E’ una delle discipline equestri più belle e sfidanti per il cavallo ed il cavaliere, certamente fra le più diffuse e popolari nel mondo: l’endurance equestre. Affascinante, perché combina resistenza, strategia ed un legame profondo tra cavaliere e cavallo. Infatti, mette alla prova la resistenza del cavallo e la capacità del cavaliere di gestire l’energia e la salute del suo equino, durante lunghe distanze, su percorsi che si possono estendere dai 30 ai 160 km, a seconda delle categorie.
Uno sport a tutti gli effetti, perché richiede una grande preparazione fisica e mentale per entrambi i soggetti, impegnati in duri allenamenti e in gare molto toste.
Negli anni, l’endurance ha guadagnato molta popolarità, specialmente in Europa, grazie alla sua natura “outdoor” ed ai panorami spettacolari attraverso i quali si snodano le gare; anche nel deserto, in scenari mozzafiato, dove l’endurance è una delle discipline equestri più praticate ed apprezzate.
Ma anche in Bergamasca, precisamente in Val Seriana, ci sono atleti che hanno fatto dell’endurance equestre la loro passione. Su tutti si distingue l’amazzone Alessia Marcassoli, classe 2004, che vive a Vall’Alta con la famiglia. Seppur impegnata negli studi – è studentessa di Economia Aziendale, presso l’Università di Bergamo – ha una passione così forte per l’endurance equestre che riesce benissimo, nonostante grandi sacrifici, a conciliare studio, lavoro e sport. E con grandi risultati, che partono da lontano.
Alessia, infatti, si avvicina al mondo dell’endurance equestre giovanissima, non appena compie i necessari 14 anni di età, grazie a papà Romano (la famiglia Marcassoli ha dei paddock per custodire e gestire i cavalli). E partecipa alla sua prima gara nel novembre 2018, in sella ad Akmin. Gli anni successivi la vedono protagonista di una serie di ottimi piazzamenti, in compagnia del suo sauretto Malik. E nel 2022, in sella a Superbo e Luce, inizia a salire sui podi di importanti gare internazionali.
Il momento top di Alessia è stato lo scorso 11 ottobre, quando a Samorin, in Slovacchia, in sella a Superbo, conquista la vittoria nella categoria CEI3* (concludendo alla media di oltre 19 km/h un percorso lungo 140 km), ottenendo tre medaglie d’oro consecutive. Ma già prima, a luglio, aveva fatto vedere grandi cose. Partecipando con la sua cavalla Luce ad una delle gare più tecniche in calendario, a Torgnon, in Valle D’Aosta, al suo debutto in categoria, trionfa nella categoria CEIYJ2*, percorrendo la bellezza di 122 km in sentieri di montagna caratterizzati da un forte dislivello.
A seguire, a settembre, consegue un’altra vittoria in quella che doveva essere una gara di “allenamento”, a Serravalle a Po (MN), sempre in sella a Superbo, anglo-arabo grigio, di proprietà di Fabrizio Paleni, percorrendo 81 km con estrema facilità e distanziando di quasi 35 minuti il secondo classificato.
“Alessia è una ragazza straordinaria – commenta la sua amica Michela Breda – Solo con tanta dedizione e resilienza è riuscita ad ottenere questi ottimi risultati e a centrare gli obiettivi che si è prefissata. Un’impresa quella di conciliare studio, lavoro e allenamenti. Ma Alessia è fortissima, determinata, e ci è riuscita alla grande”.
Oltre a papà Romano, anche la sorella Melissa è appassionata del mondo dei cavalli. Preziosa compagna di avventure di Alessia, è anche un’assistente meticolosa e precisa nell’aiutare Alessia nella difficile e impegnativa preparazione dei cavalli alle gare.
“Del resto, l’endurance equestre è un lavoro di squadra, è costanza – continua Michela Breda – Con tutta la sua umiltà, Alessia deve essere un esempio di sportività da seguire”.
T.P.








