Al termine di un ricco programma teso alla valorizzazione e alla diffusione della cultura, nell’ambito delle iniziative di Bergamo Brescia capitale italiana della cultura, il Comune di Vertova organizza al centro culturale Testori (ex convento) una mostra personale dell’artista Beniamino Piantoni (04-26 novembre).

Piantoni si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano alla scuola di scultura di Alik Cavaliere e ha insegnato discipline plastiche presso il Liceo Artistico Statale di Bergamo. Ha partecipato a diverse mostre personali e collettive ricevendo numerosi consensi e premi tra i quali si ricorda il “Premio Agazzi” che viene assegnato a Mapello da una giuria internazionale.

Il pittore, originario di Pradalunga, vive a Vertova da diversi anni e lavora ad Albino in uno studio che gli è stato messo a disposizione dalla ferramenta Buttinoni.

Beniamino Piantoni spiega:

Ho intitolato la mostra “Volevo la luna” perché appare come luogo poetico e metaforico che funge da filo rosso nel racconto della condizione umana. La mostra è antologica, espongo una serie di quadri realizzati dal 2000 al 2022, raccolti in diversi argomenti sviluppati nel corso degli anni. Il primo tema è “Interni” dove il palcoscenico del racconto diventa il luogo degli incontri, segue il “Mito di Cupido” e quindi dell’amore, c’è poi il “Tango” a cui fa seguito un lavoro sulle maschere e la musica. Negli ultimi anni la sensazione di timore e di disagio, legata anche alla pandemia e alla sofferenza fa crescere l’idea del “Presagio”. In tal senso nel 2020 per ricordare le vittime del Covid ho realizzato un quadro dove viene raffigurata una coppia di amanti che vive e sente il pericolo imminente. Il quadro è stato pubblicato sul giornale della diocesi di Trento “Vita Trentina” insieme ad altri quadri di otto artisti lombardi per ricordare il dolore immenso che ha colpito la provincia di Bergamo. Per sfuggire al dolore mi sono rifugiato nel “Sogno” ritrovando di nuovo la luna come luogo dei desideri.

Ho sempre dato molta importanza anche all’aspetto tecnico che, talvolta, prende il sopravvento sul racconto dando forza al segno e all’incontro dei materiali.

La mia pittura si occupa di figurazione, ossia tende a rappresentare il reale, raccontando le storie della vita interpretate però in chiave moderna, seguendo gli stili classici del 900, con particolare interesse per l’espressionismo tedesco e l’informale americano, passando da Willem de Kooning a Francis Bacon”-.

La mostra si rivela così un’occasione imperdibile per conoscere le opere dell’artista bergamasco che ci accompagna in un percorso ricco di umanità, di sentimento e di bella pittura.

Sergio Tosini