otto posti letto, che poi negli anni sono stati portati a dodici. È un servizio fondamentale per la gestione dei malati in fase avanzata e finalizzato al miglioramento della qualità della vita di coloro che si trovano a vivere il momento più importante e difficile della loro esistenza.

 

Come è strutturato l’Hospice?

L’Hospice è una delle unità operative della Fondazione Card. Gusmini ed è collocato nella palazzina con corte interna di più recente realizzazione. Dispone di stanze singole con bagno, dove può stare anche un parente nelle 24 ore, grazie alla presenza di una poltrona/letto. L’organizzazione vuole essere, per quanto possibile, più simile all’ambiente domestico e negli spazi comuni è presente anche una cucina/tisaneria, dove sia gli ospiti che i parenti possono stare in compagnia. Presente anche un giardino interno, accessibile anche alle carrozzine.

 

Quando e perché è nata l’Associazione Volontari e Sostenitori dell’Hospice di Vertova?

 

La nostra è un’Associazione di Volontariato (OdV) iscritta al RUNTS (Registro Unico del Terzo Settore) e opera da sempre in collaborazione con la Fondazione Card. G. Gusmini di Vertova, anche se le due entità, sia a livello amministrativo che giuridico, sono distinte e autonome. Per molti anni ha avuto come Presidente Onorario la compianta Sig.ra Luciana Radici. Suo scopo è quello di sensibilizzare il territorio sull’importanza delle cure palliative. L’attività “sul campo” viene svolta da un nutrito gruppo di volontari che, a rotazione, prestano gratuitamente parte del loro tempo libero per gli ospiti e i loro famigliari. E’ una presenza discreta e la loro attività è costantemente monitorata da una referente-coordinatore.

 

Come si diventa volontari?

Chi ne fosse interessato, può frequentare un corso di formazione specifico, peraltro gratuito, organizzato con cadenza biennale dalla nostra associazione. Al termine, un colloquio finale con il nostro psicologo, che determina l’idoneità o meno a questa particolare forma di volontariato.

 

Quali le attività che svolgono?

I volontari, in stretta connessione con l’équipe curante, offrono ascolto, fanno compagnia, danno supporto e sostegno ai degenti e ai familiari, attraverso semplici gesti o piccole attività proprie della vita quotidiana. Previsti anche incontri di meditazione, una pratica di auto-osservazione accessibile a tutti. Inoltre, alcuni dei nostri volontari, appositamente formati, eseguono sedute di Touch Therapy, una pratica di rilassamento e distensione che non ha effetti collaterali e non utilizza farmaci. L’associazione, poi, mette a disposizione, per 5 ore settimanali, uno psicologo per colloqui di supporto. Questi possono risultare necessari in funzione dei bisogni che l’équipe curante può riscontrare e sono destinati agli ospiti, ai famigliari e servono anche per una supervisione psicologica degli stessi volontari.

Oltre allo psicologo, l’associazione mette a disposizione anche un fisioterapista che aiuta gli ospiti ad adattarsi al cambiamento del proprio corpo, tentando, al contempo, di rallentare il più possibile la perdita delle loro funzioni.

 

Altre attività?

Uno dei punti qualificanti è la formazione continua dei volontari e del Personale, essenziale per rinnovare, aggiornare o incrementare il bagaglio di competenze teoriche e pratiche. Da anni, poi, l’associazione finanzia il Progetto BAU per l’inserimento della pet therapy in Hospice, in collaborazione con il Centro Italiano di Consulenza Relazionale del Benessere Animale e Umano. Questa attività, con il supporto di cani e operatori esperti, consente di instaurare una comunicazione non verbale in grado di creare un legame di vicinanza e empatia. Inoltre, tramite una raccolta fondi, abbiamo acquistato il 1° carrello multisensoriale adottato in un Hospice in Italia: uno strumento trasportabile, che consente di creare, grazie a stimoli sensoriali, uditivi, visivi ed olfattivi in ogni stanza di degenza, una “snoezelen room”, cioè un ambiente protesico che offre un’esperienza multisensoriale o ipersensoriale.

Tutte le attività dell’associazione rientrano nelle terapie non farmacologiche.

 

Qual è il rapporto con il territorio?

L’Associazione svolge un ruolo fondamentale per la diffusione della cultura delle cure palliative, oltre che informare la popolazione sull’importanza di disporre di una tale struttura a Vertova. A tal proposito organizziamo serate informative, soprattutto in Val Seriana; e, in accordo con il Provveditorato agli Studi, incontri nelle scuole superiori, come pure incontri mirati con gruppi di adolescenti provenienti dagli oratori. Prossimamente, organizzeremo una serata informativa sulle D.A.T. (Disposizioni Anticipate di Trattamento), anche dette “biotestamento” o “testamento biologico”, presentate da professionisti esperti. Un incontro con tema simile è già stato realizzato per il personale sanitario.

 

Qual è l’organigramma dell’Associazione?

Il Consiglio Direttivo è formato da 6 componenti che si occupano della gestione amministrativa e contabile; oltre al Gruppo dei Volontari, forte ad oggi di 41 unità (15 di lungo corso e 26 che stanno terminando il periodo di tirocinio, dopo aver completato l’ultimo corso di formazione, conclusosi a fine 2023). Tutti i componenti del Direttivo e del Gruppo dei Volontari prestano il loro tempo gratuitamente.

 

Quali i progetti in atto?

Tra i progetti in essere, e rinnovati annualmente grazie alla generosità dei nostri sostenitori, da tempo c’è il Progetto Lucia (in memoria di Lucia Mantovanelli di Gandino), grazie al quale alcuni operatori sanitari dell’Hospice e nostri volontari coinvolgono le scuole e gli oratori, come luoghi di formazione e crescita personale, per divulgare la cultura delle cure palliative e sensibilizzare sul tema. Previste una o più giornate di approfondimento sui temi della qualità della vita, delle cure palliative, della morte e del lutto, con corredo di video, musica e giochi di conoscenza, oltre che momenti di riflessione personale e di condivisione in gruppo. Di prossima attivazione, infine, in collaborazione con l’ASST Bergamo Est – che metterà a disposizione uno spazio presso la Casa della Comunità di Gazzaniga – ed il Gruppo AMA (Auto Mutuo Aiuto), il progetto “Corrado”, in memoria di Corrado Franchina di Gandino, per il supporto al lutto, con il quale si darà la possibilità, a chi lo desiderasse, di partecipare ad un gruppo AMA e/o ad incontri individuali con uno psicologo per una durata massima ad utente di 5 incontri (gratuiti).

 

T.P.