Daniela Zanga, albinese della Valle del Luio, moglie di Luigi Nicoli dal 1986 e madre di Veronica dal 1991. Cristiana credente, sportiva, figlia di mamma Maria Teresa, e sorella del fratellone Guido, di cui va orgogliosa, e di un fratellino fantastico, quel Roberto, che dopo anni di sofferenza, è venuto a mancare, raggiungendo papà Antonio; nonché zia di due splendidi nipoti, Federica e Filippo. Questo l’identikit dell’attuale Dirigente Scolastica dell’IC “G.Solari” di Albino, alla quale la redazione di Paese Mio pone alcune domande per conoscerla meglio, almeno in questo ruolo, perché per il resto sono tantissimi coloro che già la conoscono e la stimano.
Ci dica un po’ di lei…
Da sempre vivo e lavoro ad Albino, quindi una dei vostri, parte di una grande famiglia allargata. Ho frequentato l’Istituto Magistrale “Secco Suardo” di Bergamo, dove mi sono diplomata nel 1985. Ho conseguito la maturità professionale come “assistente di comunità infantili” nel 1987, da privatista all’IPSIA di Breno (BS); e studiato, perché appassionata, Scienze dell’educazione all’Università di Verona, dove mi sono laureata con 110 su 110 nell’indirizzo “esperta nei processo formativi” nel 2006, con grande orgoglio personale, perché nel tempo ho realizzato qualcosa di importante, come le competenze acquisite da spendere nelle relazioni con gli altri e in genere nella vita quotidiana. La mia carriera professionale inizia come educatrice all’asilo nido comunale di Albino, poi in varie scuole dell’infanzia e primarie, mentre sono entrata in ruolo nel 1991 come docente alla scuola primaria statale. Dal 1992 al 2020 ho insegnato a Vall’Alta.
Poi, è diventata dirigente…
Nel 2017 ho deciso di mettere a frutto i miei studi universitari. Così, ho sostenuto le tre prove del concorso nazionale indetto per dirigenti scolastici: posizione 2.122 su più di 35.000 domande di candidatura. Quando, nel 2020, al suo secondo anno di validità, è stato il mio turno in graduatoria, per scegliere la regione e la sede di servizio, l’IC “G.Solari” di Albino era vacante. Valutati i pro e i contro, dall’anno scolastico 2020-2021 ho scelto, e sono qui, contenta della mia decisione.
Come si è trovata in questa nuova veste?
Ero avvantaggiata, perché conoscevo tante belle persone, gli ambienti, le problematiche, il territorio, sia pur in un ruolo completamente diverso e da un nuovo punto di vista; e questo mi ha facilitato nel lavoro, avendo memoria storica dall’interno dell’IC, anche se da semplice maestra. Mi aspettava un compito impegnativo, per cui mi son preparata al meglio per gestire la complessità di questa istituzione scolastica, per dirigerla, coordinarla, organizzarla e valorizzare le risorse, soprattutto umane. Mi sono sentita carica, entusiasta, ottimista e pronta ad assumere il nuovo incarico, favorita dai miei studi di tipo pedagogico, psicologico e sociologico nel campo delle scienze dell’educazione, dalla mia quasi trentennale attività di insegnamento e dalla mia esperienza di vita. Conoscendo bene la realtà scolastica albinese e sapendo che l’IC “G.Solari” è una scuola tra le più complesse della Lombardia e forse la prima in provincia di Bergamo, sapevo perfettamente che il punto di arrivo a dirigente scolastica era quello di partenza verso l’acquisizione di una nuova professionalità, tuttora in corso nell’ottica della long life learning, o apprendimento che dura per tutta la vita.
Quali le sue prime azioni?
Innanzitutto, la gestione dell’emergenza sanitaria, che ha richiesto circa l’80/90% del mio tempo e delle mie energie. Dovendo garantire in modo equilibrato il diritto all’istruzione e alla salute, ho cercato di assicurare il successo formativo nelle mie scuole, compiendo quotidianamente il mio dovere, generalmente con 11 ore di lavoro, cercando di dare il meglio, con tenacia, fermezza, coraggio, umanità, umiltà e gentilezza. Per il bene dei miei studenti, ho cercato di creare un clima di benessere, confronto e dialogo costruttivo, nel rispetto delle reciproche competenze, al fine di formare gli uomini ed i cittadini di domani. Inoltre, posso contare sullo staff, gli amministrativi in segreteria, i collaboratori scolastici, soprattutto i docenti che sono a contatto diretto con gli studenti, le famiglie, prime agenzie di educazione e socializzazione, e tutti gli enti del territorio. Ritengo prioritario costruire relazioni serene, gratificanti e incoraggianti. L’unione fa la forza.
Quali le strutture che ha in carico?
Nove plessi e la segreteria; e anche i rapporti con l’ente locale, proprietario degli immobili sono stati avviati, anche se non senza fatica per la complessità della situazione, all’insegna della collaborazione, nel rispetto delle reciproche competenze.
Come ha gestito l’emergenza sanitaria ad inizio anno?
Quest’inverno non è stato facile, perché da dicembre fino a poco tempo fa, si è creato un malcontento generalizzato per le continue autosorveglianze e quarantene delle classi e dei singoli alunni allontanati da scuola per positività o come contatto stretto. Inoltre, il problema della certificazione verde, delle esenzioni vaccinali… Tutti, Dirigente, collaboratrici, referenti Covid e segreteria, siamo stati sottoposti ad un lavoro lungo ed estenuante di indagine sanitaria, in collaborazione con ATS, che è implosa perchè sommersa da tante richieste. I docenti sono stati costretti ad un lavoro faticoso di didattica digitale integrata, con alunni in presenza ed altri a distanza, con un’attività frammentata che ha sì garantito la frequenza in presenza, ma a costo di grandissimi sacrifici, soprattutto con gli alunni più piccoli. I genitori hanno subìto il disagio delle improvvise comunicazioni di portare i figli a sottoporsi a tampone in regime di sorveglianza attiva o di tenerli a casa in quarantena. I collaboratori sono stati presi dalle ulteriori attività di igienizzazione. Insomma, un panorama sanitario che ha messo a dura prova i nervi di tutti. L’importante è stato unire le forze, creare un legame di fiducia reciproca e non lasciarsi dividere o mettere in contrasto. Inoltre, ho attivato anche un progetto di supporto pedagogico alla scuola dell’infanzia e alla scuola primaria, previsto per i disagi che l’isolamento ha causato e amplificato, mentre alla scuola emdia lo sportello psicologico è già attivo da tempo.
E ora l’emergenza umanitaria…
Una vera tragedia. Da subito, l’istituto si è attivato per garantire il diritto all’istruzione secondo la normativa nazionale e i protocolli di accoglienza. Il 7 marzo abbiamo organizzato una giornata di riflessione sulla pace, con uscite sul territorio, riflessioni, letture, canti, poesie, che hanno coinvolto tutti i plessi. E diffuso un video di aiuto agli adulti, per come rassicurare i bambini e rispondere in modo sereno alle loro domande sulla guerra. Previsto, poi, un supporto di mediazione culturale, linguistico e psicologico e raccolte di beni, in collaborazione con gli enti sanitari e di assistenza sociale del territorio, Comune di Albino, terzo settore, parrocchie.
Sogni nel cassetto?
Innanzitutto, la ripresa di tutte le attività didattiche e progettuali che il Covid ha interrotto, e altre nuove per migliorare l’offerta formativa dell’IC “G.Solari”: attività sportive, madrelingua, CLIL, biblioteca, robotica, Bergamo Scienza, progetto Moroni, visite guidate, progetti speciali di concerto con il Comune, pre e post scuola, multisport, Giornata della Pace, educazione stradale, attività con i vigili del fuoco, ECDL, progetto frutta all’intervallo, progetto inglese con Cambridge, inglese alla scuola dell’infanzia; e quant’altro i docenti metteranno in campo con le loro eccellenze.
Ti.Pi









