Un doloroso caso di malasanità

 

Gentile redazione “PAESE MIO”,

 

Il giorno 8 agosto la nostra cara mamma Togni Enrichetta di anni 87, affetta da Malattia di Alzheimer, ospite della Casa di Riposo di Gazzaniga, veniva trasportata con mezzo di soccorso di base presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Alzano Lombardo per essere sottoposta ad una visita di controllo alla caviglia sinistra. Dopo la bellezza di 5 ore dal suo arrivo in Pronto Soccorso, noi familiari venivamo avvertiti che ella, durante uno dei passaggi clinico-diagnostici, era caduta accidentalmente dalla barella, seppur con spondine alzate, riportando un trauma al capo con emorragia sottodurale e la frattura del femore sinistro. Ella veniva pertanto trasferita per competenza presso il reparto di Terapia Intensiva dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove rimaneva ricoverata per poi spirare in data 18 agosto. Or bene, premesso che l’Autorità Giudiziaria intende far luce sulla vicenda, appaiono inspiegabili ed inaccettabili alcuni aspetti:

• in primo luogo, come si possa entrare in ospedale per una visita di controllo e uscirne morti dopo 10 giorni di agonia?;

• in secondo luogo, come possa accadere che un paziente malato di Alzheimer cada accidentalmente da una barella all’interno di una struttura sicura e competente quale l’Ospedale?.

Questi sono i quesiti che ci siamo posti, e, proprio perché li riteniamo comprensibili e condivisibili da parte dei vostri lettori, “gradiremmo” che la tutela della salute, riconosciuta dall’art. 32 della Costituzione quale diritto fondamentale dell’individuo ed interesse generale della collettività, non ammettesse più la men che minima sbavatura e superficialità. Ciò, a nostro modestissimo avviso, sarà evitabile grazie al ritorno di una diffusa passione per il proprio lavoro, che oggi va sempre di più scemando, e nel contempo, ad un rinnovato amore per il prossimo che respinga il crudo messaggio:”Le persone sono oggetti numerati”.

Famiglia Togni