Crisi energetica, caro bollette, aumento delle materie prime, inflazione. Un allarmante intreccio di eventi si sta profilando all’orizzonte di questo autunno 2022. Una vera e propria tempesta perfetta, che rischia di minacciare la realizzazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). La crisi energetica, che è mondiale, con l’aumento del costo delle materie prime, della manodopera, dei costi energetici e di produzione, ha generato una forte inflazione che sta mettendo in ginocchio famiglie e imprese, e rischia di avere serie ripercussioni anche sugli enti locali, in particolar modo sui Comuni. Se l’inflazione continuerà a crescere o a essere così alta serviranno nuovi interventi governativi o i Sindaci non riusciranno a chiudere i bilanci, se non tagliando fondi ai servizi o aumentando le tasse locali. Scelte che ricadranno in maniera drammatica sui cittadini.
Un’inflazione galoppante che destabilizza fortemente i Comuni: aumenti della luce pubblica; aumenti del costo energetico, luce e gas, di tutti gli edifici di proprietà comunale, dalle scuole agli asili, dai musei alle biblioteche; un impatto devastante. In più, per i Comuni c’è il problema dell’adeguamento dei contratti. Gran parte dei servizi comunali sono esternalizzati attraverso gare d’appalto, dai servizi per gli anziani alla manutenzione del verde, e chi ha vinto l’appalto ha diritto all’adeguamento Istat.
L’inflazione è una vera e propria emergenza, che molti Comuni non riusciranno ad arginare, rischiando così di non chiudere i bilanci. Anche per i Comuni più virtuosi la prospettiva sarà drammatica e per far fronte all’inflazione molti amministratori saranno costretti ad aumentare le tasse locali e inevitabilmente tagliare fondi ai servizi, quelli essenziali, quali servizi educativi e welfare, oltre che alla cultura, al turismo, ai lavori di manutenzione.
In questa situazione, i cittadini si stanno dando da fare in maniera autonoma, forti di una lunga tradizione al risparmio, ma guardano al Municipio, a quello che farà l’amministrazione comunale per arginare l’emergenza. Ecco, allora, che Paese Mio ha intervistato il sindaco di Albino, per conoscere le strategie “salva-crisi” in atto.
Come commenta l’attuale situazione?
I segnali che arrivano sono piuttosto allarmanti. Basta vedere, appunto, i rincari di elettricità e gas, che hanno fatto segnare aumenti dei prezzi impressionanti. Siamo obbligati a fare i conti con la situazione difficile causata dall’invasione dell’Ucraina, dalla crisi energetica e dalle tensioni dovute alla crescente inflazione. Questi fattori probabilmente renderanno necessarie delle correzioni alla rotta fin qui seguita, con conseguenze che si riverseranno anche nelle prossime fasi di attuazione dei progetti che stiamo portando avanti come amministrazioni comunali. L’Italia stava già rallentando, prima della guerra, così come il problema energetico era già presente. Il conflitto ha accentuato la crisi energetica.
Come si sta muovendo l’amministrazione comunale?
Comune in prima linea, più che mai. E, del resto, o si trovano soluzioni o l’immediato futuro rischia di diventare, davvero, complicato. L’Agenzia internazionale dell’energia ha suggerito di abbassare il riscaldamento per risparmiare gas. Così, abbiamo previsto di abbassare di un grado, ma forse anche di due, la temperatura dei termosifoni negli edifici pubblici, tutti gli edifici, anche le scuole e la biblioteca. Inoltre, pensiamo di compattare le ore lavorative degli uffici amministrativi, prevedendo un orario continuato che, a seconda degli uffici, varia dalle 14 alle 15, per poi chiudere il Municipio, anche perché con l’arrivo dell’inverno fa buio presto. Circa le luci dell’impianto di illuminazione pubblica, pensiamo di alternare l’accensione, una sì e una no; ma soprattutto di diminuire per tutte la loro intensità. E poi prevediamo di accorpare tutti gli incontri che si svolgono in Municipio, dai consigli comunali alle riunioni di Giunta, e anche le Commissioni consiliari e gli incontri sovracomunali, non andando mai oltre le 20.30. In particolare, le sedute dei consigli comunali si svolgeranno alle 16 o alle 17; del resto, chi è consigliere può avere il distacco dal lavoro. Stiamo valutando, anche perché non è conveniente terminare il consiglio comunale a mezzanotte.
In verità, è già da tempo che il Comune di Albino muovendo in materia di risparmio energetico…
E’ vero, non c’era bisogno che ce lo dicesse il PNRR di intervenire in questo settore; da tempo il nostro obiettivo è quello di rendere maggiormente autonoma la città anche da un punto di vista energetico. In tal senso, abbiamo fatto interventi di efficientamento energetico a go-go: aveva iniziato l’ex-sindaco Carrara con la scuola media di Albino; noi, poi, nel nostro primo mandato, abbiamo proseguito con l’efficientamento delle scuole medie di Abbazia, mentre lo scorso anno siamo intervenuti con l’efficientamento energetico di metà dell’edificio delle scuole elementari di Vall’Alta. Ora, è in dirittura d’arrivo un altro intervento: infatti, stiamo completando l’efficientamento energetico delle scuole medie di Desenzano-Comenduno. Inoltre, stiamo realizzando la nuova scuola dell’infanzia comunale unificata, a consumo zero, una struttura che sorgerà fra Desenzano e Comenduno, nelle vicinanze del polo scolastico: un intervento importante, di 2,4 milioni di euro, di cui l’80% finanziato da un contributo statale per l’edilizia scolastica. Più di così… Ma c’è di più, perché continua il piano di riqualificazione dell’illuminazione pubblica, per migliorare la sua efficienza energetica: più potenza, efficienza e sicurezza, ma soprattutto più risparmio energetico. Già abbiamo sostituito 800 punti luce, rispettando il contratto con “Efficentia srl” di Roma, mentre ora, mediante un bando nazionale che è stato inserito nel più ampio PNRR, stiamo intervenendo per sostituire a led gli altri 700 punti luce rimanenti. La finalità è semplice, quanto funzionale: migliorare la qualità illuminotecnica della rete, sostituendo tutti i punti luce sul territorio comunale con la nuova tecnologia a LED, a luce bianca; punti-luce di qualità e dalle performance più alte, per diminuire i consumi energetici.
State già comunicando questi interventi di risparmio energetico alla comunità?
Premesso che stiamo ancora valutando tutte le possibili soluzioni, certamente andremo a comunicare con dovizia di informazioni quanto intendiamo proporre: l’obiettivo è condividere con la comunità la necessità del risparmio energetico, perché il problema è generalizzato e tocca tutti, dalle famiglie alle imprese fino alle strutture pubbliche. E serve dare anche il buon esempio: questo Natale pensiamo di non installare le luminarie per le vie della città. In tal senso, ci stiamo confrontando con altri Comuni.
E cosa state facendo in merito alle comunità energetiche?
Ci stiamo muovendo anche sul fronte delle comunità energetiche, interessanti e convenienti, col duplice intendimento di realizzare sistemi condivisi e sostenibili di produzione e di uso dell’energia e, quindi, ridurre i costi familiari dell’energia. Lo stiamo affrontando già da tempo, infatti a breve andremo ad approvare l’affidamento ad un soggetto per un’azione di esplorazione, al fine di capire come possiamo costituire con altri soggetti, pubblici e privati, una comunità energetica. E’ un realtà estremamente efficace, in linea con la transizione ecologica: ente pubblico, imprese, attività commerciali, famiglie o privati cittadini, che scelgono di mettersi in rete con infrastrutture, come i pannelli fotovoltaici o i sistemi di riscaldamento non alimentati a gas metano, per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Un modello energetico collaborativo, incentrato su un sistema di scambio locale per favorire la gestione congiunta, lo sviluppo sostenibile e ridurre la dipendenza energetica dal sistema elettrico nazionale. Inoltre, dà la possibilità di rimettere in circolo l’energia pulita prodotta in eccesso, ottenendo così un guadagno dalla sua vendita.
Quali gli scenari futuri in tema energetico?
I prossimi mesi saranno decisivi, sia da un punto di vista economico sia da un punto di vista politico: andranno fatte scelte basate sul buon senso, perché i Comuni non possono svolgere il loro ruolo senza risorse e senza mezzi. La crescita di un Paese parte dal basso, dai territori e dalle città, ma va sostenuta dal governo nazionale.
T.P.








