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Home Albino Scuola S.Anna

Una realtà ultratrentennale dalla voce dei protagonisti

2 Dicembre 2013
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Una realtà ultratrentennale dalla voce dei protagonisti

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Alla nostra scuola il primo passo è già stato fatto: Take the 1st Step!

Un particolare scambio di auguri

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In questo numero di Paese Mio viene dato spazio alle mille voci che compongono il coro e il cuore della Scuola Sant’Anna, voci in armonia ognuna con la propria tonalità, il proprio ruolo

Lucio Lucchetti, gestore della Cooperativa Nuovi Orizzonti

La Cooperativa Nuovi Orizzonti è nata nel 1979 grazie all’impegno di un gruppo di genitori che volontariamente si riunirono per continuare a gestire la scuola che le Suore Figlie del Sacro Cuore si trovarono costrette a lasciare. La gestione iniziò ufficialmente nel 1979 da parte di 13 genitori soci e della suora Direttrice della Casa Madre di Albino.

La scuola primaria e secondaria di primo grado S. Anna è una delle pochissime realtà a livello nazionale di gestione volontaria da parte di genitori che si impegnano quotidianamente perché credono che famiglia e scuola possano realmente collaborare per l’educazione e la crescita dei ragazzi.

La Cooperativa è amministrata da un’Assemblea di soci e da un Consiglio di Amministrazione votato da questi. Pur potendo presentare delle proposte, non ha alcuna ingerenza in ciò che concerne la parte didattica, spazio che rimane assolutamente di competenza degli insegnanti e della Coordinatrice didattica.

I genitori sono presenti negli organi istituzionali, nell’assemblea dei soci, nel Consiglio di Amministrazione e nella rete AGESC, sono riuniti in una rete di assoluto volontariato, per amministrare la scuola e per prestare aiuto vero laddove sia necessario. Tutti i lavori di manutenzione del giardino, della scuola vengono realizzati da papà falegnami, imbianchini, idraulici, ma anche ragionieri, ingegneri, che il sabato mattina, volontariamente, vengono a scuola e “lavorano”.

Ci sono poi genitori che si prestano per preparare i molteplici momenti di aggregazione: la castagnata, la festa di Natale, gli Open Day, la festa di fine anno, la gita delle famiglie. Molte mamme si inseriscono anche nell’attività didattica, aiutando le insegnanti nella realizzazione di lavoretti, nella creazione dei costumi per la realizzazione dello spettacolo teatrale di fine anno, nelle uscite didattiche e affiancando le insegnanti nel controllo e nella gestione della ricreazione “lunga”, quella dopo il pranzo. Nella nostra scuola i momenti non didattici vengono gestiti proprio da volontari, come il pre e il post scuola che è gestito interamente da anni da un nonno volontario.

Lo spazio compiti organizzato al termine delle lezioni, sia per i bambini della primaria che per i ragazzi della secondaria, viene gestito da personale qualificato.

Anche gli insegnanti vivono in prima esperienza il volontariato, mettendosi a disposizione in progetti che li vedono impegnati anche fuori dell’orario di lavoro.

Tutto questo lavoro viene portato avanti con fatica e impegno perché siamo convinti che l’adulto che si mette in gioco insegna ai bambini e ai ragazzi che è importante dedicarsi agli altri, gestire il proprio tempo in modo serio, che è importante costruire rapporti sinceri e di solidarietà e buone relazioni con gli altri.

E’ importante impegnarsi personalmente per gli altri perché in questo modo si cresca come persone e si diventi realmente più ricchi….non di soldi, ma di amore!

 

Giuliana Lanzi, coordinatrice didattica

Nessuno si educa da solo ma ci educhiamo gli uni gli altri (dallo statuto della Cooperativa Nuovi Orizzonti).

Educare è il modo più profondo e ricco per trasmettere uno stile di vita e per far crescere un pensiero individuale personale nei confronti di tutto ciò che ci circonda e che costruisce la nostra unica soggettività. Unico requisito perché l’educazione non sia vuota di significato, ma che permetta alle persone di crescere più coscienti e più responsabili di sé e degli altri, è la sincerità della corrispondenza tra le parole che gli educatori dicono e le azioni che compiono ogni giorno.

L’educazione dei figli non è compito che si possa delegare.

In prima persona spetta ai genitori che, secondo i propri criteri, scelgono di farsi affiancare dalle persone di cui apprezzano lo sguardo sulla vita e di cui si fidano: insegnanti, nonni, ecc. che a loro volta interagiscono per raggiungere gli scopi migliori, ognuno secondo le proprie competenze.

Quanto espresso sopra serve a comprendere quanto sia vero e profondo il pensiero di Paolo VI: Nessuno si educa da solo, ma ci educhiamo gli uni gli altri, che la nostra scuola ha scelto come guida per il proprio progetto educativo. Ognuno di noi è a propria volta educatore ed educato.

Così, definirsi appartenenti ad una scuola cristiana non avrebbe alcun significato se le sue componenti (ragazzi, genitori, insegnanti, volontari, nonni,…) non operassero tenendo presente il comandamento di Gesù: Amatevi gli uni gli altri; un invito questo ad agire ogni giorno con il massimo della responsabilità e dell’impegno per dare il meglio di sé con onestà, ciascuno secondo le proprie competenze, ma tutti insieme tendenti allo stesso scopo:

Un uomo migliore per una società migliore e per un mondo migliore.

 

fra Giambattista Ghilardi, guida spirituale e insegnante

La scuola S. Anna è una scuola paritaria cattolica, presente sul nostro territorio da un centinaio di anni e da sempre apprezzata per la qualificazione didattico-educativa. Questa è la dichiarazione d’inizio del Piano dell’Offerta Formativa della scuola.

Scuola paritaria cattolica, dunque! È una caratteristica peculiare. I fondatori e i genitori soci, che nel corso degli anni si sono avvicendati alla guida della Cooperativa, hanno inteso mantenere e attuare il progetto educativo che fu ispiratore della scuola prima e della Cooperativa poi, una formazione reciproca tra i vari componenti della Scuola.

La nostra Scuola ha evidenziato la sua capacità di tradurre il fine dell’educazione cristiana in un progetto culturale che, attraverso lo studio e l’insegnamento, si traduce nella formazione completa dell’alunno. È proprio questa la sfida: dimostrare quanto l’educazione cristiana sia strettamente collegata allo sviluppo integrale della persona, alla sua libertà, al suo desiderio di verità.

La scuola offre l’opportunità di un supporto, tramite il colloquio individuale, sia con la psicologa che con il frate sacerdote, professore di religione, al fine di far emergere in tutte le sue specificità le qualità del ragazzo.

La nostra, come tutte le scuole cattoliche, pone le domande di senso sulla vita e fiduciosa sa che in Cristo Gesù questo Amore si è rivelato come Amore gratuito e misericordioso: è la fede in Cristo che motiva la sua proposta formativa di educazione. Per questo motivo la scuola ha optato per il modulo di due ore per l’insegnamento della religione cattolica, un’ora in più per riuscire a curare questo importante aspetto.

Nella scuola cattolica, la dimensione comunitaria è sostenuta e fondata su una solida roccia che è l’amore preveniente e gratuito di Dio manifestatosi in Cristo Gesù. Questo è un aspetto qualificante della scuola cattolica, soprattutto in considerazione del fatto che essa è chiamata a costituirsi in comunità aperta, capace di accogliere alunni e famiglie provenienti da differenti contesti culturali e sociali.

Dalla primavera scorsa è stato recuperato all’uso suo proprio il luogo di culto presente all’interno della scuola: ne è venuto un gioiello di fede! La Chiesa di Gesù Maestro, questo è il nuovo nome ad essa dato, si pregia di un grande, maestoso e bellissimo mosaico posto in bella vista nell’abside del presbiterio che accoglie tutti e a tutti, bambini e maestre, ragazzi e professori, dirigenti, personale scolastico e genitori si propone come unico grande maestro di vita!

La Statua della Madonna di Medjugorje, regina della Pace, è mamma e maestra come ha detto il nostro vescovo Francesco il 27 ottobre scorso, perché, come mamma, si accorge del bisogno dei suoi figli e perché, come maestra, è stata la prima ad affidarsi totalmente a Dio e a consigliarci di “fare quello che Gesù ci dice”.

I quattordici preziosi quadri della Via Crucis, opera del pittore conterraneo Emilio Nembrini, e generosamente prestati dal nipote, invitano a scoprire in un intimo e religioso percorso, il valore del sacrificio e la gioia finale del dono di sé.

 

Claudia Bertocchi e Francesca Rota, maestre nella scuola primaria

Da alcuni anni noi, Claudia e Francesca insegniamo in questa scuola. Io, Claudia, ho iniziato questa esperienza nel 2007, Francesca nel 2002.

Abbiamo incontrato persone speciali che sono state per noi delle guide importanti e che ci hanno trasmesso i valori e il progetto educativo di questa scuola che si ispira ai principi dell’educazione cristiana.

Entrambe, con gli anni, abbiamo scoperto che essere insegnanti non è un semplice lavoro, ma è una vera e propria missione; noi docenti rappresentiamo un punto di riferimento importante per i bambini che si trovano inseriti in un contesto socioculturale caratterizzato da discontinuità e frammentazione. A volte questa responsabilità si sente: grazie al legame autentico e sincero che costruiamo con le colleghe e al rapporto di fiducia che ci lega ai genitori, riusciamo ad affrontare le sfide che la scuola ci regala ogni giorno.

Pur avendo ancora molto da imparare, i bambini possono essere per noi dei maestri di vita; loro ci insegnano e ci ricordano tutto ciò che, diventando adulti, spesso perdiamo e dimentichiamo: la spontaneità, la risata contagiosa, la curiosità, la fantasia e la libera immaginazione.

Ci piace pensare a loro come piccole creature che stanno crescendo, ma che aiutano anche noi docenti a crescere e a migliorarci. Questo è il bello del nostro mestiere!

 

Alen Poloni, vice coordinatore e insegnante nella scuola secondaria

Lavoro in questa scuola da un decennio e l’ho vista crescere anno dopo anno, miglioramento dopo miglioramento. Sì, perché nonostante un lungo e glorioso passato, nonostante l’età avanzata, la Scuola Sant’Anna ha dovuto crescere ancora, una crescita imposta da nuove esigenze di vario genere, da quelle educative a quelle economiche.

Se mi guardo indietro e osservo ciò che è stato in tutti questi anni, la cosa che vedo in primo piano è una lunga fila di problemi superati uno ad uno. Superati, abbattuti, aggirati, disintegrati, smontati, valorizzati… molteplici i modi in cui ho visto crescere questa scuola: multiformi le difficoltà, multiformi le reazioni. Credo che tutto ciò sia stato possibile semplicemente perché questa scuola e, ovviamente le persone che fanno vivere questa scuola, hanno creduto nella possibilità di crescere, anzi, hanno creduto nella necessità di crescere.

A guidare questo cambiamento è stato un credo, sono state delle idee. Su tutte un’idea di scuola.

Ho sentito sin dall’inizio una grande affinità con l’idea di scuola della Scuola Sant’Anna, un’idea capace di mantenere in grande equilibrio gli aspetti didattici con quelli educativi, un’idea attenta alla formazione globale della persona, un’idea ispirata alla passione e all’accoglienza. Ecco, questa grande affinità, il sentire che la mia idea di scuola era ed è vicinissima all’idea di scuola di questo istituto è stato il motivo principale che mi ha spinto a rimanere così a lungo.

Insegnare in questa scuola è un’esperienza unica: il corpo docenti è molto armonico ed estremamente affiatato, tanto che la condivisione di ogni aspetto della vita scolastica è all’ordine del giorno. Gli studenti forniscono ogni giorno stimoli e motivazioni inediti e il rapporto coi genitori è all’insegna della collaborazione.

Quello che ho tracciato potrebbe sembrare un quadro eccessivamente idilliaco, e forse lo è, ma del resto il punto di vista che esprimo è il punto di vista di un lavoratore, e non mi pare sia facile trovare quadri idilliaci disegnati da un lavoratore dipendente. Lavorare in questa scuola è una grande opportunità professionale.

Per tutto questo se oggi mi volgo in avanti e getto lo sguardo verso il futuro, intravedo un’orda di problemi pronti ad aggredire questa scuola e mi sento dire senza paura:

AVANTI IL PROSSIMO!

 

Mirella, una mamma

Ho raccolto con molto entusiasmo l’invito della mia scuola S. Anna per descrivere l’esperienza di genitore attivo e collaborativo.

Essere genitori qui vuol dire avere l’opportunità di interagire in diversi ruoli, nel mio caso quello della rappresentante di classe, cioè una figura che non si limiti alla partecipazione alle riunioni ed alla raccolta delle lamentele ma dia contributi considerati preziosi, idee per migliorare la qualità dei servizi e aiuti pratici per la preparazione di eventi. Il rappresentante è anche il collante giusto che con equilibrio fa da tramite ma che sa rispettare i ruoli dirigenziali e didattici dell’istituto.

Quando sono a scuola i miei figli sorridono e gli altri allievi apprezzano le nostre partecipazioni: ne conosco veramente tanti e li vedo crescere con orgoglio e soddisfazione.

L’esempio più bello da donare ai nostri figli è mostrare loro che un clima familiare ci permette di realizzare progetti con più entusiasmo. Non serve molto per organizzare la Messa di Natale, qualcosa di più per la festa di fine anno e le varie riunioni, ma, credetemi, è la migliore terapia contro lo stress e i problemi che ci assillano quotidianamente.

 

I ragazzi di quinta elementare

Carissimo amico,

ti vogliamo scrivere perché sappiamo che stai per iniziare la tua avventura scolastica e quindi ti vorremmo invitare a visitare la nostra scuola che non è affatto male.

Sappiamo che a te piace molto giocare, quindi inizieremo da qui. Nella nostra scuola c’è davvero tanto spazio dove giocare: due campi di calcio, uno piccolo di basket, un campetto dove ci si può rincorrere e giocare a nascondino. Durante la stagione fredda o quando piove, ci si può divertire nella grande palestra o nella palestrina, una piccola palestra piena di specchi e con il parquet. In questi spazi ogni anno pratichiamo uno sport diverso: calcio, basket, pallavolo e quest’anno anche rugby! Pensa che durante l’anno scolastico facciamo diverse giornate sportive e di atletica. La più bella secondo noi è quella organizzata nell’ultima settimana di scuola: la giornata multi sportiva. Durante questa attività i bambini della primaria e i ragazzi della secondaria praticano un sacco di sport come l’aerobica, il karate, il judo, il tiro con l’arco, l’atletica, il basket… insomma, si sbizzarriscono in tutti gli sport. Durante uno dei due quadrimestri pratichiamo anche il nuoto presso la piscina Vigor. Noi ormai, dopo cinque anni, siamo diventati abili nuotatori e mai, credici, è annegato nessuno!

Durante la festa di fine scuola, a giugno, viene premiato l’atleta dell’anno cioè chi si è distinto nello sport non tanto perché bravo ma perché particolarmente rispettoso delle regole e degli altri.

Sei un bambino tecnologico? Beh, nella scuola S. Anna troverai un laboratorio d’informatica con più di trenta computer su cui lavorare e imparare vari programmi.

Sei un artista? Qui troverai un bel laboratorio pieno di colori, tempere, pennarelli, cartoncini, pennelli con cui potrai disegnare, colorare o costruire. La nostra ingegnante di arte è proprio una che se ne intende e ci aiuta a buttare fuori tutta la nostra creatività!

Sei un musicista? Quest’anno sarà l’anno della musica e in una settimana di febbraio faremo tantissime attività musicali senza portare a scuola un libro!

Sei un mangione? Da noi c’è una grande mensa e i pasti vengono cucinati direttamente a scuola dalla cuoca che è proprio brava; se non stai tanto bene, ti cucina delle cose apposta per te! Il nostro piatto preferito? La pizza!

Ami viaggiare e vedere tante cose? Noi facciamo molte uscite didattiche e gite: le maestre sono convinte che noi impariamo di più quando vediamo le cose di persona. Noi sappiamo solo che è proprio bello andare in gita tutti insieme! Quando andiamo in gita, noi indossiamo tutti la tuta della scuola che è rossa, così le maestre non ci perdono! Molte sono le gite che ci sono piaciute: la più interessante è stata quella che abbiamo fatto in quarta a Torino per visitare il Museo Egizio. Quest’anno andremo alla Torre del Sole per conoscere il cosmo, a Brescia per vedere cosa ci hanno lasciato i Romani e a Montisola per vedere l’ambiente lacustre… Per viaggiare devi usare bene la lingua inglese. Beh, da noi le ore d’inglese in una settimana sono tante: in prima sono due, ma poi diventano tre. Dalla classe terza l’inglese viene svolto da una professoressa che insegna anche nella scuola secondaria, per dare continuità al lavoro. Pensa che poi nell’arco di un quadrimestre c’è anche un laboratorio tenuto un’insegnante di madrelingua inglese che ci aiuta a perfezionare la nostra pronuncia.

Sei un attore? Qui ti potrai esprimere perché durante l’anno seguiamo spettacoli teatrali in inglese o in italiano nel nostro grande teatro. Quasi tutti gli anni noi bambini realizziamo uno spettacolo che mostriamo ai genitori durante la festa di fine anno.

Sei anche uno studente? Vogliamo dirti che alla nostra scuola si imparano davvero tante cose. Le maestre sono simpatiche ma soprattutto sono molto pazienti con tutti, ossia aiutano anche i bambini che fanno fatica… figuriamoci quelli bravi quante cose possono imparare!

Allora ti abbiamo convinto? Ti aspettiamo nella scuola S. Anna! Ciao!

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