Vipiteno: alpini di Albino e Nembro donano vestiario a 44 migranti richiedenti asilo
Dai programmi alle opere, dalle parole ai fatti. Il volontariato è una dimensione concreta della vita, una spinta interiore a fare il bene dell’altro, con amore, gratuità, disinteresse. Ben lo sanno alcuni alpini di Albino e Nembro, che recentemente sono stati protagonisti di un grande gesto di solidarietà verso un gruppo di migranti richiedenti asilo. Una quarantina di giovani asilanti, provenienti da Siria, Etiopia, Somalia e altri Paesi africani, che, soccorsi in mare aperto dalla Marina Italiana e fatti sbarcare a Lampedusa, sono stati poi indirizzati a Vipiteno, in Alto Adige. Qui, sono stati sistemati presso l’ex-caserma “Serafino Gnutti”, che si trova in località “Prati di Vizze”, trovando accoglienza e generosità da parte delle penne nere altoatesine, unitamente ai volontari della Caritas di Bressanone, coordinati da Marion Rottensteiner.
La struttura dispone di quattro cucine per ogni undici persone, sale da pranzo, servizi igienici e una sala scolastica per corsi di lingua; tramite una scala esterna si raggiungono undici camere da letto con quattro posti letto e un piccolo salotto al piano di sopra. A dirigere la struttura è il membro della Caritas Romina Keim.
Ebbene, da qualche anno, proprio gli alpini di Vipiteno sono gemellati con un gruppo di alpini della Val Seriana, che hanno come riferimento l’alpino Moretti a Nembro e l’alpino Carrara ad Albino. Questi, saputo della presenza dei migranti a Vipiteno dal Maresciallo Ignazio Badagliacco, ultimo comandante della caserma “S.Gnutti” (chiusa negli anni ’80) e dal Maresciallo Luigi Faggio, di stanza alla caserma “Menini-Caroli” di Vipiteno (qui, ha sede il 5° reggimento alpini, battaglione “Morbegno”), si sono prontamente mobilitati, evidenziando ancora una volta il loro spirito di solidarietà e di sostegno ai più deboli. Così, in poco tempo, hanno raccolto fra amici e parenti, e anche alcune aziende, un certo quantitativo di capi di vestiario civile, perché tornasse utile ai giovani migranti, soprattutto nel periodo invernale. E, siccome questi sono ospitati in una caserma dove si allarga un vasto prato, gli alpini seriani hanno pensato bene di donare ai giovani asilanti anche due capre e due galline, per spendere così, in modo utile, il tempo libero a loro disposizione, magari provando ad allevare alcuni animali domestici. Da segnalare che già i giovani migranti svolgono piccoli lavoretti all’interno della comunità locale, alla pari di quanto fanno altri gruppi di asilanti dislocati in altri centri italiani.
Ti.Pi.






