Una vita dedicata a caffè, cappuccini, drink e gelati, perché, spiega Damiano Zanga citando Benjamin Franklin, “non ci può essere un buon modo di vivere dove non c’è un buon modo di bere”. E per far uscire i clienti soddisfatti dai locali che ha gestito bisogna conoscere accuratamente i prodotti e studiare il mestiere, come ha fatto lui.
Damiano Zanga, classe 1953, di Dossello di Albino, dopo 35 anni di attività nel settore della caffetteria e della gelateria, sull’asse Bergamo-Albino, è da quest’anno in pensione. Logico, a bocce ferme, ripensare alla propria vita, alle tante esperienze maturate negli anni, ai tanti incontri fatti dietro ai banconi dei bar e nella gelateria albinese che lo hanno visto lavorare, intento a “servire” i clienti, sempre con un sorriso stampato sul volto, sotto due baffi che sprizzano simpatia.
Questo è Damiano Zanga, che tutti conoscono ad Albino per aver gestito fino a poche settimane fa, insieme al fratello Silvio, la ben conosciuta ed apprezzata gelateria “Peccati di Gola”, in via Mazzini 174.
“Beh, alla fine si ritorna sempre a casa – spiega Damiano Zanga – La mia passione, fin da giovane, era la musica, che coltivo ancora adesso: tutta la musica, indistintamente, di ogni genere, di ogni stile, basta che sia musica. E, così, dopo una prima esperienza come metalmeccanico, mi sono lanciato nel mondo delle discoteche, facendo il disc-jockey, e delle radio private; erano gli anni ’70 e ’80, ero uno dei pionieri. Ho lavorato a radio Bergamo Alta, a Radio Atlantide, e i alcune discoteche come dj, dal ’74 all’80. Poi, il primo rientro ad Albino. Era il 1982 e ho accettato di gestire un locale, a Fiobbio, il “Blue Bar”, al numero civico 1: un’esperienza che è durata solo alcuni mesi. Da lì sono andato a Bergamo, alla Celadina, a gestire il Bar Pesa, alla Celadina: quattro anni molto belli ed intensi. Ma la vera scommessa, l’esperienza che mi ha dato le più grandi soddisfazioni nel mondo della caffetteria, è stato il “Cafè de Paris”, un locale che esiste ancora adesso, in viale Papa Giovanni 36, davanti alla chiesa delle Grazie. Dal 1986 al 1998, 12 anni stupendi, fra centinaia di caffè, cappuccini e cioccolate; ma anche drink e aperitivi. Un via vai continuo, a tutte le ore del giorno, fra clienti habitué e gente di passaggio, nel pieno centro di Bergamo. Un’esperienza fantastica”.
“Poi, un’altra scommessa, rientrare ad Albino e aprire la gelateria “Peccati di Gola” – continua Damiano Zanga – Siamo nel 1996, una gelateria artigianale, con prodotti di qualità, arricchita poi da una saletta interna e, successivamente, da un dehors esterno. Un’esperienza appagante, portata avanti con mio fratello Silvio. Dallo scorso 28 marzo, però, ho detto stop: ho ceduto le mie quote a Diego, mio figlio, di 26 anni, già papà di Gabriele, e sarà lui ora a condurre la gelateria con mio fratello”.
Una persona eclettica Damiano Zanga: barista, gelatiere, ma anche imprenditore. Infatti, durante questi vent’anni di lavoro in gelateria, ha sperimentato diverse strade: per 15 anni è stato vice-presidente dell’ASCOM; per dieci anni è stato esaminatore al REC (Registro Esercenti il Commercio); e fondatore ad Albino, alla fine degli anni ’90, dell’ACEA (Associazione Commercianti ed Esercenti di Albino). Inoltre, ha avviato diverse iniziative. “Per esempio, il progetto “Idea Gelato”, in collaborazione con l’azienda Mondogel, di Camnago di Lentate sul Seveso (Monza), per promuovere il know-how a persone che volevano aprire una gelateria – sottolinea Damiano Zanga – In pochi anni, ho favorito l’apertura di dieci nuove gelaterie, fra cui un’altra “Peccati di Gola”, aperta a Bergamo, alla Colognola, di fianco alla Banca di Credito Bergamasco. Una bella soddisfazione”.
Sono le passioni, i tanti interessi, che hanno caratterizzato la vita di Damiano Zanga. Dicevamo della musica, ma anche l’andare in bicicletta, il viaggiare (ha viaggiato in tantissimi Paesi, di tutti i Continenti); senza dimenticare il calcio. “Ho allenato tante squadre – conclude Damiano Zanga – La Nembrese, l’AlzanoCene, l’Oratorio Albino e tante altre. Il mio sogno, se la salute me lo consente, è impegnarmi ancora con l’Oratorio Albino, magari allenando la Scuola Calcio. Si vedrà”.
Ti.Pi.









