Pronta la nuova Santella dei militari bergamaschi caduti in servizio
Inaugurazione il 6 giugno, ai Prati Moletti
La fede e la devozione popolare, la fede dei semplici e degli umili, si sono espresse da sempre, senza sfarzo, fuori dalla sontuosità delle chiese e dei santuari, luoghi “ufficiali “ di culto dove rendere gloria in modo magnificente. Testimoni della semplice ma fervente fede del popolo sono le santelle o tribuline. Le vediamo, spesso senza realmente notarle, vi passiamo accanto distrattamente mentre andiamo al lavoro o siamo impegnati nelle nostre faccende; spesso sono lì da secoli e sono scolorite, sbrecciate, a volte sono nuove e pulite, talvolta qualche signora devota vi pone fiori e lumini: sono cappelline, piccole edicole, tempietti, ai lati delle strade, sulle vie battute, sperdute e solitarie nei boschi. Recano sovente immagini della Madonna, a volte di qualche santo, a volte sono crocifissi. Di solito sono affidate alla manutenzione delle signore, che passano a ripulire i segni del tempo; talvolta trascolorano, segnate dalle intemperie e dall’usura.
Ebbene, la devozione popolare ha lasciato, nel corso dei secoli, segni tangibili di queste santelle anche sul territorio della Val Seriana, nello specifico in Valle del Lujo. Qui, in località Prati Moletti, lungo la strada che dal Passo del Colle Gallo conduce al santuario di Altino, appena davanti alla trattoria “Dal Corla”, verrà inaugurata il prossimo 6 giugno, alle 16.30, la nuova “Santella dei militari bergamaschi di tutte le Armi caduti in servizio”.
Si tratta della ristrutturazione di una vecchia santella risalente alla metà dell’800, mai completata (si ergevano solo le fondamenta e una parte del manufatto) e lasciata per oltre un secolo in uno stato di abbandono e degrado. Il merito di averla eretta, partendo dalla base esistente, e di averle dato una dedicazione, va attribuito ad Alberto Carrara, presidente della Polisportiva Albinese, non nuovo ad iniziative culturali ed artistiche sul territorio albinese. Questi, la scorsa estate, durante una passeggiata in montagna verso il santuario di Altino, si imbatte in questo ammasso di “pietre abbandonate” e, chiesto di chi fosse il manufatto, gli viene indicata una casa vicina, dove abita Bianca Zanga, la proprietaria del terreno.
“Mi ha detto che era una santella, abbandonata e mai finita – spiega Alberto Carrara – Ho chiesto subito se si potesse metterla a posto, e che avrei trovato le persone giuste che mi avrebbero dato una mano in questa operazione. Detto, fatto. Ho parlato con l’amico Pierluigi Dall’Angelo, direttore del museo alpino della sezione ANA di Bergamo e collezionista di cimeli militari, che subito si è messo a disposizione con le sue competenze nel progetto di recupero e ristrutturazione della santella. Già a settembre sono iniziati i primi sopralluoghi; con noi gli amici Giovanni Bonaita ed Enrico Chitò della sezione albinese dei Carabinieri in congedo, che hanno condiviso con noi due e Bianca Zanga le finalità del progetto di recupero”.
“Abbiamo deciso subito di ricostruire la santella – continua Carrara – Questa però non era mai stata dedicata a nessuno, quindi ci siamo impegnati anche a trovare una dedicazione idonea, che rispondesse alle tradizioni del luogo, alla locale devozione popolare o anche a riferimenti di realtà sovracomunali. Dopo ampia consultazione fra amici e tutti coloro che in varia misura erano coinvolti nel ripristino della santella, abbiamo deciso di dedicarla “ai militari bergamaschi di tutte le Armi caduti in servizio”. Una dedicazione che manca in provincia di Bergamo e credo in tutta Italia, e che, purtroppo, va ad interessare tutti quei soldati che hanno sacrificato la propria vita nell’espletamento del proprio dovere. A tal proposito, mi vengono in mente i soldati italiani, soprattutto Carabinieri, che sono caduti nell’attentato di Nassiriya, in Iraq, nel 2003. Nello specifico, per ricordare proprio loro, abbiamo collocato una targa ad hoc sulla grande roccia che campeggia davanti alla santella”.
I lavori hanno preso il via nel settembre dello scorso anno. Si è provveduto ad erigere completamente la santella, intonacata nelle parti esterne ed interne; si è stesa la sabbiatura di rifinitura nella parte interna, ad opera di Giuseppe Gherardi di Bondo Petello; si è realizzato il tetto, con coppi in cotto fiorentino; si è aperto un vialetto d’ingresso, che si stacca dalla strada privata della proprietà di Bianca Zanga e si è predisposto un vasto giardino di pertinenza di circa 200 metri quadrati. Successivamente, si è messo mano all’arredo della santella. La pittrice Miriam Mologni, di Gavarno, ma residente a Fiobbio, ha realizzato tre affreschi sui tre lati esterni della santella, che rappresentano il motto dell’Arma dei Carabinieri “Nei secoli fedele”, un alpino in attività in Afghanistan e un’immagine simbolica, con una colomba, dal titolo “E venne la pace”. In cima al tetto, una croce in stile tirolese, donata dalla Polisportiva Albinese.
All’interno della santella, alle due pareti laterali sono esposte a guisa di quadro le fotografie del “Servo di Dio” Salvo D’Acquisto, vice-brigadiere dei Carabinieri, medaglia d’oro al valor militare (1920-1943); e del “Servo di Dio” Teresio Olivelli, alpino del 13° Reggimento Artiglieria Alpina della Divisione “Julia” (nel ’43 inquadrato nel 2° Reggimento Artiglieria Alpina), nonché partigiano, medaglia d’oro al valor militare (1916-1945). Da segnalare che la figura di Tarcisio Olivelli è molto nota agli alpini di leva bergamaschi: a Tarcisio Olivelli, infatti, sono state dedicate le cucine della caserma “Druso” di Silandro (BZ), dove era di stanza il 5° Gruppo Artiglieria da Montagna “Bergamo”, ora sciolto. Sul frontale interno della santella, invece, un dipinto ad olio che riproduce una “Pietà”, opera del maestro Alberto Merisio, ai cui lati sono poste due candele a forma di bossoli. Tutte le tre cornici sono opera dello stuccatore Angelo Mora. Alla base interna della santella, poi, si allarga un cuscinetto floreale, realizzato con due bossoli.
Di grande effetto anche lo spazio verde esterno. Alla destra, superato l’ingresso, fa bella mostra una grande roccia, dove sono apposte due targhe, quella dei Carabinieri e quella degli alpini. Sul davanti, è stata posizionata una scultura molto originale, che riproduce una Croce, realizzata con serpentine per filo spinato recuperato e un bossolo di cannone che compongono la figura del Cristo Morto. Il tutto offerto da Bianca Zanga.
Proseguendo sulla destra, delimitato da tre proiettili anticarro, è stato sistemato un cannone da 105 mm, residuato statunitense della Seconda Guerra Mondiale, offerto da Alberto Carrara. Sul pendio che limita la santella verso la sottostante Valle del Lujo, si alzano due pennoni, offerti uno dal Comune di Albino e l’altro dalla sezione di Albino dei Carabinieri in congedo, sui quali sventolano le bandiere dell’Italia e dell’Europa.
“Sono molto contenta per questo progetto – afferma Bianca Zanga – Da un rudere è scaturito un bellissimo monumento, una santella di grande fattura, frutto della generosità di tante persone. A tal proposito, oltre a ringraziare Alberto Carrara per la sua felice intuizione, e quanti fra alpini e Carabinieri in congedo si sono dati da fare per la sua realizzazione, desidero ringraziare anche i gestori della vicina trattoria “Dal Corla” Ester Nembrini e Duilio Fiammarelli”.
L’inaugurazione della santella si svolgerà sabato 6 giugno, alle 16.30, alla presenza di autorità civili, religiose e militari. La benedizione sarà impartita dal parroco di Casale e Abbazia don Claudio Federici (invitato anche l’ex-parroco don Filippo Bolognini). A seguire, la S.Messa celebrata dal Cap. cappellano militare del Raggruppamento Subacquei e Incursori “Teseo Tesei” della Marina Militare Italiana di stanza a La Spezia don Marco Bresciani.
T.P.