Cesare Maffeis
Sindaco e assessore ai Servizi Sociali di Cene
Nato ad Alzano Lombardo, ma residente a Cene, Cesare Maffeis ha 45 anni. E’ medico, specialista in geriatria, direttore sanitario in alcune strutture sanitarie della Bergamasca. A livello amministrativo è da quattro anni sindaco di Cene, ma anche assessore ai Servizi Sociali. Omeopata convinto, è musicista (fino al 2000 a livello professionistico), tanto da trasferire le sue conoscenze musicali in campo sanitario, promuovendo la musicoterapica su malati di Alzhaimer. A lui la redazione di Media Valle rivolge alcune domande per conoscere meglio la sua attività in ambito sociale, relativamente al territorio di sua competenza.
Come sta andando l’esperienza amministrativa?
L’assessorato ai servizi sociali è divenuto più impegnativo rispetto a qualche anno fa, dove certamente i lavori pubblici occupavano uno spazio importante dell’attività comunale. Ma attenti, la crisi economica è ancor più crisi sociale e quindi le problematiche relative alla persona sono aumentate esponenzialmente.
Finora, qual è il bilancio del suo mandato?
Dal mio punto di vista bene, unendo l’esperienza medica e il lavoro sul territorio, la collaborazione con la nostra assistente sociale Luisa, si sta offrendo un tentativo di risposta alle ormai molteplici domande che provengono da varie categorie sociali. Non dovrei dirlo io, ma ho cercato di creare un terreno fertile e collaborativo, unendo le varie istituzioni che a Cene sono significativamente operanti sul territorio: associazioni, amministrazione comunale, scuola, oratorio, società sportive, ecc. Resto convinto che, in mancanza di risorse economiche, se non ci si aiuta creando rete e supporto reciproco, difficilmente impatteremo positivamente di fronte alle crescenti e complesse richieste della popolazione.
Quali gli interventi più significativi attuati nell’ultimo anno?
Il lavoro più importante è stato organizzare un sistema di supporto alle famiglie in difficoltà, identificarle, verificare il reale disagio e, se possibile, garantire un sostegno tangibile. Il lavoro più complesso è, come dicevo prima, implementare una rete di collaborazione che intercetti il disagio, ad iniziare dal bambino “difficile” sino ad arrivare alla famiglia, al genitore, all’adulto, che spesso si trova in condizioni di disperazione. Nello specifico, mi riferisco al progetto “Cene Cresce” che, oltre a determinare un tema comune annuale su cui il paese si impegna e lavora (quest’anno la scelta è caduta sulla Bellezza, nel suo significato più ampio), si è tradotto in un progetto di “scuola per genitori” di formazione ed aiuto alle dinamiche relazionali di crescita dei bambini e ragazzi. Devo ringraziare per questo la collaborazione dei prof. Roberto Radici, Lucia Castelli, Francesco Peracchi, del parroco don Camillo, dei ragazzi dell’Oratorio, del gruppo genitori e di tanti altri.
E’ stata, nel corso dello scorso anno, riadeguata anche la Biblioteca Comunale, ammodernandola in termini di arredo e tecnologia con Wi-fi gratuito sulla piazza antistante ed adiacente alle scuole. Ho istituito il Consiglio Comunale dei Ragazzi che andrà a scadenza di mandato in questi giorni e, speriamo, sia un ulteriore strumento di innalzamento della coscienza civica.
E il rapporto con il territorio? Con le associazioni di volontariato? Con la casa di riposo?
Cene ha una notevole rete di associazioni che operano in paese. Non scopro certamente io che l’Italia funziona, malgrado le continue incoerenze, grazie ad un tessuto di solidarietà vero, non pubblicizzato, silente ma operativo, composto da tante persone che senza alcun interesse sacrificano tempo e denaro per qualcosa in cui credono. Da assessore e sindaco devo dire che qualsiasi mia richiesta, nei quasi cinque anni di mandato, ha avuto risposta. Non li elenco tutti, perchè sicuramente dimenticherei qualcuno, ma ringrazio ciascuno per il tempo prestato e l’impegno dedicato a Cene. La Casa di Riposo, poi, rappresenta una voce importante nel bilancio dell’amministrazione comunale: è ormai l’unica rimasta pubblica in Bergamasca, visto che Brembate si sta esternalizzando. Le rette per gli abitanti di Cene sono decisamente basse, rispetto alla media regionale, e questo tanto per restare in tema di sostegno a famiglie sempre più in difficoltà economica. Resta complessa la gestione per questioni non tanto economiche ma organizzative, visto che la Regione Lombardia e lo Stato, con regole non sempre comprensibili da una logica comune, ci rendono difficile lavorare. Continuando comunque sul solco tracciato da Bortolotti e Valoti, abbiamo mantenuto tale servizio, ammodernando continuamente l’immobile ed ulteriori interventi sono previsti anche per il futuro.
Quali i programmi per il futuro?
L’attenzione per il futuro è rivolta alle famiglie, unità sociale determinante e fondamentale, mai difesa in questi anni a tutti i livelli. La crisi lavorativa impedisce ormai di collocare nel mondo delle professioni quei ragazzi che “non hanno voglia di studiare”, restando privi di un impegno ed una tensione verso la vita ed il loro destino, privandoli di un’ambizione; resta complesso per il genitore educarli. Ovunque, tutto è frutto di discussione, scarsa tolleranza all’altro, poco disponibilità al confronto. L’istituzione deve proporre rete e, ove non ci sia dialogo tra amministrazione comunale, scuola, parrocchia ed associazioni. In altre parole, dove non ci sarà collaborazione, sarà dura dare una risposta al disagio. Da soli difficilmente si riuscirà a lavorare.
T.P.






