Tutto secondo copione. E anche quest’anno la tradizione si ripete. Per iniziativa del gruppo “Amici del Presepio”, ritorna in calendario l’iniziativa “Vall’Alta e i suoi presepi”, che vede in esposizione due natività, precisamente quella allestito in via Monte Grappa, nel centro storico della frazione, vicino alla chiesa parrocchiale, e quell’altra, realizzata nella casa privata del signor Anselmo Breda, in località Colle Sfanino, all’inizio della strada comunale che porta al santuario della Madonna di Altino. Un “doppio-presepe”, che ormai rappresenta una vera e propria istituzione, un appuntamento fisso, da segnare “in rosso” sul calendario delle festività natalizie, presente fin dal 1981. Sì, dal 1981: sono ormai 35 anni che questa tradizione si presenta agli affezionati cultori dell’arte presepistica o, quanto meno, di quanti amano rappresentare la natività con devota semplicità. Una tradizione che si distingue soprattutto per le sue valenze solidali e di condivisione umana che sottende, tali da qualificare ancor di più questa iniziativa natalizia, così amata da grandi e piccini. Ebbene, verrà allestito da sabato 24 dicembre (la “Notte di Natale”), fino all’Epifania, cioè fino a venerdì 6 gennaio 2017, ovviamente ad orari particolari: nei giorni feriali, dalle 14 alle 18; nei giorni festivi dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 19.
Come detto, questi due presepi fanno parte della tradizione di Vall’Alta, promossi dalla parrocchia di S.Maria Assunta e San Giacomo in Vall’Alta, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Albino, e la vicinanza di tante persone.
In merito all’aspetto solidale dell’iniziativa, cambia anche quest’anno la destinazione delle offerte raccolte. Nel corso degli anni, infatti, le offerte sono state destinate a vari enti, fondazioni, istituzioni, volontari: le popolazioni dell’Emilia colpite dal terremoto; la missione di Cochabamba, in Bolivia; la missione in Malawi; l’associazione “Getzemani”, della Francescana Custodia di Terra Santa, presente a Gerusalemme; la comunità cristiana che opera in Anatolia (Turchia); suor Angela Ghislotti; le Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth di Botticino Sera (Brescia), per la missione in Burundi.
Quest’anno, invece, le offerte verranno destinate ai fratelli e alle sorelle che vivono il dramma della guerra e della violenza in Medio Oriente. Andranno all’associazione libanese di volontariato “Oui, pour la vie” (Sì, in favore della vita), guidata a Damour da don Damiano Puccini (la mamma era di Cene), sacerdote toscano che, incardinato nella Chiesa Maronita, svolge il suo ministero in Libano, dai quartieri degradati di Beirut ai campi dei profughi provenienti dalla Siria e dall’Iraq, Paesi devastati dalla guerra.
Il Libano, da sempre un esempio di coabitazione pacifica tra le religioni, anche se è stato segnato da una guerra civile interconfessionale durata più di quindici anni, è oggi più che mai una “terra di rifugio”: ospita 2 milioni di profughi, di diversa etnia e diverso credo religioso. L’impegno di padre Damiano e della sua associazione è quello di cercare di costruire percorsi di riconciliazione, ricostruendo sulle “macerie” (anche interiori) che le violenze hanno lasciato. La via principale è quella della carità e della solidarietà, aiutando le povertà con distribuzione di pasti e allestimento di una cucina.
“L’incontro fra gli “Amici del Presepio” e padre Damiano Puccini – spiegano i volontari dell’associazione – è avvenuto durante il recente “mese missionario”: subito ci siamo assunti l’impegno di sostenere l’acquisto degli alimenti per la cucina, e questo non solo per l’aiuto materiale che si può offrire, ma soprattutto a seguito delle testimonianze di solidarietà e condivisione raccolte fra la povera gente”.
T.P.








