I RAGAZZI SONO IN GIRO….e noi adulti dove siamo ?
Giovedì 6 marzo sì è svolta all’Auditorium di Albino la prima delle tre serate organizzate dal gruppo “Adulti in Rete”, dedicate alla prevenzione del disagio degli adolescenti nelle sue diverse manifestazioni . Il gruppo vede riuniti esponenti di diverse associazioni (Mamme del Mondo, Associazione Genitori dell’Istituto Comprensivo, Oratorio Albino ) in un’ottica di condivisione solidale del problema della devianza adolescenziale, che si fa sentire a più livelli e in ambiti diversi.
I relatori della serata, l’assistente sociale dott. ssa Rita Arcieri e l’educatore professionale Claudio Persico, operatori presso il SERD. di Gazzaniga , hanno condotto il pubblico (genitori, insegnanti ed educatori) attraverso una serie di riflessioni su adolescenza, dipendenza e strategie di prevenzione.
I relatori hanno posto l’accento su tre livelli che concorrono alla costituzione dell’universo esperienziale dell’adolescente: un ambito personale, uno relazionale(famiglia, scuola) e uno ambientale. Riguardo all’ambiente si è sottolineato quanto oggi il consumo di sostanze non sia automaticamente percepito in termini di devianza, ma venga trattato alla stregua del consumo di qualunque altro prodotto. La facile reperibilità di molte sostanze (alcune legali), la tolleranza sociale, la scarsa stabilità affettiva e relazionale sono tutti fattori di rischio. I dati presentati da Persico e Arcieri non sono confortanti: l’età del primo consumo di alcool si è abbassata a 11 anni; il primo contatto con sostanze psicoattive avviene tra i 13 e i 15 anni, un’età in cui si è ancora troppo poco strutturati per far fronte alle implicazioni fisiche e psicologiche di una dipendenza.
Per far fronte a questa realtà è quindi necessario interrogarsi su quali sono i comportamenti e gli atteggiamenti che gli adulti in quanto educatori devono garantire agli adolescenti . I ragazzi chiedono agli adulti fondamentalmente tre cose: la possibilità di fare esperienza dell’attendibilità umana, attraverso la costruzione di relazioni basate sulla fiducia; la possibilità di interiorizzare il senso del limite, mediante il contenimento di adulti capaci di star loro vicini e di fare fronte ai loro urti; l’acquisizione di un ordine mentale, appreso da adulti che hanno valori in cui credere e che sono coerenti con quello in cui credono .
La prevenzione è un impegno di tutti: famiglie, scuola, oratorio, società sportive e forze dell’ordine, ognuno deve fare il suo pezzo, con azioni diverse ma integrate, per modificare in termini positivi il contesto culturale in cui gli adolescenti vivono. E’ indispensabile che si faccia crescere la consapevolezza, attraverso interazioni positive di buon vicinato, di apertura, legalità, solidarietà tra adulti, per riprendere speranza e poterla trasmettere ai più giovani.
La numerosa partecipazione alla serata da parte di genitori e insegnanti è stata letta dagli organizzatoti del gruppo “Adulti in Rete” come un buon auspicio e una dimostrazione che il nostro territorio possiede ancora “risorse buone” per quanto riguarda adulti che hanno a cuore i ragazzi, tutti i ragazzi e non solo i propri figli, in quanto riconoscono il valore della comunità educante.
Chiara Castellazzi, per il gruppo “Adulti in Rete”






