Festa per il 50° di sacerdozio di don Adriano Peracchi
E’ stata una bella festa di comunità. La chiesa parrocchiale di S.Barbara di Bondo Petello lo scorso 4 ottobre era piena di gente, che voleva salutare don Adriano Peracchi, per manifestare con la sua presenza e la sua vicinanza l’affetto che per tanti anni ha nutrito per il suo “don”, proprio nel 50° anniversario della sua ordinazione sacerdotale. Tutti riuniti insieme, come succedeva fino a pochi anni fa, per festeggiare questo importante traguardo, che va oltre l’aspetto squisitamente religioso, per guadagnare in fatti valenze sociali, di umanità, amicizia, condivisione.
Don Adriano Peracchi, infatti, è stato molto importante per la comunità bondese, un punto di riferimento significativo, e quando si è vista tutta quella gente in chiesa non sembrava che il “don” fosse andato via dalla frazione già da quattro anni. Forse riecheggiano ancora in molti di noi le sue “prediche” dall’altare, le sue parole forti, incisive, dirette, a volte dure, ma sempre circostanziate e appropriate. Ma ormai è da quattro anni che don Adriano Peracchi se ne è andato dalla “sua” Bondo Petello; non ce ne voglia don Renato, l’attuale parroco, ma gli anni trascorsi da don Adriano in mezzo a noi, agli adulti come ai bambini, non si possono dimenticare facilmente. Segno che ha operato bene, facendosi corpo in mezzo a noi, come uno di noi.
Alla Messa concelebrata c’erano diversi sacerdoti: oltre al parroco don renato Del Bello, alcuni amici di don Adtiano, come don Bruno Ambrosini, e don Emilio Brozzoni. Ma anche alcuni amici provenienti direttamente dalla Bosnia-Erzegovina, dove negli anni ’90, durante quei tristi anni di guerra, si era recato con il comitato “Bergamo per Kakani”.
Bello il momento comunitario del pranzo, allestito nella Casa della Comunità: un pranzo conviviale, fraterno, che ci ha regalato ancora un don Adriano protagonista, parlando di povertà, di aiuto, di solidarietà. Due i regali: un cappotto per l’inverno, dai suoi ex-parrocchiani, e un quadro con rappresentati alcuni luoghi della Bosnia, dai suoi amici d’oltre Adriatico.
Nativo di Gazzaniga, don Adriano è stato ordinato prete dal vescovo Clemente Gaddi nel 1965 – l’anno in cui si concluse il Concilio Vaticano II. Dopo dieci anni passati a Bonate Sotto, dal ’65 al ’75, ha risieduto per vent’anni a Gazzaniga, per poi impegnarsi come parroco a Bondo Petello, dal 1996 al 2011. Ora, vive al Monterosso, a Bergamo, in una comunità di accoglienza della Caritas per donne e bambini. Impegnato in numerosi progetti di integrazione delle persone con disabilità e di educazione alla pace, è stato per tutti un “uomo di confine”, vivendo sempre nella condizione di ospitare ogni “altro” che si trovasse sul suo cammino.
“Mi sono sentito commosso – ha commentato don Adriano Peracchi, in merito alla festa tributatagli dalla comunità di Bondo Petello in suo onore – Una festa semplice, sobria, molto toccante. Ho avvertito tanto affetto”.
S.P.