Un curioso ‘trigemellaggio’

Inutile cercare sui dizionri questo termine. Non esiste. Bisogna allora inventarlo per poter raccontare una situazione curiosa che lo giustifica pienamente. Infatti, come si può chiamare gemellaggio un legame di amicizia e di collaborazione fra due città o due paesi che hanno in comune almeno una caratteristica, così, perché non si può chiamare trigemellaggio il legame fra tre paesi?

 

Gazzaniga, Costa di Mezzate e Comenduno la caratteristica comune la possiedono: tutti e tre hanno un asilo infantile fondato per beneficenza della stessa famiglia, e precisamente la famiglia di Decio Briolini- Camilla Gout di Gazzaniga.

Si tratta di una singolare situazione ricca di memoria storica che va raccontata. La storia è fatta anche di piccole cose, che diventano grandi per chi le vive e presta quotidianamente la sua preziosa opera volontaria per mantenerle e svilupparle.

All’incontro del 19.02.1915 fra una delegazione dell’Ordine dei benefattori della Fondazione Asilo Gout Ponti di Costa di Mezzate presieduta da Giorgio Viada e amministratori comunali di Gazzaniga e di Costa ,vicesindaci, assessori alla cultura e parroco don Giorgio Antonioli come presidente dell’Asilo di Costa, si è rilevato un particolare coinvolgimento civile e emotivo durante la cerimonia di commemorazione dell’85º anniversario della morte di Camilla Gout, conclusa dopo i vari discorsi con la deposizione di una corona d’alloro da parte dell’Associazione benefattori, di un mazzo di fiori da parte del Comune e di una cesta di coccarde da parte dei bambini dell’Asilo di Costa di Mezzate davanti alla alla tomba-sarcofago nel mausoleo Briolini di Gazzaniga.

Per capire quale realtà lega i due paesi occorre risalire addiritura al tempo di Napoleone e precisamente al francese Generale Raffaele Gout, marito della contessa Zoppi di Bergamo, chiamato alla corte del Re di Napoli Gioachino Murat.

I conti Zoppi possedevano numerose terre e case a Costa di Mezzate. Di queste terre rimase erede il figlio Giovanni che sposò la marchesa Francesca Ponti. Dal loro matrimonio nacque Camilla Gout Ponti che divenne moglie di Decio Briolini, ultimo esponente della ricca famiglia di imprenditori gazzanighesi nell’industria della seta. In questa attività si era distinto già dalla fine del Settecento Luigi Briolini discendente da una famiglia di intarsiatori nel legno trasferita dal Piemonte a Gazzaniga. Questi col capitale accumulato fece ricostruire nel 1827 la chiesa quattrocentesca di Gazzaniga affidando il progetto al noto esponente del neoclassicismo lombardo arch. Giacomo Bianconi. A sua volta la figlia Annamaria nel 1834 fondò l’Ospizio degli Infermi e l’Orfanotrofio per bambine e un’altra figlia, Margherita, fece costruire la Chiesa di S. Giuseppe come oratorio femminile. Il figlio Raffaele Luigi continuò l’attività del padre e lasciò eredi i figli Decio e Felice. Questi mantennero attive le filande e il filatoio impiantati dal nonno Luigi lungo la roggia dei molini, divenuta roggia Briolini, fino al 1890 quando cedettero il tutto al nuovo e grande Cotonificio Valle Seriana.

Decio con testamento 7 maggio 1896 lasciò un capitale di quasi 2,5 milioni per la costruzione, non essendo più sufficiente quello fondato da Annamaria, di un nuovo ospedale che venne inaugurato nel 1910. Inoltre destinò la villa di via Bonomari, ora via Dante, ad asilo infantile e prima di morire, nel 1897 fece progettare all’architetto Antonio Pandini di Bergamo la tomba mausoleo nel vecchio cimitero di Fiorano-Gazzaniga. Destinò infine una parte del capitale per la costruzione dell’asilo infantile di Comenduno.

La nobildonna Camilla dal padre ereditò un ricco patrimonio comprese le terre di Costa di Mezzate, e dal marito Decio il patrimonio di terre e ville a Gazzaniga, a Comenduno e Desenzano, a Scanzo, a Villa di Serio, a Comun Nuovo.

A Costa di Mezzate, dove mantenne la residenza estiva, Camilla destinò il patrimonio immobiliare per la fondazione dell’asilo infantile.

Dopo la morte di Decio, la vedova e senza figli lasciò la Villa Gout di Bergamo, Via Pignolo, per stabilirsi nella Villa Briolini-Gout di Comenduno., dove fondò un oratorio femminile con scuola di lavoro oltre all’apertura del nuovo asilo,costruito nei locali di sua proprietà. A Costa, a Comenduno, a Gazzaniga la nobildonna Camilla fu apprezzata e stimata per la sua ricchezza interiore, per la generosità, per la predisposizione all’aiuto ai bisognosi, per la sensibilità verso i problemi sociali alla luce della dottrina sociale della Chiesa. I tre comuni ‘gemelli’ la ricordano con tanta riconoscenza e gratitudine come benefattrice.

Al termine della cerimonia si è svolta la visita guidata al mausoleo con l’illustrazione delle caratteristiche architettoniche e artistiche e della storia dell’imponente edificio sepolcrale

Dal 1930 Camilla riposa accanto al marito nel maestoso tempietto all”interno del mausoleo di Gazzaniga.

Questo artistico edificio fu eretto nel 1897 ai margini del primo cimitero in una posizione amena in vista della chiesa parrocchiale e del movimentato piazzale della stazione. Il cimitero, costruito nel 1808, in ottemperanza all’ editto napoleonico che obbligava i comuni a trasferire i cimiteri fuori del centro abitato, era in comune tra Fiorano e Gazzaniga e in aperta campagna raggiungibile dalla piazza con la “stradella dei morti” fin quando non si popolò il viale della stazione ora Via Marconi. Quando fu costruito nel 1929 il nuovo cimitero sul colle di S. Carlo, il mausoleo rimase parte del nuovo parco delle Rimembranze, mantenendo l’ingresso principale dal vecchio cimitero.

L’edificio sepolcrale dei Briolini, nato con funzione di tomba di famiglia, abilitato alla funzione di cappella per la celebrazione di messe – una alla settimana per sette mesi esclusi quelli invernali, secondo il legato di Decio – per l’imponenza e la ricchezza di linee e forme artistiche in stile neogotico, assunse la funzione di mausoleo celebrativo della magnificenza dei personaggi ivi sepolti- i coniugi Decio e Camilla, i loro genitori, un fratello e due sorelle di Decio- ma conserva anche la funzione di monumento atto cioè a far ‘ricordare’ alle generazioni presenti e future un’epoca importante nello sviluppo economico-sociale di Gazzaniga e una famiglia che fu protagonista in questa parte della nostra storia. Fu considerato il simbolo di Gazzaniga, ma ora, per di più nella nuova veste del restauro, può ben considerarsi un punto di riferimento per i tre comuni gemelli, fra i quali Camilla Gout-Ponti è auspicabile possa far progettare futuri ponti.

Angelo Bertasa