Sempre e comunque, “Biligòcc”
Pioggia, nebbia, umidità, ma nonostante tutto i “biligòcc” di Casale hanno fatto centro. Ancora una volta hanno fatto il loro dovere, riuscendo a richiamare tutti gli appassionati delle dolci e gustose “caramelle” di castagne nella tradizionale «Sagra dei biligòcc», andata in onda domenica 2 febbraio, in un clima che sapeva più di autunno che d’inverno. E, tuttavia, tutti ad applaudire la castagna affumicata e bollita, i “biligòcc” appunto, che qui a Casale sono stati offerti ai visitatori fin dal mattino, forti della disponibilità dei volontari del Gruppo Culturale «Amici di Casale», che da ben 25 anni rinnovano questa tradizione. Chi dalla Val Seriana, chi dalla Val Cavallina, in molti sono saliti nel borgo di Casale, a pochi tornanti dal Passo del Colle Gallo, per immergersi nei profumi della tradizionale festa dei “biligòcc”, una particolare lavorazione, che permette di trasformare le castagne in morbidi e farinosi dolcetti: un dolce prelibato, dal gradevole sapore di affumicato, apprezzato non solo nelle valli bergamasche, ma ormai anche fuori provincia.
I primi visitatori sono arrivati in frazione già al mattino, anche prima della S.Messa delle 9.30, quando già si erano disposte le bancarelle con i “biligòcc doc”, quelli venduti dai volontari della frazione negli speciali sacchetti con il tipico marchio “Biligòcc di Casale”, depositato all’ente “Marchi e Brevetti” di Pescara, tramite la Camera di Commercio di Bergamo. E piano piano, ad ondate, è fluita per tutta la giornata, soprattutto nel pomeriggio, dove ha apprezzato la scenografia allestita dai volontari: bancarelle di castagne, di mele, di prodotti a base di castagne (mondine, farina, pane a base di farina di castagne); anche una bella “padellona” bucherellata per la cottura delle caldarroste, un classico autunnale “fuori stagione”.
E tante bancarelle, dicevamo. Non solo quelle richiamate dai volontari, ma anche quelle dei prodotti tipici locali (formaggi, salumi, vino, frutta, verdura, miele), che fanno riferimento al progetto “Mercato e cittadinanza”, per valorizzare la tradizione e la cultura imprenditoriale e produttiva locale, ma soprattutto per proporre sui banchi del mercato prodotti agricoli “a chilometro zero”. Sono gli stessi produttori che sono presenti mensilmente ad Albino al “Mercato Agricolo”.
Certo, non c’è stato il pienone di certe altre annate, ma gli organizzatori sono contenti. Soprattutto per la duplice valenza dell’iniziativa, che colpisce sempre nel segno: da una parte, è l’ennesima occasione per far conoscere Casale, un’area che sempre di più, in varie maniere, deve essere valorizzata e promossa a fini turistici; dall’altra, un modo intelligente per raccogliere fondi, da destinare alle iniziative della Parrocchia del Sacro Cuore.
Apprezzata anche l’apertura del Museo Etnografico Valle del Lujo, che ha offerto due sale rinnovate, dove la gente ha potuto ammirare “cavre”, “cadùr”, “mòneghe”, “trapen” e “rasghe”, insieme a tanti altri attrezzi del lavoro contadino, suppellettili e oggetti casalinghi. In tutto, oltre 700 pezzi, frutto di un’attenta raccolta effettuata nei primi anni ‘90 da alcuni volontari locali.
E per la gioia dei bambini, un mini-zoo, con alcune pecore, curate dal “pastore” Ugo Nicoli, e un gruppo di oche.
Lucilla Pezzotta






