All’istituto “Oscar Romero” si studia cinese
Lettere dell’alfabeto sulla lavagna, a guisa di “geroglifici”, segni di rette e curve, ma anche segni geometrici. Una serie di fotocopie sui banchi, in ordine sparso. Libri e testi scolastici. Immagini proiettate sulla lim. Non sembra una normale aula didattica. Anche perché le parole che si sentono pronunciare non fanno parte del normale lessico scolastico, almeno quello della lingua italiana. Ma dove siamo? Certo, siamo all’istituto superiore “Oscar Romero”, e di qui non si scappa, ma la lezione è molto originale, unica nel suo genere. Infatti, siamo di fronte a una lezione di cinese, con tanto di ideogrammi alla lavagna, vergati in bella scrittura dalla, che ha avviato una serie prof.ssa Anna Pizio, esperta di lingua cinese, che ha avviato una serie di corsi di lingua cinese per gli studenti.
Nello specifico, dal 15 ottobre sono partiti due corsi propedeutici di 25 ore ciascuno, rivolti ai ragazzi che frequentano il primo anno dell’istituto tecnico commerciale e che hanno scelto cinese come terza lingua straniera; più un corso di 20 ore, iniziato il 14 novembre, aperto a tutti gli studenti dell’Istituto.
I ragazzi dei corsi propedeutici sono in tutto 40: nelle prime 7 lezioni hanno imparato le prime regole di pronuncia e di scrittura dei caratteri e i toni; ad oggi, sanno scrivere i pronomi personali, il verbo “chiamare/chiamarsi”, “ciao”, “come stai”… Inoltre conoscono, solo a livello orale, le principali espressioni di uso quotidiano in classe. “All’inizio, la principale difficoltà per i ragazzi è stato capire come studiare i caratteri e la logica retrostante ad una lingua non alfabetica – sottolinea la prof.ssa Anna Pizio – Ma poi tutto si è risolto e le cose stanno andando molto bene. All’interno di questo gruppo c’è una parte di ragazzi molto motivata e interessata alla lingua e alla cultura cinese”.
I ragazzi del corso “aperto”, cioè rivolto a tutti coloro che lo desiderano, per una propria cultura personale, sono 14, di cui sette di prima, uno di seconda, uno di terza e cinque di quarta. Il corso si articola in 20 ore.
Ad oggi, questo gruppo ha seguito solo due lezioni ed ha affrontato la prima parte delle regole di pronuncia e di scrittura dei caratteri e dei toni; per quanto riguarda la scrittura, sanno scrivere solo il pronome personale “io” e il verbo “chiamare/chiamarsi”.
“Come primo approccio – continua la prof.ssa Pizio – i ragazzi mi sono sembrati veramente interessati e durante la lezione fanno spesso domande mirate e centrate. Certo, la lingua cinese non è facile, ma, stante la situazione economica mondiale, dove la Cina sta emergendo a forte velocità, conoscere questa lingua è una grande opportunità, una “carta” da spendere bene, quando i ragazzi dovranno entrare nel mondo del lavoro”.
Con questa nuova proposta didattica l’Istituto superiore “Oscar Romero” si sta mostrando lungimirante, mettendo sul piatto dell’offerta formativa una grande opportunità, al passo con i tempi, in linea con le esigenze del mercato del lavoro. Questo, infatti, va incalzato con nuove proposte, intercettato con indirizzi e corsi, i cui titoli siano poi spendibili sul mercato.
“La nostra è una scelta quasi obbligata – sottolinea il dirigente scolastico Maria Peracchi – Lo studio del cinese in Europa, infatti, supera quello dell’inglese. La scelta di proporre questa lingua è in linea con quello che sta accadendo nel sistema scolastico francese, tedesco, spagnolo, portoghese e anche polacco. Perché? Il cinese sta diventando una lingua veicolare della cultura, dell’ingegneria, della scienza, dell’informatica. Lo dimostra il fatto che in Germania la prima lingua straniera della facoltà universitaria di Ingegneria sia proprio il cinese. E in Italia? Ci sono corsi universitari dedicati allo studio della lingua cinese presso oltre 30 atenei. E già in qualche scuola superiore viene insegnato. Nostro compito è quello di leggere i cambiamenti del mercato e essere al passo con i tempi, offrendo una scuola moderna, attrezzata, funzionale, in questo caso all’avanguardia. Il cinese oggi rappresenta la lingua più parlata al mondo, la lingua del futuro, quella che dà maggiori opportunità di inserimento nel mondo del lavoro. Favorire il bilinguismo, usare la lingua come opportunità, avvicinarsi alle relazioni interculturali e abbattere le barriere, sviluppare le capacità critico-cognitive sono le finalità del corso di cinese che abbiamo deciso di introdurre. E la risposta da parte degli studenti è alta, segno della bontà dell’iniziativa”.
T.P.






