Nato a Nembro 42 anni fa, ma residente ad Albino, Matteo Marcassoli è sposato e papà di due bimbe di 8 e 4 anni. Dal 2000, è titolare dell’agenzia viaggi Cocoisland, affiliata LeMarmotte. Impegnato in campo sociale e culturale, è stato presidente dell’Associazione Commercianti di Albino per più di sette anni; attualmente è presidente della Assoviaggi Bergamo e componente del consiglio di presidenza nazionale della stessa. E da poco più di un anno ricopre il ruolo di presidente del Complesso Bandistico di Albino.
È un amante della musica?
Sono un amante di musica senza potermi definire un esperto o un appassionato di un genere in particolare. La musica ha sottolineato o accompagnato alcuni tra i momenti più piacevoli e importanti della mia quotidianità. Credo che la musica da banda incarni questo spirito, quasi come fosse la sua missione privilegiata, nell’essere presente ad alcuni tra gli appuntamenti dell’anno più importanti della società civile e religiosa.
Come si è avvicinato al Complesso Bandistico di Albino?
Un paio di anni fa, per caso, quando Paolo Ghilardi e Ferruccio Zanetti, in qualità di vice-presidenti, mi chiesero di assumere la carica di presidente, subentrando ad Ettore Margosio, che da circa dodici anni ricopriva con passione tale ruolo. Non nascondo le perplessità iniziali, dovute alla mia totale incompetenza. Lì per lì ripensavo al mio non saper mettere in fila nemmeno due note, forse non ero la persona giusta. Dell’ambiente con il quale mi sarei misurato conoscevo a malapena dove fosse la sede, qualche strumentista conosciuto negli anni, magari come cliente, e poco più. Ma poi, per carattere, ha prevalso la voglia di essere a servizio di una realtà che credeva in me; così, ho accettato con un senso di forte gratitudine per la fiducia che più di 50 persone riponevano in me.
Quali le tappe più importanti della storia della banda?
La storia della banda è di vecchia data: nasce nell’allora Comune di Bondo Petello il 5 novembre 1883, durante il Regno d’Italia, con il nome di “Società Musicale di S.Cecilia”. L’attuale statuto del “Complesso Bandistico di Albino”, legalmente costituitosi il 21 gennaio 1992, riconosce le sue origine storiche nei precedenti Corpi Bandistici che in un secolo hanno operato sul nostro territorio.
Dopo le due guerre mondiali, la banda rinasce alla fine del 1945, su iniziativa del prevosto di Albino don Pietro Gamba: un primo tentativo risultato poi vano; quindi, in modo più deciso dal 1950, mediante lettere di reclutamento e recupero degli strumenti musicali. Esattamente nel 1952, all’interno del locale cotonificio Honegger, si ricostituiva il “Corpo Musicale Aziendale Honegger”, come testimoniato da Giuseppe Calvi, che fu ispiratore e anima della banda dal 1952 al 1994, per ben 42 anni.
Nel 1963, la banda si stacca dal cotonificio; e nel 1964 cambia anche la sede, messa a disposizione dal Comune in Piazza San Giuliano, ove resterà fino all’inaugurazione dei nuovi locali, presso la scuola media “G.Solari”, avvenuta il 5 ottobre 1986.
Molti i maestri succedutisi negli anni. Dal 1977 il direttore è il grande Maestro Savino Acquaviva, dalla grande personalità e riconosciuta professionalità.
Quali le “sezioni” in capo al Complesso Bandistico di Albino?
Innanzitutto, l’Orchestra Fiati, fiore all’occhiello del nostro sodalizio, che ha ottenuto riconoscimenti lusinghieri in Italia e all’estero, esibendosi in concorsi e collaborazioni prestigiose. Quindi, la Junior Band, nato nel 1996 per insegnare agli allievi strumentisti a suonare in gruppo. Alla direzione si sono avvicendati i maestri Cristian Crevena, Peter Zani, Ferruccio Zanetti. Dal 2009, la formazione è stata affidata a Michele Margosio. Poi, la banda vera e propria, il “cuore” del nostro Complesso Bandistico, che partecipa a feste e manifestazioni civili e religiose, diretta dal trombettista Stefano Carrara. E, per chiudere, la “Scuola di Musica Giuseppe Calvi”, che è il vivaio della banda, nel quale insegnanti altamente qualificati formano giovani che entreranno a far parte del gruppo. I corsi si differenziano in propedeutici, di orientamento, di approfondimento, di perfezionamento
Quali gli impegni per il 2016?
Quattro i concerti a luglio: Villa di Serio (5 luglio), Nembro (14 luglio), Selvino (15 luglio); Albino (17 luglio). Quest’ultimo, in Piazza San Giuliano, è un appuntamento seguito da centinaia di persone, un vero e proprio evento musicale, caratterizzato da un tema artistico scelto dal direttore Acquaviva, che vede impegnata la banda da sei mesi, con prove ogni martedì sera, dalle 20.30 alle 22.30.
In autunno, poi, siamo impegnati nella preparazione del concerto di Natale. Significativa, negli ultimi anni, la presenza della nostra orchestra a Sotto il Monte Giovanni XXIII, dove veniamo sempre accolti con grande calore e riconoscenza.
E per il futuro?
Gli obiettivi nel breve periodo sono legati ad una maggiore diffusione della cultura musicale, soprattutto attraverso l’azione della scuola allievi e della Junior band. Cercheremo approcci con il mondo della scuola e momenti di svago in cui avvicinare i bambini a questo fantastico mondo. Un primo grande lavoro di relazioni con tutte le realtà associative e culturali che ci circondano servirà a creare occasioni nuove di esibizione, ma il vero obiettivo è quello di ripensare a qualche “trasferta musicale”, durante la quale creare occasioni di scambio con altre formazioni musicali.
Sogni nel cassetto?
La grande passione e dedizione da parte di tutti i componenti della scuola allievi, della Junior Band, della banda e dell’Orchestra tutta, è stato il primo aspetto che mi ha colpito, fin da subito. Un ambiente giovane, con una gran voglia di “vivere di musica”. E’ su di loro che bisogna investire in futuro. A partire dalla scuola allievi, con un’accurata scelta dei maestri, tutti diplomati e altamente qualificati. Il maestro Savino Acquaviva ci darà in questo ambito un grande supporto, perché crediamo sia di fondamentale importanza partire con il piede giusto. E vorrei citare anche il grande apporto di Michele Margosio, in veste di Maestro della Junior Band, e di Marco Moratti, come Maestro della Banda. Anche loro, giovani cresciuti in mezzo a noi, e ora investiti di un grande senso di responsabilità nel ruolo che ricoprono.
Lo sforzo sarà pertanto volto a far crescere sempre più un senso di sana appartenenza, non solo in quello che chiamo in nostro vivaio, ma anche per far percepire a tutto il Complesso Bandistico che questo è un bel modo di incrociare esperienze di vita diverse, ma accomunate da un grande e sano passatempo.
Un grazie di cuore a chi spende tempo e mi aiuta, giorno dopo giorno, a capire sempre qualcosa di più di questo splendido mondo, aperto sulla comunità tutta di Albino. In attesa di un nostro concerto, se vi capita di passare fuori dalla nostra sede, in uno dei prossimi martedì, qualche nota sarà anche per voi: la porta è sempre aperta e ci piacerebbe raccontarvi e farvi conoscere ancora qualcosa in più.
Ti.Pi.








