Vertovesi e non solo alla suggestiva processione del Venerdì Santo

Lo scorso 3 aprile, Venerdì Santo, si è tenuta a Vertova la tradizionale e suggestiva processione con il “Crusù”, un rito paraliturgico di origini secolari per il paese, capace di chiamare a raccolta molti fedeli. E come ogni anno, anche stavolta, moltissima gente di Vertova è accorsa all’appuntamento; ma c’è da sottolineare anche la grande partecipazione dei fedeli provenienti dai paesi limitrofi, in particolare della Media Valle, animati da curiosità, ma soprattutto da un sommesso raccoglimento religioso.

 

L’evento, come di consuetudine, ha preso il via alle 20, presso la chiesa parrocchiale, veramente gremita di gente, con la deposizione dalla Croce della statua del Cristo snodabile, opera di Andrea e Gianbettino Fantoni (1725). Quindi, è seguita la Via Crucis lungo le vie del paese, per terminare risalendo la scalinata che da via Cardinal Gusmini conduce alla chiesa parrocchiale.

Il corteo, come di consueto, è risultato molto ricco, con una quarantina di figuranti impegnati nella sacra rappresentazione. Il corteo è stato aperto dai Sacerdoti, seguiti dai ragazzi cresimandi, che portano i simboli della Passione; quindi, i soldati, a guardia del figurante che più di tutti attira l’attenzione: un anonimo fedele vestito in saio rosso, il quale, incappucciato e scalzo, porta sulle spalle una pesante croce. Costui è accompagnato da un altro figurante in saio bianco, anch’egli incappucciato e scalzo, il quale impersona il Cireneo che, come narra la tradizione biblica, ha il compito di aiutare il figurante in abito rosso a trasportare la Croce in caso di difficoltà. La tradizione, inoltre, vuole che nessuno conosca l’identità delle due personalità, le quali compiono questo gesto come penitenza o voto religioso.

Alla processione, inoltre, hanno preso parte i “Confratelli del Santissimo Sacramento”, i giovani del Seminario di Bergamo e naturalmente i tanti fedeli, raccolti in silenziosa e personale preghiera.

Il corteo, poi, è stato accompagnato dal Corpo Musicale di Vertova e dalla corale, che per le loro performance hanno riscosso l’apprezzamento dei convenuti.

Da registrare, quindi, che anche quest’anno moltissima gente si è riunita in strada per assistere al rito del Venerdì Santo: un appuntamento ormai da “segno rosso” sul calendario, a dimostrazione che la sua particolare rappresentazione si traduce in un evento coinvolgente, a tratti commovente.

 

Silvia Pezzera